elicotteri AW-139 guardia costiera esercitazione RAMOGE POL 2018
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Guardia Costiera: esercitazione Ramoge – Pol 2018

La simulazione, organizzata nell’ambito dell’Accordo RAMOGE stipulato nel 1976 da Italia, Francia e Principato di Monaco per il coordinamento degli interventi di tutela del mare in caso di sversamento di prodotti petroliferi e sostanze pericolose, inscena l’urto di una nave cisterna in avaria contro gli scogli affioranti della secca dei “Monaci”, a est di Caprera, con riversamento in mare di 200 tonnellate di prodotto inquinante (sostituito ai fini della simulazione da lolla di riso, prodotto organico molto appetibile per i pesci).

Questa esercitazione rappresenta un’occasione unica per testare in un’area di mare particolarmente sensibile la risposta in caso di incidente petrolifero. – ha affermato il Ministro dell’Ambiente Sergio CostaSe riusciamo a intervenire in quest’area, coordinandoci anche con altri due Paesi, vuol dire che riusciremo a farlo in qualsiasi tratto di mare del Mediterraneo”.

L’esercitazione ha visto coinvolti per la parte marina gli attori internazionali dell’Accordo RAMOGE che operano in mare (Guardia Costiera,  mezzi antinquinamento convenzionati con il Ministero dell’Ambiente, Marina Militare italiana, Prefettura Marittima francese, Marina Nazionale Francese, CEPPOL (Centre d’expertises pratiques de lutte antipollution) – ed – EMSA (European Marittime Safaty Agency) con la partecipazione di Vigili del Fuoco, ISPRA, CNR, ARPA Sardegna, Castalia (per le navi antinquinamento), E-Geos (per i satelliti) ed ENI (per la nave cisterna), mentre per la risposta a terra tutte le autorità locali competenti: Comune  di La Maddalena, Parco nazionale dell’arcipelago di La Maddalena, Protezione Civile di La Maddalena, Prefettura di Sassari, Regione Sardegna, ARPA Sardegna e ISPRA, in un’azione sinergica e coordinata attraverso l’attuazione degli specifici piani di emergenza.

L’esercitazione ha una doppia valenza – ha aggiunto il Ministro Costaserve non solo a testare il sistema di risposta a un’emergenza, ma anche a capire cosa fare perché l’emergenza non si verifichi mai. La prevenzione è la nostra prima arma – ha concluso Costa -. Oggi lo Stato c’è ed è rappresentato ai massimi livelli della tutela ambientale. Per questo voglio ringraziare tutte le forze in campo”.

Hanno partecipato all’esercitazione complessa: 13 unità navali, 2 pattugliatori, 2 aerei, 3 elicotteri e 200 persone.

Riscontrato l’inquinamento marino il Comandante della Guardia Costiera di La Maddalena ha dichiarato l’emergenza locale. Successivamente, a causa della ampia diffusione della sostanza inquinante, il coordinamento delle operazioni è stato assunto dalla Direzione Marittima di Olbia che, accertato il coinvolgimento di aree di particolare tutela soggette all’accordo RAMOGE, ha attivato quanto previsto dal protocollo, coordinando l’intervento in campo dei mezzi coinvolti a tutela dell’ambiente marino e costiero.

Nell’occasione il Comandante Generale, Ammiraglio Ispettore Capo Giovanni Pettorino, ha dichiarato: “l’esercitazione odierna rientra in un complesso di attività che la Guardia Costiera svolge alle dirette dipendenze del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Sappiamo bene quanto importante è la prevenzione e la sensibilizzazione sul tema ambientale, ma lo stesso rilievo assume la risposta operativa alle emergenze. Esercitazioni come queste, consolidano meccanismi, procedure e rapporti di collaborazioni con le diverse istituzioni nazionali ed internazionali coinvolte. La tutela dell’ambiente marino è uno dei compiti principali svolti dal Corpo, a cui ogni giorno donne e uomini specializzati in materia dedicano quotidianamente il loro lavoro”.

Fonte e immagini: Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto Ufficio Relazioni Esterne