Oggi, per la rubrica “Volo e Disabilità“, voglio raccontarvi la storia di un pilota, Marius Ganthaler. Marius è un pilota come tanti, sorridente e sempre con la battuta pronta, solo che, a differenza di altri, per muoversi deve ricorrere ad una sedia a rotelle. Ecco la sua storia
Buongiorno Marius e grazie per averci concesso questa intervista.
Aviation Report: Marius, ci parli di lei: da dove viene e cosa fa nella vita.
Marius: Sono nato a Merano nel Suedtirol e vivo a Marlengo a pochi km da Merano, la mia condizione attuale non mi permette di svolgere una professione, quindi dedico il mio tempo ai miei interessi, il volo, la piscina, la hand bike, attività che nella mia condizione richiedono un costante allenamento.
Aviation Report: Leggo che lei è da sempre uno sportivo e un grande appassionato di sci, poi cosa è successo?
Marius: Sciando in pista ho avuto un incidente, su un tratto ghiacciato ho perso il controllo degli sci ed ho sbattuto contro un albero. Ma dopo molto tempo necessario ad abituarmi alla mia nuova condizione ho ripreso a sciare con uno speciale monosci rimanendo attivo all’interno del mondo dello sci didattico ed agonistico.
Aviation Report: La vita ci pone spesso di fronte ad un bivio, lei di fronte ad una situazione difficile ha deciso di reagire e di spiccare il volo: qual è stata la spinta?
Marius: La motivazione che mi ha portato a volare è nata in parte dopo un volo tandem con amici ma principalmente la consapevolezza che ho avuto di poterlo fare. Un grande campione del volo libero come Aaron Dugorati è stato fondamentale nel convincermi che potevo almeno provarci, e così è stato.
Aviation Report: Esistono una infinità di mezzi per volare, perché proprio in parapendio?
Marius: Mi consenta la battuta; per noi appassionati del volo libero, quasi non esistono altri mezzi per volare! La libertà, il rapporto strettissimo uomo-macchina-ambiente, le emozioni, la vicinanza con la natura e con le nostre montagne, senza dover utilizzare troppe regole, leggi, impedimenti, vincoli è di per se una cosa magica, improponibile in tutte le altre discipline aeronautiche.
Aviation Report: Quali emozioni prova quando è lassù?
Marius: Le emozioni che si rinnovano ogni volo in ogni pilota. L’assenza di pensieri quotidiani, la massima concentrazione in quello che sto facendo in quel momento, il rispetto sacro con le regole dell’aria. Mai un volo è uguale al precedente!
Aviation Report: Ma non è tutto rosa e fiori, lo sappiamo: quali difficoltà (sia tecniche che emotive) ha dovuto affrontare per diventare pilota di parapendio?
Marius: Imparare a volare in carrozzina non è semplice. Io ho avuto la fortuna di incontrare un istruttore di volo con il quale si è stabilito un rapporto umano, ancor prima del rapporto istruttore-allievo. Infatti Fabio Razore della scuola Arcobalenofly ha saputo sviluppare con me quell’empatia necessaria a capire le mie esigenze, che non potevano certo essere quelle di un allievo pilota qualunque.
Aviation Report: Che tipo di attrezzatura usa? Ha dovuto adattarla per il suo specifico utilizzo?
Marius: Siamo partiti dal telaio di una handbike per sviluppare una carrozzina specifica per volare, un lavoro lungo che coinvolto un team di amici che tutt’ora ringrazio.
Aviation Report: Come avviene il suo decollo con il parapendio?
Marius: In decollo la carrozzina acquisisce la velocità necessaria con una spinta o semplicemente per la pendenza del pendio, finché l’ala sviluppa portanza e mi stacco dal suolo.
Il decollo e l’atterraggio sono le fasi in cui la carrozzina che utilizzo fa esattamente la funzione del carrello di un aeromobile, poi in volo potrei anche farne a meno.
Aviation Report: Spesso sento dire che volare è costoso e che non è alla portata di tutti: è davvero così? Lei che spese ha dovuto affrontare per spiccare il volo?
Marius: Volare con una macchina complessa come un aeroplano sarà sicuramente costoso, ma volare in parapendio non costa di più di molti sporti di grande diffusione come lo sci in pista.
Aviation Report: Qual è l’esperienza più bella che le è capitata in questi anni di attività?
Marius: Sicuramente il superamento dell’esame per il conseguimento dell’attestato di volo è stato un giorno speciale, ma anche quando ho sfruttato la prima corrente ascensionale trovandomi per la prima volta molto più alto di dove ero decollato e con il panorama che si apriva a vista d’occhi sopra le montagne di casa.
Aviation Report: Cosa le hanno detto parenti ed amici quando ha comunicato la sua scelta di volare?
Marius: Alcuni amici mi hanno spinto a volare e sono stati fondamentali, altri non hanno capito la mia scelta, ma penso non l’avrebbero capire nemmeno senza il problema della carrozzina.
Aviation Report: C’è una domanda che mi pongo ogni volta che vado in volo ed è “perché lo faccio?”, secondo lei perché una persona dovrebbe volare?
Marius: Penso che oggi la società ci ha portato in un meccanismo quotidiano spietato dove tutto è scadenzato dal lavoro, dal profitto, dal diritto di possesso sulle cose e sulla natura. Nel volo con il parapendio queste regole non solo più valide, chi vola riacquista un rapporto molto più sincero con sé stesso ma anche con la natura. Per me questo è un aspetto importante, ma non so dire se sia così per tutti.
Aviation Report: Cosa si sente di dire a chi si trova nella sua situazione e si chiude in sé stesso?
Marius: Beh, lo posso sicuramente capire, penso che la capacità di reagire sia anche un fattore caratteriale, non tutti reagiamo alle difficoltà allo stesso modo. Chiedo scusa ma non mi sento proprio di dare consigli in questo campo.
Marius è stato un piacere parlare con Lei, a nome della redazione di Aviation Report grazie per il tempo che ci ha dedicato. Spero che questa chiacchierata serva a dare la carica a chi ci segue e possa essere una molla per provare l’esperienza del volo.
Intervista a cura di Emanuele Ferretti
Immagini: Marius Ganthaler