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Conclusa la missione Airbase Support Air Advisory Team in Afghanistan

Oggi mercoledì 26 novembre, il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Pasquale Preziosa, ha incontrato a Palazzo Aeronautica, il personale della forza armata che ha partecipato alla missione Airbase Support Air Advisory Team a Shindand, in Afghanistan.

Durata 4 anni e conclusasi ufficialmente il 3 ottobre 2014 la (A.A.S.A.T.) Airbase Support Air Advisory Team ha rappresentato l’unica iniziativa addestrativa italiana a favore delle forze aeree afgane nell’area ovest del Paese. Iniziata nel novembre 2010, la missione degli advisors italiani ha consentito di addestrare il personale de lla neonata forza aerea afgana per supportare la costituzione di una forza armata professionale, autonoma e sostenibile nel tempo. La missione italiana ha avuto anche un grande riconoscimento da parte degli Stati Uniti.

L‘attività di formazione e addestramento ha rappresentato, nell’ambito della missione ISAF, un fattore moltiplicativo per la crescita sostenibile dell’economia afghana, inserito in una cornice di sicurezza e di sviluppo della governance del Paese. Gli advisors dell’Aeronautica Militare, in particolare, unitamente ai partner americani ed ungheresi presenti a Shindand, hanno avuto il compito di sviluppare e consolidare la locale leadership afghana per gestire in autonomia lo Shindand Air Wing, ovvero l’unità dell’Afghan Air Force designata quale polo addestrativo di spicco dell’intera aeronautica afghana.

Il personale italiano, proveniente da diversi reparti dell’Aeronautica Militare, ha svolto attività di advising (consulenza) finalizzata allo sviluppo di autonome capacità gestionali ed abilità tecnico-professionali in tutti i settori tipici di uno stormo di volo o di unità addestrativa: operazioni aeree, logistica, gestione amministrativa e finanziaria, gestione delle infrastrutture, telecomunicazioni ed informatica, previsioni metereologiche, firefighting, force protection, maintenance, food service, billeting, medical clinic.
L’aver saputo convivere e condividere i nostri valori con i cittadini e i soldati afgani e l’aver avuto grande rispetto nei loro confronti ha contribuito al successo dell’intera missione.

PIù di 1400 ore di attività con otto diversi teams di istruttori, ognuno composto da circa trenta fra ufficiali, sottufficiali e graduati, 68 piloti e istruttori formati sull’elicottero Mil MI-17, 59 crewchief e 38 flight engineers qualificati, 37 persone indottrinate in personnel management, 10 meccanici e 150 soldati abilitati alla patente di guida militare, circa 1000 persone informatizzate, 50 militari abilitati per il soccorso e il trasporto di personale ferito, circa 200 soldati addestrati in materia di protezione e gestione della sicurezza aeroportuale con capacità di pronto intervento QRF – Quick Reaction Force, 19 unità qualificate ad operare in modalità “basic intel” e 2 unità in capacità “Non Traditional “ISR” sviluppando le indispensabili capacità di “ricognizione” e di foto-interpretazione, 4 addetti S.V. (Sicurezza del Volo), 1 osservatore meteorologico e 1 istruttore/controllore T.A. (traffico aereo).
Numeri importanti e pienamente soddisfacenti che hanno ripagato, donne ed uomini in “Azzurro” dei tanti sforzi sostenuti sul campo, spesso in condizioni ambientali estreme, che sicuramente porteranno all’intera forza armata un grande incremento del bagaglio di esperienza e di professionalità.

Fonte e photo credits: Ufficio Comunicazione e Pubblica Informazione Aeronautica Militare

Redazione di Aviation Report: Dalla redazione di Aviation Report // From editorial staff

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  • Avete parlato di tutto dimenticando il settore dei Carbolubrificanti, in gergo POL (Petroleum Oil Lubricants). WITHOUT FUEL PILOT ARE PEDESTRIAN

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