Distruzione dell'AN-225 Mriya
@ screenshot dal video della TV di Stato russa

Distruzione dell’AN-225 Mriya: arrestati ex manager di Antonov accusati di aver permesso la distruzione del famoso aereo all’inizio della guerra

L’Ucraina ha inquisito tre ex top manager del produttore di aeromobili Antonov per aver ostacolato l’esercito e aver permesso alla Russia la distruzione dell’AN-225 Mriya, il famoso aereo da trasporto più grande al mondo, all’inizio della guerra.

L’ufficio del procuratore generale e il servizio di sicurezza SBU hanno affermato che gli ex funzionari hanno impedito alla Guardia Nazionale ucraina di costruire fortificazioni all’interno dell’area dell’aeroporto di Gostomel alla periferia della capitale Kiev tra gennaio e febbraio dello scorso anno, mentre incombeva la minaccia di un’invasione su vasta scala della Russia. Tali azioni criminali hanno portato al sequestro temporaneo di un aeroporto strategicamente importante, degli insediamenti circostanti e alla distruzione dell’AN-225 Mriya.

La SBU e i pubblici ministeri hanno dichiarato che due dei sospetti sono stati arrestati e l’ex direttore generale di Antonov è stato dichiarato ricercato. I sospetti rischiano fino a 15 anni di carcere. Come abbiamo raccontato lo scorso anno, l’aeroporto Antonov di Gostomel, un terminal merci internazionale con una lunga pista costruita per gestire l’aereo cargo più grande del mondo, l’Antonov AN-225 Mriya è stato un obiettivo chiave dell’assalto a Kiev pianificato del presidente russo Vladimir Putin.

La distruzione dell’AN-225 Mriya è avvenuta mentre le forze russe combattevano per impadronirsi dell’aeroporto di Gostomel il giorno dell’invasione, in un duro colpo simbolico all’Ucraina che cercava di impedire la caduta di Kiev. L’esercito russo, con i suoi paracadutisti, ha tenuto l’area per diverse settimane prima che le forze armate ucraine la rivendicassero.

In un primo momento le forze russe sembravano aver avuto un successo iniziale e si erano asserragliate nel sedime aeroportuale costruendo anche dei riparti per i mezzi blindati e corazzati che avrebbero dovuto proteggere l’installazione, ma la risposta ucraina non si fece attendere colpendo l’aeroporto in modo rapido e forte, per impedire le operazioni aeree dei russi, che poi si sono ritirati a fine marzo. Su questo punto, come su molti altri in questa guerra, le due parti si incolpano a vicenda con Mosca che afferma che sarebbero stati proprio i tiri dell’artiglieria di Kiev a colpire il Mryia. Probabilmente non avremo mai il colpevole!

Anche senza un’analisi dettagliata, i russi considerano molto importante l’operazione per prendere l’aeroporto di Gostomel. In una intervista a Zvezda del 24 marzo 2022 un pilota russo di elicotteri da combattimento Mi-24Hind confermava indirettamente le poche forze a difesa del sito aeroportuale.  “Vedi, tali operazioni … abbiamo catturato un aeroporto strategico vicino a Kiev con venti elicotteri. C’era qualcosa di simile in Afghanistan, nella gola del Panjshir, ma le forze lì erano molto più grandi. Ciò suggerisce che abbiamo lavorato professionalmente, con alta qualità e completato la missione“, sottolinea il pilota russo.

Stiamo conducendo un’indagine equa su questo caso. Coloro che… hanno aiutato il nemico a distruggere uno dei simboli dell’Ucraina dovrebbero ricevere una punizione adeguata“, ha detto in una nota Vasyl Malyuk, capo del servizio di sicurezza della SBU. “Il nostro stato costruirà sicuramente un nuovo aereo, perché il sogno, come l’Ucraina, non può essere distrutto“, ha detto Malyuk.

L’unico esemplare dell’Antonov An-225 “Mriya / Dream” era l’aereo da trasporto più grande e potente del mondo, creato dall’Antonov Design Bureau di Kiev. Progettato alla fine della Guerra Fredda, il suo scopo era quello di trasportare la navetta spaziale sovietica “Buran”  e il razzo “Energia” dal 1988, anno del suo primo volo.

Dopo alcuni anni di inattività era stato rimesso in servizio dalla Antonov Airlines, la compagnia aerea cargo ucraina e divisione dell’azienda Antonov, che come sappiamo opera a livello internazionale in servizi di trasporto pesante con una flotta che comprende anche i velivoli da trasporto An-124 “Ruslan”. Inoltre dal 2022 al 2022 era stato utilizzato attivamente durante la pandemia di Covid19. In particolare, nell’aprile 2020, l’aereo aveva consegnato 103 tonnellate di farmaci dalla Cina a Kiev per combattere il coronavirus.

La distruzione dell’AN-225 Mriya

Ma facciamo un passo indietro agli ultimi giorni del mese di febbraio 2022. I dati del sito di monitoraggio Flight Radar confermavano che dopo il 5 febbraio 2022 il Mriya si trovava all’aeroporto di Gostomel senza più effettuare nessuna missione di volo. L’AN-225 Mriya con la matricola UR-82060 era arrivato dall’aeroporto di Billund in Danimarca ed era sottoposto a manutenzione. Il 24 febbraio la Russia lancia l’invasione dell’Ucraina con direzione Kiev.

Il 26 febbraio immagini satellitari mostrano l’hangar che ricovera l’AN-225 ancora intatto, mentre il giorno 27 iniziano a circolare le prime immagini dell’hangar in fiamme, confermato da ulteriori immagini satellitari del giorno successivo, il 28 febbraio. Il 03 marzo 2022 con un video circolato sui social media, girato da giornalisti russi della TV di Stato al seguito delle truppe aviotrasportate di Mosca, si ha la conferma definitiva della distruzione dell’AN-225 Mriya del quale purtroppo resta poco.

Altra conferma arriva alcuni giorni dopo, il 13 marzo 2022, quando il Ministero della Difesa della Federazione Russa pubblica sui propri canali un video dello sbarco delle truppe tattiche delle truppe aviotrasportate per prendere il controllo dell’aeroporto di Gostomel. Le unità avanzate delle forze aviotrasportate sono sbarcate dagli elicotteri Mi-8AMTSh per organizzare la difesa a tutto tondo attorno all’aeroporto per assicurare la sicurezza delle successive e principali forze di terra e dei paracadutisti mentre gli elicotteri d’attacco Ka-52 hanno fornito la copertura aerea e il fuoco di supporto.

Nel video delle fasi iniziali dell’eliassalto a Gostomel, quando le truppe russe si trovano già sui piazzali dell’aeroporto in pochi fotogrammi si intravede l’hangar con dentro l’AN-225 ancora integro per poi fare la fine che oramai conosciamo tutti.

Il progetto per completare il secondo AN-225

Il sogno non morirà mai“, aveva twittato la compagnia Antonov, in riferimento al soprannome dell’aereo “Mriya”, che significa sogno in ucraino. La solidarietà è arrivata da ogni angolo del mondo. Ma l’AN-225 potrà mai volare di nuovo? A novembre del 2022 la società ucraina Antonov aveva confermato le informazioni sulla costruzione di un nuovo aereo AN-225 Mriya e dell’inizio dei lavori di completamento della seconda cellula mai finita, ma senza dare ulteriori dettagli.

Il muso dell’aereo è stato completamente distrutto, apparentemente vittima di un colpo diretto di artiglieria. Oltre a ciò, ci sono stati ingenti danni alle ali e ai motori. La sezione della coda è stata risparmiata da grandi danni e presenta alcuni fori causati da schegge e proiettili. “Se non fosse stato per il colpo diretto al muso, l’AN-225 avrebbe potuto essere riparabile” aveva detto un giornalista della CNN entrato in aeroporto i primi di aprile del 2022.

Sempre la CNN aveva interpellato Andrii Sovenko, un ingegnere ed esperto di aviazione con sede a Kiev che lavora per la Compagnia Antonov dal 1987 e che ha volato sull’AN-225 come parte del suo equipaggio tecnico. Sovenko confermando i danni dice che sarà impossibile costruire esattamente lo stesso velivolo, con lo stesso identico design ed equipaggiamento e in tal caso Antonov dovrà affrontare due ostacoli: far funzionare insieme componenti nuovi e vecchi e potenzialmente dover sottoporsi ad una nuova certificazione dell’aeromobile, per confermarne l’aeronavigabilità e la conformità alle attuali normative vigenti.

L’azienda ha esperienza con il primo problema, avendo aggiornato molti dei sistemi dell’AN-225 nel corso degli anni e sostituendo la vecchia tecnologia sovietica con i moderni equivalenti ucraini, ma una certificazione completa richiederebbe tempo e aumenterebbe i costi. Inoltre sarebbe opportuno apportare ulteriori modifiche al design del velivolo, sulla base dell’esperienza operativa dell’originale.

E poi i costi. I 3 miliardi di dollari ipotizzati inizialmente sono una cifra esagerata, ma Antonov dovrà alla fine fare i conti e capire se ci sarà o meno la convenienza economica nel ricostruire un velivolo che aveva comunque un difficile utilizzo e una scarsa applicazione commerciale. La maggior parte dei costi potrebbe essere sostenuta da Antonov, i russi non tireranno fuori un dollaro/rublo come ipotizzato dalla Ukroboronprom.

La stessa Antonov ha subito gravi perdite a causa della distruzione di molti altri aerei e strutture e sebbene operi ancora a un livello ridotto, il suo futuro è incerto. I costi necessari per costruire il secondo Mriya dovranno essere correlati con le capacità finanziarie di Antonov dopo la guerra, nonché con i guadagni preventivati dall’operatività di questo aereo.