Andrej Plenković, Primo Ministro Croato ha confermato l’accaduto precisando che sono in corso una serie di indagini per accertare tutte le circostanze dell’incidente. Fortunatamente non ci contano feriti ma solo qualche danno. Le autorità hanno nel frattempo chiesto ai cittadini di non pubblicare foto o video dell’area dell’incidente.
Un forte boato questa notte ha svegliato la capitale croata intorno alle 23 ore locale .Un grosso cratere profondo un metro e largo 3 pieno di rottami assimilabili a parti e componenti di un aeromobile sono stati trovati in un terreno nella parte occidentale della città questa notte dai primi curiosi scesi in strada a seguito dello scoppio. Le immagini del crash site scattate dai testimoni giunte fino ad ora e rimbalzate poi su tutti i social tramite un tam tam mediatico lasciano pochi dubbi.
Gli scatti giunti a noi fanno pensare che il velivolo coinvolto possa essere un drone da ricognizione di fabbricazione sovietica Tu-141 “Strizh”, sicuramente caduto a seguito di un grave malfunzionamento. Più simile ad un cruise che ad un drone a causa delle sue caratteristiche, lo Strizh nacque come velivolo da ricognizione transonico e venne impiegato in servizio negli anni ’70 e ’80 in piena Guerra Fredda. Una volta lanciato in aria è in grado di raggiungere alte velocità, recuperando e rilevando una serie di dati da una quota di circa 1300 metri.
Essendo il paese oggi ufficialmente l’unica nazione al mondo ancora ad adottarlo, si presume che lo Strizh sia decollato proprio da una delle zone di guerra dirigendosi poi verso occidente in una folle corsa senza controllo. Con un raggio di azione massimo di circa 1100 km si stima che possa essere partito proprio dalla zona di Odessa, che è attualmente una delle zone più calde del paese. Le radici del Tu-141 risalgono al suo predecessore, il Tu-123, che volò per la prima volta nel 1960.
Il Tu-141 venne ideato con lo scopo di effettuare alcune delle missioni che può svolgere un caccia da ricognizione tattico con equipaggio, ma senza il rischio di perdere il pilota in caso di abbattimento. Negli anni l’Ucraina ha anche utilizzato il velivolo come drone bersaglio e oggi si pensa che possa essere impiegato anche con funzioni di esca contro le forze armate russe. Il fatto che questo drone abbia volato così lontano, del tutto indisturbato e completamente fuori rotta è un fatto sconcertante che lascia al contempo molti interrogativi.
L’incidente da non prendere assolutamente sottogamba ha infatti sollevato una lunga serie di polemiche e di domande sulla reale prontezza della difesa aerea dei paesi della NATO su cui è transitato il velivolo e sull’eventuale possibilità di ripetersi eventi simili nel prossimo futuro. Da fonti certe infatti sembrerebbe che questa non sia la prima perdita del Tu-141 per l’Ucraina nel corso degli ultimi scontri, dato che un altro apparecchio analogo è precipitato in patria soltanto pochi giorni fa; questa volta per fortuna senza valicare i confini del paese.
Testo: Simone Ferrante
Immagini: Ansa, Russian MoD
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