Gruppo Esplorazione Aeromarittima della Guardia di Finanza
Copyright: Stefano Monteleone

In volo con gli ATR-42MP del Gruppo Esplorazione Aeromarittima della Guardia di Finanza

Negli anni Cinquanta la Guardia di Finanza introduce il mezzo aereo nel dispositivo operativo di contrasto ai traffici illeciti via mare, fino all’istituzione di una componente d’altura ed alla acquisizione di una componente aerea ad “ala fissa” da dedicare al pattugliamento marittimo.

Il Servizio Aeronavale della Guardia di Finanza prevede la suddivisione in due componenti, una regionale ed una alturiera. La componente regionale si occupa della sorveglianza e della sicurezza nelle acque territoriali Italiane, di polizia economica e finanziaria delle attività tipiche correlate al mare e ai porti affinché le operazioni commerciali avvengano in maniera trasparente e siano sempre tutelati i diritti dei consumatori.

La componente alturiera del Servizio Aeronavale risponde invece all’esigenza di controllo del Mediterraneo e di tutte le attività che vengono svolte in mare per la sicurezza del commercio e/o per contrastare attività illecite come l’immigrazione clandestina o il traffico di stupefacenti. Questa componente è composta da 5 gruppi aeronavali e dal GEA il Gruppo Esplorazione Aeromarittima di Pratica di Mare, quest’ultimo dotato di mezzi aerei a grande capacità di scoperta radar.

Il Gruppo Esplorazione Aeromarittima nasce il 1° gennaio del 2000 e nel 2009 ha festeggiato l’importantissimo traguardo delle 40.000 ore di volo. Ore di volo operative, caratterizzate da numerosi risultati di polizia, che hanno permesso alla Guardia di Finanza il sequestro di decine di tonnellate di stupefacenti e tabacchi lavorati esteri, l’avvistamento ed il soccorso di centinaia di natanti carichi di migranti, l’individuazione di discariche abusive nonché la repressione di fenomeni di inquinamento del mare. Il GEA è la naturale evoluzione del Gruppo Aereo del Centro Aviazione nato il 1° Agosto 1991 agli ordini del Ten. Col. Pil. Antonino Sarica, che con l’immissione in servizio dei primi velivoli P166-DL3 inizia a scrivere la sua storia nella lotta alla criminalità organizzata.

araldica gea guardia di finanzaIl GEA opera in molteplici settori di servizio: lotta all’immigrazione clandestina, contrasto al traffico di sostanze stupefacenti e psicotrope, prevenzione e repressione del contrabbando, contrasto al traffico di armi, attività di polizia ambientale tramite l’impiego di sensori aviotrasportati. Le operazioni di servizio del GEA hanno contribuito ad accrescere il prestigio del Corpo in ambito nazionale ed internazionale.

Ad esempio per la lotta all’immigrazione clandestina, dopo l’impegno quadriennale nell’operazione internazionale “HERA” e la complessa operazione “CENGIZHAN” (primo caso di fermo e sequestro di una “nave madre” dedita al trasbordo di immigranti clandestini su scafi veloci diretti verso le coste italiane), il GEA continua incessantemente nella sua attività di prevenzione e repressione. Rischieramenti operativi in Italia e all’estero hanno portato a ottimi risultati, ma ancora oggi è chiamato ad intervenire nello scenario d’immigrazione clandestina più critico degli ultimi anni per il nostro paese, Lampedusa.
I recenti disordini nei Paesi nordafricani limitrofi alle nostre coste del sud Italia,hanno causato un massiccio esodo di disperati verso l’Italia. Il Gruppo è dunque impegnato in continui rischieramenti sull’isola, come insostituibile strumento di sorveglianza a lungo raggio delle acque nazionali ed internazionali.

E ancora molti successi nel campo della lotta al traffico di droga, e nelle attività di polizia ambientale come ad esempio il più recente caso che ha visto i P166-DL3 impegnati nella misurazione dello stato di salute del suolo e delle case del sito archeologico di Pompei, dopo il crollo della Domus dei Gladiatori. I dati, ottenuti dalla mappatura del territorio, grazie all’utilizzo dei sensori dello scanner bispettrale Daedalus, sono stati elaborati dagli esperti scientifici della Seconda Università degli Studi di Napoli, al fine di monitorare i mutamenti geologici dell’intera area archeologica, verificatisi negli ultimi anni.

E proprio il GEA è il soggetto principale del nostro reportage. Ad aprile siamo stati ospiti di questo reparto di volo della Guardia di Finanza che a differenza delle altre Sezioni Aeree, dislocate su tutto il territorio nazionale, opera con velivoli ad ala fissa, gli ATR-42MP, i P-166-DP1 e i P-180.
Il GEA ha sede sull’aeroporto militare di Pratica di Mare e dipende dal Comando Operativo Aeronavale.
Nel dettaglio attualmente dispone di:
2 ATR-42MP serie 400 (Maritime Patrol)
1 ATR-42MP serie 500 (Maritime Patrol)
1 ATR-42 serie 500 (Trasporto)
1 P-166-DL3 (con solo un residuo di ore di volo per la radiazione)
7 P-166-DP1 (un ottavo velivolo in allestimento)
2 P180 Avanti II
Per quanto riguarda gli ATR-42, 3 velivoli sono operativi ed equipaggiati con gli apparati di missione ed uno, l’ultimo consegnato, ancora in versione da trasporto passeggeri in attesa di conversione alla versione operativa. Due velivoli hanno una motorizzazione potenziata e sono della serie 500.
I Piaggio P-166-DP1, evoluzione del DL3 studiata e richiesta espressamente dal GEA, sono velivoli utilizzati per il pattugliamento e telerilevamento adatti al medio e corto raggio, in servizio solamente con la Guardia di Finanza sia presso il reparto di volo che presso la scuola di volo a Latina.

L’ATR-42MP, derivato dall’omonimo velivolo commerciale prodotto dal consorzio ATR (Avions de Transport Regional) francese in collaborazione con l’italiana Alenia-Finmeccanica, rappresenta la piattaforma tecnologica più avanzata a disposizione della Guardia di Finanza in servizio dal 1996. Il velivolo dispone del sistema di missione ATOS (Airborne Tactical Observation System) della Selex-Galileo che consiste in tutta una serie di sensori e radar installati a bordo del velivolo, controllati dalle consolle e dagli operatori in cabina. L’ATOS comprendere una sofisticata mission suite che comprende un radar di ricerca, sensori EO/IR, ESM e sistemi di comunicazione con data link, perfettamente integrati nel velivolo. I sensori ESM sulla coda e sul muso del velivolo sono parte di un sistema che trova e registra in libreria le tracce emesse dai radar. Quindi possono riconoscere un radar già “schedato” in precedenza e sono in grado di cercare quel radar tra decine di altri memorizzati, aiutando la ricerca di uno specifico target già noto.

Questo velivolo può effettuare svariate tipologie di missioni, prevedendo il cambio di allestimento in tempi molto brevi: Pattugliamento marittimo, Controllo Ambientale, Search and Rescue, Trasporto sanitario, Trasporto passeggeri, Trasporto merci e anche Aviolancio di paracadutisti. E’ naturale che la prima tipologia di missione resta la principale, potendo sfruttare le capacità di scoperta radar e sorveglianza, del sistema ATOS, anche in aree non marine per azioni di polizia tradizionali e lotta alla criminalità organizzata a supporto di indagini della magistratura. L’ATR-42MP può inoltre essere equipaggiato anche di un faro di ricerca ed una gondola con armamento in due pod esterni agganciati alla parte anteriore della fusoliera.
La sua elevata autonomia in termini di ore di volo e raggio d’azione (8 hrs e/o 1300 Nm), rendono questo velivolo ideale al pattugliamento di aree molto vaste, con frequenti rischieramenti anche all’estero nell’ambito di missioni internazionali come la Frontex.

DATI TECNICI DEL VELIVOLO ATR-42MP SURVEYOR
2 Turbo-motori Pratt & Whitney PeW 121A da 1950 SHP l’uno, equipaggiati con eliche esapala Hamilton Substrand 568F, con un peso massimo al decollo di 17900 Kg. Il velivolo è lungo 22.6 metri con un’apertura alare di 24,5 metri. Velocità max 250 kts, velocità di crociera 160 kts, quota tangenza massima 25000 Ft, quota tangenza operativa 19000 Ft, Autonomia Kilometrica 1300 Nm, autonomia oraria massima 8 Hrs. Equipaggio operativo 7 persone, numero massimo di passeggeri 42.

LA MISSIONE IN VOLO CON IL GEA
Abbiamo volato una missione insieme agli uomini ed ai mezzi del GEA, per vedere più da vicino le capacità di questo reparto di volo. Quindi decolliamo da Pratica di Mare con due velivoli ATR-42, Grifo 15 e 16, uno in configurazione operativa ed uno in configurazione da trasporto, l’ultimo consegnato. Con il nominativo radio Grifo 15 ci dirigiamo prima su Tor San Lorenzo per il ricongiungimento e poi su Ponza per il volo in formazione a 500 piedi. Si apprezzano subito le doti di manovrabilità dei due velivoli che non faticano a mantenere la formazione stretta. All’interno della cabina c’è ampio spazio dedicato alle consolle degli operatori del sistema ATOS, alla postazione del TACCO (TACtical COordinator) l’uomo che tiene le comunicazioni e la Situational Awareness sempre sotto controllo per la direzione della missione e il coordinamento di eventuali altri assetti aeronavali chiamati a collaborare con l’ATR, e la postazione dei due assistenti di volo. Quest’ultimi sono incaricati della gestione dei servizi in cabina e partecipano attivamente alla condotta della missione sia come osservatori alle bolle, sia come addetti alla sicurezza dell’aereo (sia a terra che in volo) che come addetti alla gestione del gommone di salvataggio o al lancio di paracadutisti.

ATR-42MP guardia di Finanza
ATR-42MP guardia di Finanza

Come abbiamo già detto una delle missioni a cui può partecipare il GEA è quella del SAR (Search and Rescue) in mare aperto di naufraghi. Proprio per questo motivo a bordo è sempre presente un gommone di salvataggio che all’occorrenza può essere agganciato ad una slitta, che viene messa al portellone del velivolo, e lanciato in mare nelle vicinanze dei naufraghi. Il gommone contiene tutta una serie di viveri e piccoli strumenti per la sopravvivenza in mare in attesa del recupero. Questa attività viene svolta chiaramente con il portellone aperto che prevede, oltre alla depressurizzazione dell’aereo, tutta una serie di manovre per operare in estrema sicurezza, come l’imbracatura e il fissaggio degli operatori con speciali giubbini al velivolo. Operazioni che abbiamo provato di persona, constatando la grande professionalità del personale imbarcato della Guardia di Finanza, che in una situazione del genere si trova ad operare a velocità di circa 140 nodi e a bassa quota esposti alla turbolenza e al freddo.

FORMAZIONE DEL PERSONALE NAVIGANTE
Il personale navigante della Forza Armata prevede sostanzialmente le seguenti figure: Pilota, Specialista di bordo, Operatore dei sistemi di bordo, Aerosoccoritore sia per i velivoli ad ala fissa che rotante. Tutto questo personale viene formato presso le scuole dell’Aeronautica Militare o della Marina Militare. Il brevetto di pilota militare viene conseguito presso il 70° Stormo di Latina per gli aerei e presso il 72° Stormo di Frosinone per gli elicotteri. Gli operatori dei sistemi di bordo si addestrano presso i reparti di volo della Marina sulla Maristaeli Catania, mentre gli aerosoccorritori si recano al 15° Stormo di Cervia, reparto aereo dell’Aeronautica dedicato al SAR e CSAR.
Per i manutentori invece l’iter formativo si estrinseca presso la scuola Sottoufficiali dell’Aeronautica a Caserta.
Una volta completati gli iter addestrativi, descritti sopra, il personale viene inserito nei corsi post-formazione presso il Centro Aeronavale di Specializzazione per i Corsi di Specializzazione e Standardizzazione Aerea dove verranno appresi e consolidati i processi di lavoro e di impiego operativo peculiari dei mezzi aerei in dotazione al Corpo, anche con l’utilizzo dei simulatori di volo che come ben sappiamo consentono non solo di addestrare gli equipaggi ad una vera e propria missione operativa, ma anche di razionalizzare il training permettendo di risparmiare ore di volo, di massimizzare il ritorno addestrativo in termini di sicurezza e di costi. Il simulatore di volo dell’ATR è ubicato a Tolosa presso il consorzio che costruisce i velivoli. Qui viene svolto il corso Recurrent Training (1 volta l’anno con 4 ore di volo per 3 giorni) con istruttori del Corpo, mentre l’unico simulatore di volo, al mondo, del P-180 si trova a Miami presso la Flight Safety con iter addestrativo simile a quello di Tolosa.
L’addestramento in generale e le missioni operative portano per un pilota Comandante all’incirca tra le 250 e le 350 ore di volo annue, mentre per un Secondo pilota tra le 150 e le 200, che a nostro parere ci sembrano un ottimo traguardo considerando le sempre difficili condizioni economiche con le quali tutti i giorni le nostre Forze Armate e Corpi dello Stato devono confrontarsi.

FRONTEX
Frontex, l’Agenzia per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione Europea, fondata nel 2004 con sede a Varsavia coordina il pattugliamento delle frontiere europee esterne della UE, aeree marittime e terrestri, al fine di combattere i traffici illeciti che su di esse possono avvenire, come il traffico di stupefacenti o il traffico di clandestini verso i nostri paesi.
Gli Stati membri sono sempre responsabili del controllo e della gestione delle proprie frontiere, ma la Frontex aiuta a semplificare l’applicazione delle misure e regole comunitarie in materia di controllo. Infatti per frontiere esterne si intendono anche porti ed aeroporti e le frontiere aeree e marittime degli Stati membri, dove si applicano le disposizioni del diritto comunitario per l’attraversamento delle frontiere da parte di persone e/o cose.
In questo contesto la Frontex detiene in budget annuale del quale una parte viene destinato al pattugliamento del Mediterraneo e dell’Oceano Atlantico. Tale budget viene poi investito nelle forze aeree o compagnie civili che hanno i mezzi aerei adeguati al pattugliamento. Auspichiamo che sempre di più una parte di questo budget venga utilizzato per l’utilizzo dei mezzi aerei della Guardia di Finanza, per un ritorno sia economico sia di utilizzo ed ammodernamento della flotta aerea e dei suoi sistemi, sia per ore di volo ed addestramento del personale. Ricordiamo infatti che gli ATR-42MP sono i mezzi con la più alta affidabilità e autonomia per svolgere questo tipo di missioni, insieme al DASH-8Q-300 della Guardia Costiera Islandese.
Inoltre la salvaguardia della sicurezza economica e finanziaria delle nostre frontiere e di quelle dell’Unione Europea si accompagna allo sviluppo di progetti di solidarietà nei quali la Guardia di Finanza si è distinta per iniziative umanitarie e di aiuto ai più bisognosi portate in alcuni paesi come il Senegal, nell’operazione Hera.

In linea generale il Gruppo nell’anno 2011 ha partecipato a 6 missioni sotto l’egida Frontex, portando le ore di volo totali del reparto a circa 48.000:

– Lampedusa Operazione Aeneas 2011. Mesi: da marzo a novembre con impiego alternato mese a mese con la CP. Aeromobile: ATR42
– Brindisi Operazione Hermes Extension 2011. Mesi: estate e autunno. Aeromobile: ATR42 e P166DP1.
– Spagna (Almeria) Operazione Indalo 2011. Mesi: giugno, novembre e dicembre. Aeromobile: ATR e P166DP1.
– Senegal (Dakar) Operazione Hera 2011. Mesi: ottobre. Aeromobile: ATR42.
– Spagna (Alicante) Operazione Falcon 2011. Mesi: maggio, giugno.
– Spagna (Valencia). Mesi: 10-17 gennaio.

L’autore desidera ringraziare per l’opportunità concessa, l’ospitalità, la cordialità e la professionalità il Comando Generale della Guardia di Finanza, il Magg. L. Ricci dell’Ufficio Stampa della Guardia di Finanza, il Comandante del GEA Col. S. Bastoni, il Magg. P. Di Giorgio e tutto il personale a terra ed in volo del GEA. Un particolare ringraziamento va al Magg. P. Di Giorgio che ha contribuito alla realizzazione di questo reportage dimostrando una grande disponibilità, flessibilità e professionalità, doti comuni a tutti i piloti e a tutto il personale della Guardia di Finanza.

Testo: Stefano Monteleone
Immagini: Stefano Monteleone, Raffaele Fusilli, Remo Guidi