Eurofighter italiani rientrano dall'Islanda 2019
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Gli Eurofighter italiani rientrano dall’Islanda

L’11 aprile il distaccamento degli Eurofighter dell’Aeronautica Militare è rientrato in Italia dopo aver completato con successo la propria missione di sorveglianza e protezione della spazio aereo NATO e islandese, durata quattro settimane.

Dopo il loro arrivo in Islanda per la missione NATO l’11 marzo, il CAOC Combined Air Operations Centre della NATO a Uedem, in Germania, ha certificato che il distaccamento era pienamente operativo per condurre la misisone di polizia aerea della NATO nello spazio aereo internazionale adiacente e in quello islandese. “Essendo qui a Keflavìk per salvaguardare i cieli islandesi, abbiamo avuto l’opportunità di mostrare quanto sia importante per la NATO proteggere lo spazio aereo di tutti gli alleati in Europa già in tempo di pace. Durante la nostra missione abbiamo condotto con successo due intercettazioni nell’area assegnata e abbiamo svolto molte missioni di addestramento con la Guardia Costiera Islandese e con le forze aeree di altri alleati della NATO“.

Il 18 e il 28 marzo gli Eurofighter italiani sono stati lanciati dal CAOC per intercettare i velivoli Tu-142 dell’Aeronautica Militare della Federazione Russa. Il 26 marzo, il team di protezione della forza del distaccamento ha condotto un’esercitazione di interoperabilità con l’elicottero della Guardia costiera islandese durante un addestramento di fast-roping. Lo stesso giorno l’elicottero ha simulato un obiettivo in movimento a bassa velocità per i piloti degli Eurofighter italiani in uno scenario di intercettazione SMI Slow Mover Interceptor.
 
All’inizio di aprile il distaccamento italiano ha lavorato con la nave “HVIDBJØRNEN” della Royal Danish Navy, una fregata Arctic Patrol di classe THETIS, e con il suo elicottero MH-60R Sea Hawk di bordo. L’addestramento ha incluso un altro scenario di intercettazione a bassa velocità SMI che rappresenta una vera sfida per i piloti di jet veloci quando si tratta di identificare e scortare gli elicotteri.

Come comandante, non posso che essere più che orgoglioso degli obiettivi che il mio distaccamento ha raggiunto qui in Islanda“, ha aggiunto il Colonnello Porelli. “Il completamento con successo della nostra missione NATO è stato il risultato del costante lavoro di squadra, dell’impegno e della professionalità del personale. Tutti sono stati essenziali per portare a termine la missione.

Perché gli Eurofighter italiani sono andati in Islanda?

Questa è stata la quarta volta, dopo il 2013, il 2017 e il 2018, che l’Italia ha schierato i propri aerei da combattimento per la missione Air Policing della NATO in Islanda. La NATO ha intrapreso questa missione di Air Policing in tempo di pace in Islanda dal 2008. Data la sua posizione geografica unica, gli alleati e le autorità islandesi concordano sul fatto che il mantenimento di una presenza periodica di aerei da combattimento della NATO nella base aerea di Keflavik preserva la capacità di salvaguardare lo spazio aereo islandese.

L’Italia ha assegnato, dal 2013, alcuni dei suoi assetti alla missione della NATO ‘Air Surveillance and Interception Capability to meet Iceland’s Peacetime Preparedness Needs’“, ha dichiarato il comandante della base aerea di Keflavik, Jón B. Guðnason. “La partecipazione dell’Italia alla missione è avvenuta ogni anno dal 2017 e continuerà ad esserlo per gli anni futuri: con il suo contributo alla NATO, l’Italia ha dimostrato capacità, prestazioni eccezionali con personale altamente qualificato e formato …. non vediamo l’ora di accogliere di nuovo il loro distaccamento qui in Islanda nel 2020.

L’operazione NATO, in tempo di pace, in Islanda come già detto è iniziata nel 2008 ed il distaccamento italiano è stato il primo ad avvicendarsi del 2019. Altri due paesi alleati dispiegheranno i loro aerei da combattimento nel 2019 per garantire che l’Islanda sia preparata e integrata nella difesa aerea della NATO anche in tempo di pace.

Fonte e photo credits: NATO Shape Allied Air Command