Il velivolo X-59 QueSST – Quiet SuperSonic Technology della NASA è in costruzione presso gli stabilimenti Lockheed Martin Skunk Works® a Palmdale, in California, ed è un aereo progettato per volare a velocità supersoniche, circa 1062 km/h (660 mph) a livello del mare, senza produrre un boom sonico.
Questo X-plane aiuterà la NASA a stabilire uno standard di rumore supersonico commerciale accettabile per ribaltare le attuali normative che vietano il trasporto commerciale supersonico su terra. L’X-plane della Lockheed Martin Skunk Works volerà a 55.000 piedi, Mach 1.4, e genererà un “delicato battito cardiaco supersonico” invece di un boom sonico.
Avevamo scritto ad ottobre 2021 che l’X-59 QueSST della NASA aveva iniziato ad assomigliare ad un aereo reale dopo che la fusoliera era stata assemblata. Ora il velivolo ha ricevuto anche il motore che lo alimenterà in volo. L’installazione del motore F414-GE-100 è avvenuta presso lo stabilimento Skunk Works di Lockheed Martin a Palmdale, in California, all’inizio di questo mese, segnando un’importante pietra miliare mentre l’X-59 si avvicina al completamento del suo assemblaggio.
Il motore della General Electric Aviation lungo circa 4 metri racchiude 22.000 libbre (10.000 kg) di energia di propulsione e alimenterà l’X-59 quando volerà a velocità fino a Mach 1.4 e ad altitudini di circa 55.000 piedi. “L’installazione del motore è il culmine di anni di progettazione e pianificazione da parte dei team della NASA, Lockheed Martin e General Electric Aviation“, ha affermato Ray Castner, responsabile delle prestazioni di propulsione della NASA per l’X-59.
General Electric aveva consegnato alla NASA il motore F414-GE-100, sviluppato appositamente per il programma QueSST, nel 2020. Il motore è un derivato personalizzato dell’F414-GE-39E utilizzato nelle varianti E/F del velivolo da combattimento Saab Gripen, che a sua volta era stato ottimizzato per l’uso su velivoli monomotore. La serie F414 è attualmente utilizzata principalmente per spingere i caccia bimotore F/A-18E/F Super Hornet di Boeing e gli aerei da guerra elettronica EA-18G Growler.
Il team X-59 completerà l’assemblaggio del velivolo con una serie di test a terra e, infine, manderà il velivolo in volo per la prima volta nel 2023.
Che cosa è l’X-59 della NASA
Rivoluzionare i veloci viaggi aerei commerciali su terra con i primi test di volo dovrebbero iniziare nel 2022. Nel 2023, la NASA farà volare l’X-59 sullo spazio aereo presso l’Armstrong Flight Research Center, dell’agenzia, in California per dimostrare che può produrre un rumore sonico più silenzioso ed è sicuro di poter operare nel National Airspace System. Più di 175 sistemi di registrazione a terra misureranno il suono proveniente dall’X-59.
Nel 2024, la NASA farà volare l’X-59 su diverse comunità in tutta la nazione per valutare la risposta delle persone al suono prodotto dall’aereo. I dati raccolti saranno forniti alla Federal Aviation Administration e all’International Civil Aviation Organization per la loro considerazione nel modificare i divieti esistenti sui voli supersonici via terra. L’X-59 dovrebbe operare senza problemi con il traffico aereo di routine in tutte le classi di spazio aereo mentre sale fino alla sua altitudine di volo a velocità supersonica. Con un programma di test di 1000 ore di volo, sarà esposto a molto traffico aereo, molto più dei precedenti X-plane.
Tale divieto è entrato in vigore nel 1973 e da allora ha afflitto le imprese supersoniche commerciali, limitando i viaggi più veloci del suono solo ai voli sull’oceano. British Airways e Air France che volavano sul Concorde sono state due compagnie aeree che hanno offerto tale servizio tra il 1976 e il 2003.
Se le regole cambiassero grazie ai dati della NASA, l’idea di una nuova flotta di velivoli supersonici commerciali diventerà praticabile, consentendo ai passeggeri di salire su un aereo e arrivare in destinazioni lontane in metà del tempo. Sebbene l’X-59 a pilotaggio singolo non trasporterà mai passeggeri, i produttori di aeromobili potranno scegliere di incorporare la sua tecnologia nei propri progetti.
Photo credits: NASA, NASA / Carla Thomas, Lockheed Martin / Garry Tice