Claudio Papa
@ Claudio Papa

Intervista: Claudio Papa uno dei pionieri del volo libero italiano ci parla di parapendio e disabilità

Su Aviation Report, per la rubrica “Volo e Disabilità“, abbiamo visto che anche i diversamente abili possono volare in parapendio da soli, ma mi chiedo: “E se una persona sulla sedia a rotelle volesse provare il parapendio senza dover acquistare tutta l’attrezzatura può farlo?” Per rispondere a questa domanda mi sono rivolto ad uno dei pionieri del volo libero italiano: Claudio Papa.

Pilota di deltaplano dal (lontano) 1975, dal 1978 Claudio Papa è diventato direttore ed istruttore della “Prodelta” una scuola di volo per parapendio, paramotore e deltaplano con due sedi in centro Italia: una a Poggio Bustone (RI) dove svolge lezioni nella maggior parte dell’anno ed una a Castelluccio di Norcia (PG) località Umbra dove vengono svolti corsi intensivi da giugno a settembre.

Buongiorno Claudio e grazie per averci concesso questa intervista.

Aviation Report: Claudio innanzi tutto parlaci della tua scuola di volo, la Prodelta.

Claudio Papa: Ho avuto la grande fortuna di vivere e svolgere la pratica del volo in aree del centro Italia molto votate per questo tipo di volo, Castelluccio di Norcia è uno dei luoghi più desiderabili in Europa e nel mondo dove ogni pilota vorrebbe trascorrere una lunga vacanza di volo. La sua conformazione orografica è quanto di più adatto al volo libero qualunque sia la sua esperienza. Il paesaggio?  Non ci sono dubbi, da sogno!

Poggio Bustone ha caratteristiche diverse, è una località votata ai grandi voli, con lunghe permanenze in aria e con distanze molto importanti agevolate anche dalla continuità della catena appenninica che agevola i voli che spesso superano i 100 di km di distanza. Questa peculiarità è testimoniata anche dalle ricorrenti gare di volo a vela (con alianti) che trovano qui il loro consueto ritrovo estivo. Poggio Bustone ha ospitato numerose gare di altissimo livello, oltre ad un campionato del Mondo è sede di numerosi campionati italiani e gare internazionali. Il monte Rosato che si erge sopra al paese costituisce un ottimo punto di decollo per parapendio e deltaplani grazie ad una pista erbosa facilmente raggiungibile con i mezzi navetta, la sua orografia ed orientamento, la grande pianura sottostante perfettamente pianeggiante che ospita anche la Riserva Naturale dei Laghi che fa da sfondo ai lunghi voli dei praticanti.

In entrambe le sedi sono state realizzate delle strutture che ospitano l’ufficio della scuola, le attrezzature di volo, i mezzi di trasporto degli allievi e piloti, le maniche a vento e sensori del vento disposti nei punti strategici. La scuola dispone di quanto necessario per i vari livelli degli allievi, colline erbose orientate alle varie direzioni del vento, un verricello per poter effettuare dei voli scuola in pianura da pochi metri da terra fino a quote sufficienti per eseguire virate ed esercizi diversi. Anche il parapendio e deltaplano nelle versioni biposto costituiscono un mezzo per “provare le emozioni del volo” in modo comodo e senza troppo impegno. Naturalmente è necessario affidarsi ad organizzazioni certificate che potranno assicurare esperienza e affidabilità.

Aviation Report: Claudio, qual è stata la molla che le ha fatto decidere di spiccare il volo?

Claudio Papa: Avevo solo 10 -11 anni quando ho scoperto gli aeromodelli in uno spiazzo erboso non troppo lontano da casa mia. Questo luogo era frequentato da un gruppetto di appassionati che facevano volare i loro modelli radiocomandati ed io ero affascinato da quei modellini che avevano questa magica capacità di volare, di eseguire virate, volteggi per poi atterrare seguendo i comandi del proprio pilota che lo aveva costruito. Poco dopo mi attrezzavo in cantina con seghetto da traforo colla e carta vetrata per costruire i miei aerei prima grossolani poi sempre più evoluti e capaci di volare bene.

Ma il desiderio di volare era già presente e così forte da portarmi a montare una macchina fotografica sul modello per vedere come era il paesaggio da lassù. Finalmente mi sollevai da terra all’età di 20 anni, per farlo organizzai la partecipazione ad un corso di volo a vela a Guidonia RM, trascorsi li tre settimane molto intense volando più volte al giorno, poco dopo avevo il mio brevetto per volare in aliante. Purtroppo, mi resi conto dei costi troppo elevati per le mie tasche che riducevano le mie uscite aeree ma poco dopo scoprii il deltaplano, era raffigurato in una rivista di montagna francese. Pochi mesi dopo avevo la mia “modernissima, leggerissima macchina volante” sopra la mia Dyane per la scoperta del volo libero da autodidatta, per me iniziava allora una serie di voli entusiasmanti anche se da lievissime colline e finalmente dai monti di Castelluccio di Norcia PG, Poggio Bustone RI, i monti circostanti la vallata di Terni.

Aviation Report: Parlaci del parapendio: è davvero uno sport pericoloso come dicono in molti?

Claudio Papa: Il parapendio è un apparecchio volante incredibile, ha prestazioni fantastiche che si avvicinano a quelle dei rapaci con la possibilità di decollare da un piccolissimo spiazzo come di atterrare praticamente ovunque con grande precisione. Affinché sia possibile trasportarlo comodamente con dimensioni e pesi ridottissimi, non ha parti rigide, è costruito con materiali sofisticatissimi e leggeri offrendo al pilota la possibilità di riporlo in uno zaino di media grandezza e pesante meno di 15 kg, nelle versioni ultraleggere anche solo 7 kg!

È quindi un’ala sospesa collegato al pilota attraverso una serie di cordini in kevlar o dynema ricordando l’ala a cassoni del paracadutista dal quale trae le origini. Questa configurazione non esclude che in circostanze molto turbolente dell’aria, la calotta potrebbe essere colpita superiormente dal vento relativo provocandone un temporaneo abbattimento. La parziale ala chiusa (spesso l’estremità) tenderà a ripristinarsi in pochi secondi perché l’aumentata resistenza della parte frontale dell’ala che ha perso la sua conformazione aerodinamica la farà indietreggiare seppure lateralmente, questo nuovo assetto farà riaprire velocemente l’ala.

Il pilota può evitare tali abbattimenti volando in condizioni tranquille come quelle del mattino o della sera oppure con ali basiche estremamente sicure e resistenti a tali avvenimenti. Con il miglioramento della tecnica di pilotaggio sarà facile percepire ed anticipare simili circostanze pilotando l’ala attraverso i comandi, due maniglie tenute in mano dal pilota. È quasi sempre lo squilibrio tra le capacità del pilota ed il tipo di ali utilizzare a favorire incidenti, molto spesso troppo avanzate per il livello tecnico raggiunto.

Aviation Report: Claudio, voli da 45 anni, non sono pochi: come è cambiato il volo libero in questi anni?

Claudio Papa: E’ cambiato molto, agli inizi si volava con apparecchi poco efficienti che, seppure poco sicure in volo perché totalmente nuove quindi senza studi specifici sui materiali e sulla loro aerodinamica, la loro scarsa efficienza rendevano i decolli ed atterraggi abbastanza facili, si planava e basta per poi risalire rapidamente per volare di nuovo. Ora i miglioramenti sono tali da permettere sia al deltaplano come al parapendio di sfruttare anche le più deboli correnti ascensionali per raggiungere quasi sempre quote ben più elevate di quella del decollo. Da li inizieranno le lunghissime planate verso la successiva ascendenza che gli consentirà di risalire nuovamente per un volo di ore ed una percorrenza di svariati chilometri.

Claudio Papa

Aviation Report: Che emozioni provi quando sei lassù?

Claudio Papa: Posso tentare di descrivere una sensazione che in realtà solo volando la si può provare, è quella di viaggiare nell’aria con traiettorie diverse, dolci, con la forza centrifuga che ti regala il piacere di farti sentire perfettamente al sicuro anche se sei inclinato durante una virata. Il fruscio dell’aria sulle tue orecchie ti conferma che ti stai spostando anche se la terra si muove appena… ecco questo è volare! E quando atterri è bello ritrovarsi con gli amici che volavano insieme a te per raccontarsi le quote, le ascendenze, l’incontro con quella poiana o l’avvistamento di quei cerbiatti in mezzo al bosco.

Aviation Report: Torniamo a parlare di volo e disabilità: davvero le persone diversamente abili possono volare in parapendio? Ci sono delle limitazioni?

Claudio Papa: Mi sono dedicato a questa scommessa tanti anni fa quando con due miei amici ci siamo detti: per volare non occorrono le gambe, non ci sono pedali da spingere, bastano le braccia! Immagino inoltre che quando si vive su una sedia a rotelle la libertà nei movimenti che si possono provare volando, abbia un valore aggiunto, un riscatto sulla società che seppure si stia sforzando, non riesce a far fronte alle necessità di chi non può spostarsi a piacimento con le due ruote della carrozzina. Così abbiamo progettato insieme una speciale carrozzina, due ruote laterali molto distanti tra loro, una terza, anteriore anch’essa lontana dal posto di guida ovvero un seggiolino da kart, una rete di cinghie e moschettoni, tutto questo in una struttura metallica leggera saldata dal mio amico Angelo.

Le prime prove al verricello, in pianura poi in collina e successivamente qualche esperienza con ragazzi in carrozzina che dopo qualche volo radio assistito mi aspettavo volessero imparare a volare ma non è stato così… La distanza che ci separava, le difficoltà logistiche hanno intiepidito l’entusiasmo del primo giorno. Ma non mi sono fermato, pochi anni fa ho costruito un carrellino in materiali compositi (per questo mi ha aiutato molto il mio passato da aeromodellista) che è posizionato sotto ad una comune imbragatura. Questo accessorio mi ha permesso di portare in volo qualche decina di ragazzi che, impossibilitati negli spostamenti sulle loro gambe, hanno decollato ed atterrato sulle ruote del carrellino, in biposto con mia loro grande soddisfazione.

Aviation Report: C’è una domanda che mi pongo ogni volta che vado in volo ed è “perché lo faccio?”, secondo te perché una persona con disabilità dovrebbe volare?

Claudio Papa: Credo di averlo scritto già, credo di poter affermare che “volare è la massima espressione di libertà”, nello spazio e nei movimenti, chiunque si sentirà bene in questo mondo a tre dimensioni ma soprattutto una persona diversamente abile che potrà gioire dei questa opportunità che il volo potrà offrire con poco.

Claudio Papa

Aviation Report: Che tipo di attrezzatura utilizzi per questo tipo di volo? Hai dovuto in qualche modo adattarla?

Claudio Papa: Il carrellino è costruito in materiali compositi, piuttosto leggero per quanto possibile ma ha comunque quattro ruote, due pivotanti davanti, due ben distanziate nel retro. Sopra il carrellino che ha una forma a slitta, vagamente aerodinamica, è posizionata una normale imbragatura che assicura il passeggero. Le gambe sono trattenute e poggiate in modo adeguato, su uno speciale cuscino velcrato. In volo il carrellino assume una posizione che non disturba il pilota, è comunque necessaria l’assistenza al decollo per garantire la massima sicurezza.

Aviation Report: Ma non è pericoloso per una persona diversamente abile, volare in parapendio?

Claudio Papa: Direi che non è pericoloso se si sceglie l’area di decollo e la condizione del vento ideali. L’adozione del carrellino richiede un terreno piuttosto regolare al decollo come in atterraggio, la presenza del vento assicura un decollo ancora più facile che riduce quasi a zero il “rullaggio” quindi ci si alzerà da terra ancora più facilmente. Non posso immaginare nessun rischio di altro tipo, esattamente come in tutti i voli in biposto svolti nelle migliori condizioni.

Aviation Report: Quali sono le difficoltà che devi affrontare per portare una persona diversamente abile in volo?

Claudio Papa: Sembrerà assurdo ma anche qui la logistica è spesso difficoltosa e si è costretti di avvalersi dell’aiuto di amici. Infatti il prato del decollo sicuramente non sarà così liscio da permettere al passeggero in carrozzina di muoversi agevolmente quindi sarà necessario aiutarlo per raggiungere il punto ideale. L’imbragatura sarà indossata direttamente sul carrellino controllando la chiusura delle fibbie, che la vela sia ben aperta sul prato, che i cordini liberi, il vento frontale. Basterà che il pilota faccia un passo in avanti perché la vela si gonfi col vento posizionandosi sulla verticale, è già portante ed il passeggero sul carrellino si solleva già da terra. Sono sufficienti uno o due passi in avanti e si vola!

Claudio Papa

Aviation Report: Una persona con disabilità che volesse volare in parapendio con te cosa deve fare? Deve indossare un abbigliamento particolare?

Claudio Papa: Se qualche appassionato del volo volesse volare in biposto, con carrellino o meno, potrà contattarmi attraverso la posta elettronica e vedremo di concordare un appuntamento per volare insieme. Vorrei precisare inoltre che ho avuto come compagni di volo persone con diverse disabilità, anche persone tetraplegiche, ipovedenti ecc. Valuteremo insieme la migliore condizione, il sito di volo ecc per poterci alzare da terra con leggerezza… atterrando dopo una emozionante esperienza di volo.

Contatti

Claudio Papa: Mob. 339 5635456
info@prodelta.itwww.prodelta.it

Claudio è stato un piacere parlare con te, a nome della redazione di Aviation Report grazie per il tempo che ci hai dedicato.

Intervista a cura di: Emanuele Ferretti
Immagini: Claudio Papa