WP-3D Orion del NOAA
@ NOAA

Gli Hurrican Hunters del NOAA affrontano enormi turbolenze all’interno dell’uragano “Ian”

Ieri l’uragano Ian si è abbattuto sulla costa del Golfo della Florida con forza catastrofica, scatenando venti potentissimi, piogge torrenziali e un’infida ondata di onde oceaniche che l’hanno resa una delle tempeste statunitensi più potenti degli ultimi anni. Arrivando sulla terra ferma come un uragano di categoria 4 con venti sostenuti fino a 241 km/h (150 mph), Ian ha rapidamente trasformato un’idilliaca distesa di spiagge sabbiose e città costiere in una zona disastrata inondata dall’acqua di mare.

Le prime immagini video della furia della tempesta sulle TV locali e sui social media hanno mostrato le acque alluvionali spazzare via le auto, raggiungendo quasi i tetti in alcune località mentre la tempesta si sposta nell’entroterra, minacciando di causare estese inondazioni improvvise.

Ian si è poi spostato sulla terraferma, in Florida, a sud della città portuale di Punta Gorda con venti leggermente diminuiti che hanno raggiunto i 233 km/h (145 mph). “Questa è una tempesta di cui parleremo per molti anni a venire, un evento storico”, ha affermato Ken Graham, direttore del National Weather Service.

Nelle ore successive la tempesta è stata declassata alla categoria 2, con venti massimi a 170 km/h (105 mph) e un ulteriore indebolimento è stato previsto quando Ian attraverserà la penisola della Florida per raggiungere la costa atlantica oggi pomeriggio. Le ultime notizie riportano, fortunatamente, un ulteriore indebolimento e la trasformazione in tempesta tropicale, comunque sempre con forti venti, forti piogge e mareggiate in alcune aree di Florida, Georgia e Carolina, ha confermato il National Hurricane Center degli Stati Uniti. La tempesta, con venti massimi ora di 100 km/h (65 mph) è circa 55 km a sud-ovest di Cape Canaveral.

In questo scenario, sono intervenuti nuovamente i noti “Hurricane Hunter”. Come sappiamo per studiare gli uragani e tutti i fenomeni ad essi collegati gli Stati Uniti hanno a disposizione due reparti aerei, chiamati “Hurricane Hunters”, in grado di volare all’interno degli uragani per raccogliere dati scientifici e meteorologici dove i satelliti non possono arrivare. In genere gli aerei volano da 5.000 a 10.000 piedi a seconda della forza della tempesta.

Anche per l’uragano Ian, gli Hurricane Hunters del NOAA -National Oceanic and Atmospheric Administration e del 53rd Weather Reconnaissance Squadron stanno volando missioni durante le quali i velivoli WP-3D Orion e WC-130J Hercules raccolgono dati meteorologici come temperatura, velocità del vento, direzione del vento, umidità e pressione superficiale volando attraverso l’occhio della tempesta dalle quattro alle sei volte per localizzare il centro a bassa pressione e la circolazione della tempesta.

Durante ogni passaggio attraverso l’occhio, vengono rilasciate delle sonde, che raccolgono i dati meteorologici, in particolare i dati sui venti superficiali e sulla pressione, durante la loro discesa verso la superficie dell’oceano. Gli Hurricane Hunters volano nelle tempeste raccogliendo i dati che vengono forniti al NHC – National Hurricane Center per assisterli con le loro previsioni e avvisi di tempesta trasmettendo le informazioni raccolte tramite comunicazione satellitare circa ogni 10 minuti.

Con le informazioni raccolte dagli Hurricane Hunters, l’NHC è, quindi, in grado di fornire informazioni più accurate sulla traiettoria della tempesta e sulla forza prevista, che è vitale per i mandati di evacuazione delle città e degli stati e per i preparativi per affrontare gli uragani in generale.

Per l’uragano Ian le cose non sono state semplici, a causa della estrema potenza dell’uragano, e i velivoli degli Hurricane Hunters hanno trovato una estrema turbolenza anche all’interno dell’occhio del ciclone, turbolenza accompagnata da una notevolissima quantità di fulmini. I video condivisi sui canali social del NOAA ci hanno mostrato l’interno dell’uragano Ian quando uno dei velivoli, un WP-3D Orion “Kermit”, nei giorni scorsi si è infilato all’interno del ciclone per la raccolta dei dati. Nick Underwood del NOAA, una delle 18 persone a bordo del volo, lo ha definito “finora il volo più difficile della mia carriera“.

Durante questa missione è stato utilizzato per la prima volta il drone ALTIUS-600, lanciato dal WP-3D, e che ha fornito preziose informazioni, inclusa l’individuazione del vero centro dell’uragano. Il velivolo del NOAA una volta uscito dall’uragano ha continuato a controllare il drone per due ore utilizzando un collegamento dati, da una distanza di 125 miglia nautiche.

L’ALTIUS-600, che può rimanere in volo per diverse ore, è stato già utilizzato da una serie di velivoli, inclusi UH-60, C-130, AC-130, UH-60, P-3 ed ha una velocità di crociera di 55 nodi, una velocità massima di 90 nodi ed un’autonomia di crociera di 220 miglia nautiche. Tramite un algoritmo di AI il drone ha operato praticamente in modo autonomo anche dopo che “Kermit” si è allontanato dall’occhio dell’uragano.

L’Aircraft Operations Center del NOAA dispone di una flotta di aerei basati sull’aeroporto militare di MacDill in Florida. Gli aerei del NOAA vengono utilizzati negli Stati Uniti e in tutto il mondo,  in mare aperto, sulle montagne, nelle zone umide costiere e nelle zone artiche e antartiche per supportare la missione del NOAA che è quella di descrivere e prevedere i cambiamenti della terra e di conservare e gestire le risorse costiere e marine degli Stati Uniti.

Il lavoro di aerei ed equipaggi del NOAA è supportare direttamente questa missione, fornendo agli scienziati piattaforme uniche per osservare con precisione, misurare e tracciare le dinamiche evolutive degli oceani, della terra e dell’atmosfera. I velivoli del NOAA sono due WP-3D Orion, soprannominate “Kermit” e “Miss Piggy”, e un Gulfstream IV-SP soprannominato “Gonzo”, tutti personaggli dei famosi Muppets L’agenzia ha anche una serie di altri velivoli più piccoli per altri scopi di sorveglianza meteorologica. Di norma i WP-3D volano volano negli uragani tra 8.000 e 12.000 piedi, mentre il Gufstream sorvola e aggira gli uragani a circa 45.000 piedi.

Il 53rd Weather Reconnaissance Squadron di ricognizione meteorologica è un’unità della US Air Force Reserve situata presso la base aerea di Keesler nel Mississippi. I dati raccolti durante le loro missioni vengono utilizzati dal National Hurricane Center per le loro previsioni. Per far questo i famosi Hurricane Hunters volano attraverso gli uragani con i loro aerei WC-130J Hercules che in questi giorni stanno volando nell’occhio dell’uragano Laura per raccogliere i dati meteorologici che ne determinano l’intensità e il percorso.

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