@ Stefano Rostagno - Avio Aero
A “Donne e volo” abbiamo con noi Donatella Ricci, una donna che è entrata di diritto nella storia del volo raggiungendo l’altezza di 27.556 piedi, pari a 8.399 metri con il suo autogiro Magni M16 e ottenendo cosi ben nove record mondiali!
Aviation Report: Donatella, qual è la molla che l’ha spinta a volare?
Donatella Ricci: Inizialmente sicuramente la curiosità di provare nuove esperienze, poi una volta che ho scoperto quanto mi affascinava volare, credo che la vera “molla” sia stata quella incredibile sensazione che si ha quando si vede il mondo dall’alto, un mix di ammirazione e stupore ma anche continua voglia di scoprire e mettere alla prova se stessi, le proprie paure e le proprie forze.
Aviation Report: Può spiegare ai nostri lettori cos’è l’autogiro?
Donatella Ricci: L’autogiro è una macchina un po’ strana. Nella sua semplicità assomiglia ad un elicottero perché ha una grossa pala che ruota sopra la testa oltre che un motore spingente sulla parte posteriore, ma se ne allontana in modo completo non appena è in volo. Dal punto di vista puramente aerodinamico, assomiglia piu al volo di un aereo dove l’ala invece che fissa è rotante.
L’autogiro su cui volo io e che usiamo per la scuola di volo è il modello M16 creato dalla ditta Magni di Varese, una realtà che ha radici molto lontane nel tempo e che crea macchine davvero affidabili e sicure. Un prodotto totalmente italiano di cui andare fieri.
Aviation Report: Di tutti i modelli in produzione lei vola con modello aperto: cosa si prova a volare con il vento in faccia?
Donatella Ricci: Si provano più o meno le sensazioni che si possono avere andando in moto con la differenza che nel primo caso si corre sopra le case e non di lato. In aggiunta, volare senza una “copertura” ti fa sentire davvero più a contatto dell’aria, quasi liberi come un uccello. Il vento in faccia poi, a dirla tutta, non arriva completamente perché abbiamo un parabrezza che ci ripara abbastanza ma certo che si è completamente esposti alle temperature e alle sensazioni esterne.
Aviation Report: Parliamo del su record: perché lo ha fatto?
Donatella Ricci: Anche in questo caso la scintilla è stata una scommessa con i miei amici, con Samantha Cristoforetti e con me stessa. Una sfida che piano piano è diventata la Sfida con la S maiuscola! che mi ha impegnato per quasi un anno intero. Durante i mesi di preparazione poi ho realizzato che dietro il raggiungimento del record ci stava davvero molto altro che andava ben oltre la mia passione e il mio impegno. Era la sfida per dimostrare che spesso i limiti che vediamo davanti a noi sono il frutto delle nostre paure e non della nostra incapacità, che la curiosità che ci spinge verso nuove vie deve essere sempre alimentata cosi’ come la “resilienza” intesa come capacità che ognuno di noi ha dentro per superare le numerose difficoltà, è la carta vincente anche per la nostra vita.
Aviation Report: Come si raggiunge una quota del genere? Serve una preparazione fisica specifica? Il mezzo ha dovuto subire modifiche?
Donatella Ricci: Si raggiunge con tanta preparazione e determinazione. Ho lavorato tanto sia sulla preparazione fisica che psicologica ma anche sulla ottimizzazione della macchina. La prima parte, diciamo da gennaio fino verso agosto è stata dedicata a preparare un po tutto: dai documenti per essere certa che il record poi potesse essere riconosciuto a livello mondiale dalla Federazione Aeronautica Internazionale, alla conoscenza di come gestire l’ossigeno visto che non lo avevo mai usato in volo, alle autorizzazioni aeronautiche per poter volare fino ad una quota dove volano tipicamente gli aerei di linea e non sono permessi i nostri mezzi e non per ultima la mia preparazione psico-fisica.
Poi da agosto fino a novembre, ogni fine settimana facevo un volo cercando di salire un po’ piu in alto della volta precedente. Al rientro poi discutevo con la squadra che mi aspettava a terra e si organizzavano le modifiche/ottimizzazioni per il volo successivo. Ecco una cosa importantissima per raggiungere il record è stata quella di essere riuscita a creare una squadra di persone, ad iniziare dal mio compagno istruttore di volo, ai Magni , costruttori dell’autogiro fino al meccanico specializzato sul motore. Tutti insieme pronti a supportarmi per tutti quei mesi!
Aviation Report: Non ha avuto paura? Quali emozioni ha provato durante tutta al durata del volo?
Donatella Ricci: La paura non mi è mai mancata e mi ha sempre fatto compagnia. E credo che sia una cosa naturale oltre che sana e corretta. Ci sono stati voli molto difficili per le temperature che mi sono trovata ad affrontare e anche per la parte di incognito in cui andavo a provare la macchina, voli dove un pensiero costante era di non entrare nel panico in caso di difficoltà ma di ricordarmi tutto quello che ho sempre fatto con l’autogiro e quello che avrei dovuto fare in caso di problemi.
Aviation Report: Nella sua lunga carriera qual è la cosa più curiosa che le è successa per aria?
Donatella Ricci: Ho vari episodi che mi tornano in mente, sia quando volavo in mongolfiera sia piu’ tardi, con aereo e autogiro. Durante i voli per raggiungere il record ce ne sono un paio davvero originali! Il primo è la “sfida” lanciata dal mio compagno nonché preparatore dell’autogiro che ad un certo momento mi aggiungeva litri di benzina solo se si riusciva a ridurre il peso complessivo della macchina. Peccato che alla fine dopo aver alleggerito la macchina fino al massimo, ho dovuto iniziare a perdere peso io !! cosi in uno dei voli di prova , al rientro sconsolata perché non ero riuscita a salire come volevo, mi sono sentita dire “se vuoi altra benzina, devi dimagrire!”
Il secondo ricordo divertente risale al primo volo ufficiale del record, il 7 novembre, in cui dopo avere cercato di arrivare alla quota prevista, ho rinunciato, “accontentandomi” del record femminile con piu di 27 mila piedi. Mentre con difficoltà comunicavo a Padova ACC che scendevo , un aereo di linea deve aver sentito la quota e ha chiesto spiegazioni. Il controllore allora ha spiegato di me e del mio record. La voce a dir poco stupita del pilota di linea che sbalordito ripeteva le parole del controllore, sono cose che non dimenticherò facilmente.
Aviation Report: Donatella oltre che essere pilota lei è program manager in Leonardo-Finmeccanica a Venezia e istruttrice di volo all’Università del Vds, club “Papere vagabonde” di Caposile, vicino a Jesolo: come riesce a conciliare tutti questi impegni con la famiglia?
Donatella Ricci: A parte la battuta facile del dire che noi donne siamo “multitasking” dalla nascita, confesso che non è facilissimo. Spesso devo dare le giuste priorità per non perdermi pezzi della mia vita personale. Credo comunque che nella realtà attuale sia lavorativa che aeronautica, il fatto di non aver avuto figli, mi abbia aiutato non poco a fare sempre quello che ritenevo piu’ importante e piu’ stimolante. L’avere un compagno che è istruttore di volo con tanto entusiasmo e che mi lascia la strada sempre aperta e libera, è la seconda carta vincente della mia vita.
Aviation Report: Tra le tante attività del suo club di volo c’è l’iniziazione al volo per i disabili: ce ne può parlare?
Donatella Ricci: La nostra scuola (www.universitadelvds.it) da oramai molti anni offre la possibilità alle persone che hanno perso l’uso delle gambe, di poter volare. offrendo loro un aeroplano che è stato modificato dalla fabbrica e con un semplice kit trasferisce il comando dei pedali su una cloche aggiuntiva. A dimostrazione che lassu’ in cielo, siamo tutti uguali.
Presso il nostro club c’è anche la sede della pattuglia WEFLY! Team, l’unica pattuglia al mondo in cui 2 dei 3 piloti sono disabili. Il messaggio incredibile che questi ragazzi diffondono nel mondo è proprio la possibilità che tutti hanno di poter volare, senza limiti e senza pregiudizi. Un messaggio di una forza straordinaria se poi a portarlo in giro è una persona che si muove su una sedia a rotelle e da solo sale su un aereo per fare semplici ma emozionanti figure a ritmo di musica!
Aviation Report: Da donna, quali sono le difficoltà che ha dovuto affrontare per avvicinarsi a questo sport?
Donatella Ricci: Il mondo aeronautico nella sua immensità è ancora un mondo fortemente maschile. La difficoltà è ancora quella di essere accettata sena doversi sentire una “mosca bianca”! Per aiutarci a vicenda ma anche per poterci conoscere , da qualche anno , ho ripreso in mano l’associazione fondata da Fiorenza De Bernardi, prima donna pilota commerciale in italia, l’ADA, Associazione Donne dell’ARIA (www.donnedellaria.it) e l’ho rimessa in moto.
Per il momento siamo circa un 150 donne, di ogni età , tipo di volo e distribuite in tutta Italia, collegate tramite un gruppo di whatsapp , con l’idea di continuare ad aggiungere altre donne al gruppo. Lo scopo è quello di realizzare una rete, semplice ma efficace, per poter distribuire le informazioni ma anche per aiutarci in caso di necessità, per poterci confrontare e poter crescere.
Aviation Report: Cosa si sente di dire ad una ragazza, ad una donna, ad una mamma, che verrebbero volare ma non si osano ad avvicinarci o a provarlo?
Donatella Ricci: Prenderei in prestito una frase famosa “vola solo chi osa farlo” per fare capire che tutto all’inizio puo’ sembrare difficile, complicato, magari anche inarrivabile. Ma non è cosi’! lassu’, in volo, siamo tutti uguali, non esistono le differenze che viviamo qui sulla terra. E poi consiglierei sempre di andare in qualche struttura dove ci sono gia delle donne. Volare al femminile è un’altra cosa, una sensazione molto piu’ “familiare”. La donna , di solito, non deve dimostrare nulla, se sa volare, vola e basta. Si diverte a farlo e ha piacere a fare divertire chi è vicino!
Anche per questa ragione ho creato piu di 10 anni fa un evento tutto al femminile “FLYDONNA” .Una due giorni dedicati alle donne che volano e che amano il volo, fatti soprattutto per incontrarsi, conoscersi e da li’ creare una rete al femminile che puo’ aiutare tutte , anche coloro che sono appena entrate in questa realtà.
Aviation Report: Nel suo libro “Il record di volo in autogiro. 8.399 metri sopra il cielo” lei ha scritto: “Ho imparato che ognuno è artefice della propria strada, ciò che troppe volte ci appare impossibile è spesso solo bloccato dalla nostra stessa mente”. Sta dicendo che, nel volo come nella vita, dovremmo lamentarci di meno ed ingegnarci per affrontare le difficoltà che la vita quotidianamente ci pone?
Donatella Ricci: Assolutamente si, ma non solo non lamentarci, anche imparare a costruire la nostra strada, giorno dopo giorno. Per arrivare a 8.399 metri ho impiegato tanti mesi, fatti di studio, di tentativi, di fallimenti, di discussioni, di problemi, tante battaglie superate a piccoli passi e una vetta conquistata volo dopo volo . Ecco se nella vita imparassimo tutti a fare la stessa cosa, si vivrebbe di certo meglio ma soprattutto credo saremmo in grado di apprezzare molto di più tutto quello che abbiamo intorno, la strada della nostra vita.
Donatella è stato un piacere parlare con Lei, a nome della redazione di Aviation Report grazie per il tempo che ci ha dedicato.
Intervista a cura di: Emanuele Ferretti
Immagini: Donatella Ricci
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