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Il drone da combattimento russo Su-70 Okhotnik potrebbe essere utilizzato come intercettore?

Drone da combattimento SU-70 Okhotnik-B vola con SU-57 Felon (@ Russian MoD)

A margine del Forum militare e tecnico internazionale Army 2020, organizzato vicino a Mosca, una fonte industriale avrebbe confermato all’agenzia Tass che il drone pesante da combattimento stealth Su-70 Okhotnik avrebbe un altro ruolo. “Secondo il concetto di utilizzo proposto dal ministero, l’Okhotnik, con le sue armi a lungo raggio, verrà utilizzato per intercettare gli aerei nemici. Vale a dire, attaccherà bersagli aerei prima che si avvicinino alla zona aerea da difendere”, ha assicurato.

Il Ministero della Difesa della Russia aveva anche indicato che la missione principale di questo nuovo UCAV sarà quella di svolgere missioni di intelligence, ricognizione e sorveglianza, potendo contare su una suite di sistemi elettro-ottici, sistemi a infrarossi e sistemi SIGINT. Le dimensioni del velivolo indicherebbero effettivamente anche la possibilità di trasportare dell’armamento in una stiva interna.

Grazie alle sue capacità stealth potrebbe essere quindi utilizzato per penetrare spazi aerei altamente difesi, non rilevato, ed eseguire ad esempio i primi attacchi di precisione come la soppressione della difesa aerea nemica durante la fase di apertura di un eventuale conflitto su larga scala. L’Okhotnik è stato presentato alla mostra internazionale della difesa Army 2019 fuori Mosca alla fine di giugno dello scorso anno.

Quindi quale missione avrà il drone da combattimento russo Su-70 Okhotnik attualmente in fase di sviluppo?

Come abbiamo già riportato su Aviation Report, sono svariati i compiti ai quali dovrebbe assolvere il nuovo drone stealth russo. Avevamo spiegato che questo velivolo avrebbe potuto svolgere missioni di intelligence, ricognizione e sorveglianza, ma anche di attacco diretto. Il 27 settembre 2019, l’Okhotnik aveva effettuato un volo insieme a un jet da combattimento di quinta generazione Su-57. Il drone in quella occasione aveva manovrato in volo in modalità automatizzata ad un’altitudine di circa 1.600 metri.

In occasione del primo volo del SU-70 Okhotnik, avvenuto presumibilmente ad agosto 2019, avevamo ipotizzato che grazie ad un costo inferiore questo UCAV avrebbe potuto affiancare ed espandere le già avanzate capacità di combattimento del SU-57. Alle luce di quel volo e dei successivi test, l’Okhotnik potrebbe designare gli obiettivi da distruggere per i caccia stealth di quinta generazione Su-57, 76 dei quali ordinati dal ministero della Difesa russo, ma anche per quelli di quarta generazione, potrebbe effettuare attacchi aerei in ambienti fortemente contestati, grazie alla sue capacità furtive e alla sua capacità di trasportare fino a 2,8 tonnellate di munizioni e potrebbe anche svolgere missioni di difesa aerea in profondità.

La Tass ha anche aggiunto che il volo del Su-70 sarebbe stato coordinato da postazioni di controllo a terra, dai Su-57 e tramite satelliti. Inoltre, il drone dovrebbe anche essere in grado di eseguire missioni di combattimento in modo autonomo. “Si prevede che avrà anche una modalità operativa completamente autonoma e che sarà in grado di cercare determinati tipi di obiettivi, segnalarli e attaccarli“, avrebbe aggiunto la fonte alla Tass.

A priori e sulla carta, non c’è dubbio che il Su-70 possa impegnarsi in combattimenti aerei ravvicinati. Secondo i commenti riportati dall’agenzia Tass, si capisce che questo dispositivo mirerà a bersagli aerei in modalità BVR – Beyond Visual Range. Tuttavia, questo pone la capacità di identificare con certezza i possibili obiettivi.

Come già anticipato il 5 agosto 2020, le consegne in serie del nuovo drone stealth pesante Unmanned Combat Air Vehicle (UCAV) SU-70 Okhotnik-B (Hunter-B), sviluppato dalla Sukhoi Aircraft Company, alle forze aeree russe inizieranno nel 2024, aveva riferito il capo della United Aircraft Corporation (UAC) Yuri Slyusar al presidente russo Vladimir Putin.

A prima vista, il SU-70 Hunter-B, le cui prime immagini erano state pubblicate a gennaio 2019 via social media russi, ha una forma simile all’UCAV americano X-47B, prodotto dalla Northrop Grumman. L’Okhotnik sfrutta la tecnologia stealth e il design dell’ala volante, senza derive, e ha un peso al decollo di 20 tonnellate. Il drone è spinto da un motore a reazione in grado di sviluppare una velocità di circa 1.000 km/h. Fonti russe hanno indicato che il Sukhoi SU-70 sarebbe costruito con materiali compositi e rivestimenti radar assorbenti rendendolo praticamente invisibile e con una bassa emissione di calore tracciabile agli infrarossi.

Il drone Kronstadt Grom

Drone russo Grom (@ Kronstadt)

Inoltre, uno dei ruoli che inizialmente avrebbe dovuto svolgere il Su-70 potrebbe essere ripreso dal nuovo drone supersonico sviluppato dal gruppo russo Kronstadt. Presentato al forum internazionale Army 2020, questo velivolo, chiamato “Grom” sarebbe in grado di lavorare insieme agli aerei Su-57 “Felon” e Su-35 “Flanker-E”, secondo il concetto di “Loyal Wingman” attualmente in fase di sviluppo negli Stati Uniti e in Australia. Il Grom nella versione presentata all’Army 2020 ricorda molto da vicino il velivolo XQ-58A Valkyrie sviluppato dalla Kratos statunitense nell’ambito del programma LCASD – Low-Cost Attritable Strike Demonstrator LCASD.

Probabilmente meno costoso del Su-70, il Grom potrebbe volare a una velocità di 1.000 km/h. Con una massa di 7 tonnellate, trasporterebbe un carico utile di 2.000 kg, comprese le munizioni da 100 a 500 kg. La sua autonomia sarebbe di 700 km e misurerebbe 13,8 m di lunghezza, 10 m di apertura alare e 3,9 m di altezza. Il Grom sarà in grado di eseguire missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione, attacco e guerra elettronica sia in maniera autonoma, sia come Loyal Wingman insieme a velivoli con equipaggio, sia in uno sciame autonomo di droni in rete. Queste sono le caratteristiche avanzate da Kronstadt.

Nel prossimo futuro potremmo vedere un complesso sistema di combattimento russo, composto dal SU-57 Felon e dai droni da combattimento Okhotnik e Grom, operare in una Air Combat Cloud sulla falsariga del concetto in via di sviluppo per il FCAS europeo e il Tempest inglese. Il cloud da combattimento si interfaccerà quindi con velivoli di supporto aereo, con velivoli di quarta generazione e con unità navali e terrestri.

Photo credits: Kronstadt, Russian MoD

Redazione di Aviation Report: Dalla redazione di Aviation Report // From editorial staff

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