General Atomics Aeronautical Systems, la nota industria aeronautica produttrice dei noti UAV Predator e Reaper, ha svelato un rendering della sua nuova generazione di droni per intelligence, sorveglianza, ricognizione (ISR) e attacco per una proposta per la sostituzione del MQ-9A Reaper della US Air Force attraverso il programma MQ-Next lanciato a giugno del 2020.
Il velivolo a pilotaggio remoto ad ala volante è progettato per avere una elevata autonomia, ha dichiarato il 14 settembre il presidente della General Atomics David Alexander ad Aviation Week. “Stiamo abbracciando il concetto della lunga autonomia, per mantenere attive le nostre piattaforme senza pilota di prossima generazione per periodi più lunghi di quanto molti avrebbero mai immaginato possibile“. L’aereo proposto dalla compagnia avrà “la capacità di rimanere impegnato nel combattimento molto più a lungo degli UAV di attuale generazione“, aggiunge Alexander.
L’MQ-9A dell’USAF ha un’autonomia di 27 ore, mentre l’MQ-1C Grey Eagle Extended Range dell’esercito americano può volare fino a 42 ore. “I nostri progressi nella tecnologia di propulsione offriranno ai comandanti nei teatri una autonomia più lunga che mai“, afferma Alexander del nuovo UAV. La società non ha rivelato il tipo di motore utilizzato dall’aereo.
Sebbene non ci siano ancora le specifiche tecniche, il design lungo e sottile dell’UAV ad ala volante sembra avere un aspetto che darà all’aereo un migliore rapporto portanza/resistenza, che sarebbe utile per volare in modo efficiente per lunghi periodi di tempo.
Il design dell’ala volante è anche intrinsecamente furtivo, poiché la forma ha meno angoli per riflettere il radar rispetto a una tradizionale cellula aeronautica. Per nascondersi ulteriormente ai radar, il futuro UAV prevede solo piccole fessure per le prese del motore che si trovano dietro il bordo d’attacco. Le pale delle turbine a getto riflettono altamente i segnali radar, quindi nascondere le loro caratteristiche aiuta a ridurre la sezione trasversale i un aereo.
La presentazione dell’UAV General Atomics arriva dopo che l’USAF ha rilasciato una richiesta di informazioni a giugno chiedendo idee per sostituire il suo MQ-9 a partire dal 2030. L’aeronautica militare statunitense si è preoccupata del fatto che l’aereo, progettato per ISR e missioni di attacco contro terroristi e ribelli, come abbiamo visto più volte è vulnerabile ai sofisticati missili terra-aria.
Oltre alla lunga durata e alla furtività, General Atomics afferma che il suo UAV di prossima generazione sarà un nodo altamente affidabile nella rete sul campo di battaglia dell’USAF. “Riteniamo imperativo che i futuri sistemi senza pilota siano in grado di comunicare, condividere informazioni e collaborare, insieme e in modo intuitivo con le loro controparti umane, tra sistemi e domini diversi in tempo reale“, ha afferma Alexander.
L’azienda mira a fare affidamento su diverse forme di tecnologie, compresi i programmi di intelligenza artificiale, per ridurre la manodopera necessaria per far volare l’aereo e accelerare il ritmo con cui le informazioni ISR vengono raccolte, elaborate e trasmesse.
“La nostra attenzione all’automazione e alle capacità autonome deriva dalla consapevolezza che la maggiore velocità e intensità della guerra futura richiederà un insieme di sistemi altrettanto agili e intelligenti, non solo per ridurre la manutenzione e consentire operazioni con personale minimo, ma anche per ridurre il carico della condivisione tattica dei dati in ambienti di comunicazione contestati.“, afferma Alexander. “Il nostro ISR/Strike UAS di nuova generazione ridisegnerà il campo di battaglia di domani comprimendo il ciclo osserva, decidi e agisci [OODA – Observe, Orient, Decide, and Act).”
Secondo quanto dichiarato dalla General Atomics, per aggiornare rapidamente e continuamente l’UAV con le ultime tecnologie, come nuovi sensori o processori per computer più avanzati, il nuovo velivolo avrà un’architettura di sistema aperta e un design modulare. L’aereo è anche progettato per essere interoperabile con apparecchiature al di fuori dell’inventario dell’USAF.
Il programma MQ-Next
Negli ultimi due decenni, l’US Air Force ha fatto affidamento sull’MQ-1 Predator e poi sull’MQ-9 Reaper, entrambi realizzati dalla General Atomics, come droni da lavoro per la sorveglianza e le missioni di attacco in Medio Oriente.
Il 3 giugno 2020 l’USAF ha emesso una richiesta di informazioni su un velivolo senza pilota di prossima generazione con capacità di attacco, intelligence, sorveglianza e ricognizione, con l’intento di accettare la consegna dei primi sistemi nel 2030 e schierarli nel 2031. L’aeronautica militare USA potrebbe richiedere una famiglia di sistemi che includa droni militari di fascia alta specifici e UAV più economici che potrebbero essere acquistati dal mercato commerciale dei sistemi senza pilota.
Ma man mano che più produttori di droni commerciali si stanno facendo largo sul mercato, potrebbe diventare più economico ed efficace gestire una famiglia di UAV, alcuni costruiti per missioni di penetrazione e ricognizione di alto livello, e altri per la sorveglianza di fascia più bassa provenienti dal settore commerciale e anche sacrificabili perchè più econimici.
L’US Air Force ha inviato una richiesta di informazioni all’industria cercando di raccogliere ricerche di mercato su tecnologie esistenti e sistemi attualmente in fase di sviluppo, con particolare attenzione ai droni che incorporano tecnologie avanzate come autonomia, intelligenza artificiale, apprendimento automatico, ingegneria digitale e sistemi a missione aperta per la sostituzione del Reaper. Sia Boeing che Kratos hanno confermato di aver risposto alla richiesta di informazioni ma non hanno rilasciato il concept art delle loro potenziali offerte. General Atomics, Lockheed e Northrop hanno iniziato invece a far luce sui rispettivi progetti.
Northrop Grumman
Il design dell’ala volante a pilotaggio remoto SG-2 di Northrop ha una stretta somiglianza con l’X-47B che la compagnia ha progettato per la Marina, incluso l’utilizzo dello stesso sistema di gestione del volo, che consente agli operatori di gestire più droni e farli volare autonomamente secondo i parametri impostati da l’utente. Tuttavia, l’aereo nel rendering è solo un potenziale concetto che Northrop potrebbe sviluppare per la famiglia di sistemi MQ-Next, ha affermato Richard Sullivan, vicepresidente della gestione del programma dell’azienda.
Lockheed Martin
L’analisi operativa di Lockheed Martin ha individuato che un mix di forza ottimale di droni richiederà velivoli di fascia alta e sistemi a basso costo e consumabili in grado di operare in sciami, secondo Jacob Johnson, responsabile del programma dei sistemi aerei senza pilota dell’azienda. Il concept art dell’UAS di nuova generazione dell’azienda presenta un design ad ala volante senza coda, stealth, orientato al combattimento di fascia alta, sebbene Johnson abbia affermato che Lockheed potrebbe proporre sistemi meno raffinati a seconda dei requisiti finali dell’US Air Force.
“Negli ultimi anni, con molte droni abbattuti in tutto il mondo, una delle tendenze che penso sia difficile ignorare è quella che lo spazio aereo permissivo sta diventando sempre più contestato“, ha detto Johnson. “La sopravvivenza è davvero la chiave di quasi tutte le missioni e penso che questa tendenza continuerà anche in futuro.“
Tuttavia, la sopravvivenza da sola non sarà sufficiente, ha detto Johnson. L’US Air Force ha chiarito che qualsiasi futuro sistema aereo dovrà collegarsi all’Advanced Battle Management System della forza aerea ed esportare i dati attraverso quel sistema. Lockheed prevede inoltre di sviluppare il drone utilizzando l’ingegneria digitale per ridurre il costo totale.
Photo credits: Northrop Grumman, GA-ASI