Oggi, presso l’aeroporto militare “M. De Bernardi” di Pratica di Mare, sede del Centro di Aviazione e del Comando Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza, alla presenza del Comandante Aeronavale Centrale, Gen. C.A. Michele Carbone, è stato celebrato il 68° anniversario di fondazione del Servizio Aereo del corpo. Nell’occasione ha avuto anche luogo l’ultimo volo del velivolo Piaggio P166 DP1 che è stato il capostipite della flotta ad ala fissa della Guardia di Finanza.
Acquisito nel 1991, in dodici esemplari, per soddisfare la crescente esigenza di una efficace azione di esplorazione aerea a largo raggio, il più possibile vicina alle zone di origine e di transito dei traffici illeciti, rivolta alla protezione dei confini marittimi ed a supporto del dispositivo costiero e di superficie. Tali velivoli sono stati fondamentali per il progresso dell’aviazione della Guardia di Finanza al punto di vista delle tecniche di addestramento, della dottrina di impiego operativo e dell’apertura internazionale, solcando i cieli del Mediterraneo per oltre 30 anni.
Innumerevoli sono le operazioni ed i sequestri propiziati dal P.166, anche grazie alle innovative tecniche operative inaugurate in virtù dell’installazione a bordo di sofisticati ed innovativi sistemi, deputati, oltre che alla ricerca, scoperta ed identificazione dei natanti, anche al telerilevamento, settore rivoluzionario per l’epoca.
Dopo 31 anni di onorato servizio sotto le insegne della Guardia di Finanza il velivolo Piaggio P.166 DP1 ha terminato l’attività di volo con un ultimo passaggio di saluto sull’aeroporto di Pratica di Mare che lo ha visto protagonista nel raggiungimento di tappe epocali nell’evoluzione del servizio aereo del corpo.
Il Servizio Aereo della Guardia di Finanza è stato protagonista di alcuni dei momenti più significativi della lotta al crimine organizzato nella storia del nostro Paese, come ad esempio l’arresto del noto latitante Pasquale Zagaria. Dal contrabbando di sigarette vissuto tra gli anni ’70 e gli anni ’80 nel Golfo di Napoli, passando per gli inseguimenti di scafi veloci carichi di droga e di sigarette che tentavano di approdare sulle coste della Puglia durante gli anni ’90, fino ad arrivare ai giorni nostri che vedono il Servizio Aereo del Corpo quotidianamente impegnato nel contrastare le nuove e più insidiose forme di illegalità messe in atto dai trafficanti di droga e di esseri umani, che vedono nel Mediterraneo la via più semplice per compiere i loro loschi affari.
Il Servizio Aereo coopera stabilmente con i dispositivi delle Forze di polizia nazionali ed europee e con i servizi di intelligence che investigano sui traffici illegali. Tutto questo ha portato la Guardia di Finanza e i suoi aerei a proiettare le proprie capacità operative fino alle porte del Mediterraneo ed oltre operando anche dalle coste delle Canarie, del Senegal o da Gibilterra per contrastare le azioni della criminalità organizzata.
Dagli anni 2000 il Servizio Aereo opera anche nel campo della polizia economica e finanziaria in sinergia con tutti gli altri Reparti del Corpo alla ricerca di nuove forme di evasione, come il controllo di aeromobili allo scopo di rilevare l’effettiva titolarità di tali beni di lusso, nonché alla tutela del territorio dall’inquinamento mediante avanzati sistemi di telerilevamento. Senza sosta inoltre contribuisce al soccorso alle popolazioni colpite da calamità naturali, integrandosi nel sistema nazionale di protezione civile che quotidianamente vigila sulla sicurezza del Paese.
Ricordiamo inoltre che la Guardia di Finanza dal 1° gennaio del 2017 è l’unica forza di polizia sul mare. Le Fiamme Gialle, infatti, oltre ai compiti istituzionali connessi all’azione di polizia economico-finanziaria e di contrasto ai traffici illeciti, garantiscono oggi anche le attività di pubblica sicurezza per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica in mare. Di fatto, fatte salve le attribuzioni assegnate alla Guardia Costiera, ovvero la salvaguardia della navigazione e salvataggio in mare, la Guardia di Finanza è oggi l’unica forza di polizia in mare con il compito di polizia giudiziaria.
Il Servizio Aeronavale della Guardia di Finanza prevede la suddivisione in due componenti, una regionale ed una alturiera. La componente regionale si occupa della sorveglianza e della sicurezza nelle acque territoriali Italiane, di polizia economica e finanziaria delle attività tipiche correlate al mare e ai porti affinché le operazioni commerciali avvengano in maniera trasparente e siano sempre tutelati i diritti dei consumatori.
La componente alturiera del Servizio Aeronavale risponde invece all’esigenza di controllo del Mediterraneo e di tutte le attività che vengono svolte in mare per la sicurezza del commercio e/o per contrastare attività illecite come l’immigrazione clandestina o il traffico di stupefacenti. In questa componente troviamo il GEA – Gruppo Esplorazione Aeromarittima di Pratica di Mare, quest’ultimo dotato di mezzi aerei a grande capacità di scoperta radar.
I Piaggio P-166-DP1, evoluzione del DL3 studiata e richiesta espressamente dal GEA, erano velivoli utilizzati per il pattugliamento e telerilevamento adatti al medio e corto raggio, in servizio solamente con la Guardia di Finanza sia presso il reparto di volo che presso la scuola di volo a Latina. Nel 1991 vengono immessi in servizio i velivoli P166DL3, equipaggiati con sistema di missione dedicato al pattugliamento marittimo, con i quali il Gruppo inizia a scrivere le prime, gloriose pagine della sua storia nella lotta alla criminalità organizzate. Tali aeromobili rimangono in linea per un ventennio, ben figurando in ogni operazione in cui vengono impiegati e, grazie ad un recente ammodernamento che ne ha definito la versione DP1, hanno costituito un importante pilastro della flotta aerea della Guardia di Finanza.
Per l’occasione al velivolo Piaggio P-166 DP1 GF-06 (MM-62264) è stata applicata una sobria livrea special color per celebrare il suo ultimo volo e per il 68° anniversario del Servizio Aereo della Guardia di Finanza. L’aereo al rientro a Pratica di Mare dall’ultima missione di volo è stato accolto dai cannoni ad acqua dei veicoli antincendio aeroportuali.
A seguito di una significativa rivisitazione dell’aeroplano P166-DL3, primo velivolo ad ala fissa della Guardia di Finanza impiegato per l’esplorazione aeromarittima a medio-lungo raggio, la più performante ed aggiornata versione DP1 ha introdotto sostanziali modifiche che hanno visto l’istallazione di propulsori più potenti e con maggiori prestazioni (P&WC PT6A-121), un nuovo sistema di rifornimento e di alimentazione carburante, la dotazione di avionica di bordo di tipo EFIS e di un moderno sistema di navigazione, un nuovo sistema di missione con sensori tecnologicamente avanzati e sistemi di comunicazione satellitare.
Testo e immagini: Gianluca Vannicelli
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