anatolian eagle 2019
Copyright: Andrea Avian

Esercitazione Anatolian Eagle 2019

Le rivalità tra Turchia e Grecia per la supremazia sul Mar Egeo passano anche attraverso l’obiettivo di essere il paese organizzatore della più importante esercitazione del versante meridionale dell’alleanza atlantica.

L’esercitazione Anatolian Eagle nacque nel 2001 con lo scopo di simulare il teatro operativo più realistico possibile, cosi come di pianificare distaccamenti di forze su larga scala e missioni congiunte, diurne e notturne, e creare un forum dove scambiare idee con lo scopo di aumentare l’interoperabilità e rivedere tattiche, tecniche e procedure standardizzate. Nel corso degli anni l’esercitazione ha acquisito maggior importanza e complessità. Il suo antagonista greco si chiama esercitazione Iniohos, ed entrambe prevedono essenzialmente una forza Blu che deve annientare una nemica forza Rossa, mediante la cooperazione di tutte le forze armate, di cielo, terra e mare, nell’ambito delle operazioni COMAO (COMposite Air Operations).

Ogni anno l’Anatolian Eagle richiama diversi aerei di svariate Forze Aeree e si sta facendo la reputazione di una delle più grandi esercitazioni aeree del mondo. Siamo andati in Turchia a seguire da vicino una giornata di operazioni aeree dell’esercitazione.

L’edizione 2019, che si è tenuta sulla base area di Konya, nella parte centrale della Turchia, dal 17 al 28 Giugno, ha visto la partecipazione di sette paesi, tra cui Turchia, Giordania, Pakistan, Italia, USA, Qatar e Azerbaijan, quest’ultimo solo in veste di osservatore.

I velivoli coinvolti vedevano tutti gli esemplari in forza con l’aviazione turca, come gli F-4E Phantom nella versione aggiornata 2020 del 111 Filo di base a Eskisehir, gli F-16 C/D Block 30 e 52+ del 113, 132, 152 e 161 Filo, C-130, E-7, CN-235, C-160 e KC-135, tre F-16C/D Giordani, cinque JF-17 Thunder Pakistani, tre AMX italiani del 132 Gruppo dell’Aeronautica Militare, sei F-15E Strike Eagle americani della base di Lakenheath, un C-130 e un C-17 del Qatar e un E-3 Awacs della NATO.

Come ha dichiarato lo Spokesman dell’aviazione militare Turca, l’Anatolian Eagle è un centro addestrativo che fornisce attività congiunta di addestramento tra Turchia e paesi alleati o amici, con simulazioni il più possibilmente realistiche dei teatri operativi, un laboratorio dove le necessità sono determinate e le soluzioni vengono sviluppate.

L’esercitazione si basa su un continuo sviluppo degli scenari e delle missioni, con tecnologie all’avanguardia, con l’obbiettivo di fornire l’opportunità di comparare e migliorare le proprie capacità, tattiche, tecniche e procedure dei vari partecipanti.

Nel periodo dell’esercitazione sono state effettuate 389 sortite, includenti tutte le specialità del combattimento aereo, come Close Air Support (CAS), Time Sensitive Targeting (TST), Combat Search and Rescue (CSAR), Ground Assisted Air Interdiction (GAAI), Point Defense, Hostage Rescue, Casualty Evacuation (CASEVAC), Infiltartion/exfiltration, Ofensive/Defensive Counter Air (OCA/DCA), Ricognizione, Soppression of Enemy Air Defense (SEAD).

Tutto questo con l’obiettivo di condividere esperienze e tattiche tra i vari assetti, rafforzare le relazioni militari e potenziare l’interoperabilità tra i vari reparti e eseguire un addestramento uni/bilaterale per aumentare il livello stesso dell’ addestramento e la prontezza al combattimento.

Non ultimo, accumulare esperienza nella missioni congiunte assistite da terra in un ambiente simile a quello realistico con valutazioni dell’operato in modo da rilevare errori e sviluppare soluzioni. Grazie all’Anatolian Eagle l’aviazione militare Turca mantiene le sue strette relazioni con altri paesi della NATO e può migliorare i suoi standard operativi a livello standard NATO.

Testo e immagini: Andrea Avian