Per la prima volta un caccia di quinta generazione sarà impiegato in una missione di Air Policing. L’Italia ha il privilegio di essere il primo paese dell’Alleanza Atlantica ad impiegare in un’operazione della NATO il nuovo velivolo F-35A JSF, durante l’operazione NATO di Interim Air Policing denominata Northern Ligtning, segno della professionalità e dei traguardi raggiunti dall’Aeronautica Militare con il caccia stealth.
Dopo aver raggiunto la IOC – Capacità Operativa Iniziale a novembre del 2018, l’Aeronautica Militare sta aprendo la strada all’utilizzo dei suoi aerei di quinta generazione F-35A per l’attività di polizia aerea della NATO. L’Aeronautica Militare sta dimostrando la sua capacità di sfruttare la versatilità e le prestazioni omni-ruolo della piattaforma F-35.
Dal 1 marzo 2018, gli F-35A italiani hanno implementato anche il ruolo aria-aria a supporto del Servizio di Sorveglianza dello Spazio Aereo Nazionale (SSSA), capacità utilizzata per i turni di QRA in Islanda che prevedono pattugliamenti o decolli su scramble per eseguire le intercettazioni in “Visual Identifications” di velivoli non identificati che potrebbero essere armati. Anche questo rischieramento fa parte del percorso per il conseguimento della FOC (Final Operational Capability).
Perché gli F-35 italiani sono andati in Islanda?
Saranno infatti sei i caccia F-35, provenienti dal 13° Gruppo del 32° Stormo di Amendola, che avranno il compito di preservare l’integrità dello spazio aereo della NATO, rafforzando l’attività di sorveglianza dei cieli dell’Islanda che non possiede capacità e strutture per la difesa aerea autonoma. Gli assetti dell’Aeronautica Militare pertanto assicureranno la sorveglianza dello spazio aereo islandese per circa tre settimane, conducendo, nel frattempo, attività addestrativa congiunta con il personale della Icelandic Coast Guard.
La Task Force Air (TFA) 32nd Wing, costituita sulla Base aerea di Keflavik (ISL) sarà alle dirette dipendenze del Comando Operativo di vertice Interforze (C.O.I.) e sarà costituita, oltre che dal Task Group Lightning, anche da personale tecnico e logistico e da un team di Controllori della Difesa Aerea del Comando Operazioni Aeree di Poggio Renatico.
Questi, in coordinamento con la Coast Guard Islandese, assicureranno le funzioni proprie della difesa aerea, dalla sorveglianza e identificazione al controllo degli intercetori nell’Aerea di Responsabilità (AOR – Area of Responsability) oltre ai collegamenti con il CAOC (Combined Air Operation Center) di Udem.
Per garantire la necessaria cornice di sicurezza sarà inoltre impiegato un team costituito da personale del 16° Stormo “Fucilieri dell’Aria” dell’Aeronautica Militare di Martina Franca (TA), che sarà coadiuvato da personale “Force Protection” del 32° Stormo.
Importante il contributo fornito da altri reparti della Forza Armata che hanno garantito il rischieramento della TFA. La 46^ Brigata Aerea di Pisa ed il 14° Stormo di Pratica di Mare, grazie all’utilizzo dei vettori C-130J e KC 767, hanno effettuato il trasporto di personale e materiale, garantendo inoltre il rifornimento in volo ai velivoli F-35 ed il 41° Stormo di Sigonella che con il pattugliatore P-72 ha effettuato l’importante compito di SAR (Search And Rescue) oceanico assicurando la prevista cornice di sicurezza nella traversata verso l’Islanda.
Come in ogni rischieramento, inoltre, il personale dei reparti dipendenti dalla 3ª Divisione del Comando Logistico, è intervenuto approntando le attrezzature necessarie per coprire e organizzare l’ampio e fondamentale settore delle telecomunicazioni e dell’assistenza al volo.
L’Aeronautica Militare partecipa con continuità all’Interim Air Policing in Albania a partire dal 2009, in Slovenia dal 2004, in Montenegro dal 2018, mentre è già stata impegnata in Islanda per quattro volte a partire dal 2013.




L’Air Policing (AP) è una capacità di cui si è dotata la NATO a partire dalla metà degli anni cinquanta e consiste nell’integrazione in un unico sistema di difesa aerea e missilistico della NATO dei rispettivi e analoghi sistemi nazionali messi a disposizione dai paesi membri.
L’attività di Air Policing è condotta sin dal tempo di pace e consiste nella continua sorveglianza e identificazione di tutte le violazioni all’integrità dello spazio aereo NATO alle quali si fa fronte prendendo le appropriate azioni utili a contrastarle, come ad esempio il decollo rapido di velivoli caccia intercettori, il così detto scramble.
L’AP è svolta nell’ambito dell’area di responsabilità del Comando Operativo Alleato della NATO (Allied Command Operation – ACO) di stanza a Bruxelles e viene coordinato dal Quartier Generale del Comando Aereo Alleato (Headquarters Allied Air Command) di Ramstein (GER).
Immagini: Ministero della Difesa, Ufficio Pubblica Informazione Aeronautica Militare