La Cina ha celebrato i 70 anni della Repubblica Popolare fondata da Mao Tse Tung con una parata militare che ha visto un dispiegamento di forze mai visto prima. Davanti al presidente Xi Jinping, In piazza Tienanmen, hanno sfilato circa 15.000 soldati con 580 tra mezzi corazzati e pezzi di artiglieria di ogni tipo e missili balistici ipersonici come il DF-17 e intercontinentali come il DF-41. Circa 160 tra aerei ed elicotteri hanno sorvolato la parata. Tra tutti questi mezzi sicuramente degna di nota la presenza di due droni (ipersonici e stealth) che hanno attirato l’attenzione degli analisti militari di tutto il mondo e degli appassionati di aviazione.
Oltre 160 aerei ed elicotteri, di 34 modelli differenti, provenienti da diverse basi aeree e dalle tre forze armate, aeronautica, marina ed esercito, hanno partecipato al 70° anniversario della Repubblica popolare Cinese nel centro di Pechino martedì. Di questi, 20 elicotteri hanno sorvolato la parata formando il numero 70. Tra gli aerei anche il H-6N ultima versione del bombardiere H-6. Il Ministero della Difesa cinese ha dichiarato che tutti gli aeromobili della parata sono sviluppati a livello nazionale, il 31,6 percento dei quali sono aerei di nuovo tipo. Inoltre, “tutte le armi esposte alla parata sono in servizio attivo“, ha dichiarato il Maggiore Generale Tan Min, vicedirettore esecutivo dell’ufficio di comando congiunto della parata militare, in una conferenza stampa che si è svolta alcuni giorni prima delle celebrazioni. I due droni che hanno sfilato durante la parata sono il Gongji-11 (GJ-11) e il WZ-8.
Il drone d’attacco stealth Gongji-11 (GJ-11) esposto al pubblico per la prima volta, in grado di attaccare obiettivi strategici senza essere scoperto, è stato presentato alla parata della giornata nazionale di martedì scorso, indicazione che il velivolo così già in servizio operativo. L’UCAV vanta un design aerodinamico ad ala volante simile allo statunitense X-47B, al russo S-70 Okhotnik, agli europei nEUROn e Taranis, o anche al più noto bombardiere strategico americano B-2A Spirit. Si ritiene che il drone abbia una forte capacità stealth e eccezionali qualità di volo, permettendogli di volare in profondità nel territorio nemico e lanciare attacchi con le armi trasportate nelle stive interne su obiettivi ostili. Gli osservatori militari esteri hanno ipotizzato che, per le somiglianze, il GJ-11 sia la versione finale, modificata e ampliata a livello di invisibilità, del drone Lijian, o Sharp Sword, che ha fatto il suo primo volo di test il 21 novembre 2013. Le modifiche riguarderebbero soprattutto il design del retro dell’aereo al livello del motore e delle ali.
L’altro drone che ha sfilato alla parata sarebbe l’High Altitude and High Speed Reconnaissance Drone Wuzhen WZ-8, che secondo gli esperti cinesi avrebbe capacità di ricognizione più affidabili dei satelliti. Secondo gli analisti militari esteri il WZ-8 sarebbe in grado di volare a velocità supersonica, avere capacità stealth grazie al suo design e molto probabilmente aviolanciato tramite un bombardiere o un aereo da trasporto. Il drone sembra essere progettato per la ricognizione ad alta quota e a velocità supersonica, con una velocità massima che si dice sia tra Mach 4 e Mach 5.
Il velivolo è un bimotore ma non si sa molto di più. Da una prima analisi e dalle prestazioni che dovrebbe avere si pensa che potrebbe essere equipaggiato con motore a ciclo combinato che utilizza un turbogetto convenzionale per il volo a bassa velocità accoppiato ad uno statoreattore o ramjet/scramjet per accelerare alla massima velocità e con un potenziale per arrampicarsi fino a quote estreme usando velocità e altitudine acquisite per continuare su una traiettoria quasi balistica prima di rientrare verso un aeroporto per l’atterraggio.
Il WZ-8 sarà quindi una risorsa che potrà essere messa in campo con poco preavviso per fornire dati in maniera molto rapida su aree critiche, comprese quelle che si trovano a distanze sostanziali dalla terraferma cinese fornendo così la capacità di raccogliere informazioni in modo rapido e furtivo senza che il nemico sappia di essere oggetto di ricognizione, una grande limitazione dei satelliti spia tradizionali. Una tale capacità di raccolta di informazioni ha molte applicazioni a partire dalla ricognizione strategica o come la ricerca dei gruppi da battaglia con le portaerei oppure quella di fornire valutazioni dei danni dopo attacchi con missili balistici e da crociera su obiettivi strategici.
“Il più grande vantaggio del drone è che può effettivamente raccogliere informazioni in tempo reale e in modo controllabile rispetto ad altre piattaforme come i satelliti“, ha detto al Global Times Wu Jian, direttore del Defence Weekly di Xinmin Evening News, con sede a Shanghai.
“Un satellite deve viaggiare lungo la sua orbita e condurre la ricognizione solo quando è sopra l’obiettivo“, ha detto Wu, sottolineando che questo può essere calcolato dal nemico e può creare false informazioni. “Un drone da ricognizione ad alta quota e ad alta velocità non avrà questo problema“. Il drone WZ-8 fungerà anche da leggera deterrenza, dando il messaggio che le forze armate cinesi possono impegnarsi in ricognizione sui ogni obiettivo ed eventualmente lanciare un attacco.
Vale anche la pena ricordare che gli investimenti della Cina nel settore degli UCAV stealth o ottimizzati per la bassa osservabilità sono arrivati dopo che gli Stati Uniti si sono allontanati pubblicamente da questo ambito o hanno spostato tali sforzi interamente nel mondo del “classificato”.
Immagini: China Military, CCTV4