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Il Centenario dell’Aeronautica Militare attraverso il calendario 2023: Marzo

Continuiamo a celebrare il Centenario dell’Aeronautica Militare attraverso il calendario 2023 con il mese di Marzo. Come sappiamo quella del calendario di quest’anno è la storia dal 1923 al 2023 raccontata in modo inedito attraverso un ambizioso progetto artistico, ideato dalla redazione della Rivista Aeronautica in collaborazione con due eccellenze italiane, la Italdesign e Giunti Editore.

Attraverso 12 tavole create da Alessandro Trombin e Massimo Borrelli, designer del team creativo di Italdesign, si ripercorrono, in una sorta di viaggio onirico anni ’30, i dieci decenni dell’Aeronautica Militare caratterizzati da importanti eventi che hanno segnato la storia del Paese ed hanno visto la Forza Armata protagonista.

Dodici tavole che celebrano il Centenario dell’Aeronautica Militare e abbracciano il passato, il presente e il futuro dell’Arma Azzurra: dieci per illustrare tappe significative della storia della Forza Armata attraverso i suoi velivoli più iconici, una per ogni decennio, da quel lontano 28 marzo 1923 sino ai nostri giorni, e due dal volto più moderno e tecnologico che guardano al futuro attraversando il cielo nella sua interezza, fino a conquistare lo spazio.

“Il Centenario dell’Aeronautica Militare sarà una grande occasione per raccontare la nostra storia, far conoscere i nostri valori, i nostri ideali e le nostre preziose capacità al servizio della collettività e delle istituzioni”, ha detto il Capo di Stato Maggiore Generale S.A. Luca Goretti.

Il mese di marzo racconta il decennio 1943 – 1953: il destino della Guerra appare segnato e la produzione di macchine finalmente competitive da parte dell’Industria, anche se in piccola serie a causa della scarsità di materie prime e mezzi, non serve a risollevarne le sorti. Il 1943 è un anno difficile per la Regia Aeronautica, che fa della mobilità una delle sue caratteristiche peculiari.

L’armistizio trova gli uomini della Regia impreparati e senza chiari ordini da seguire, nella difficilissima condizione di dover scegliere, quasi istantaneamente, dove e per chi combattere, guidati dalla semplice volontà di offrire il proprio contributo, per il resto del conflitto, con la professionalità, la competenza e lo spirito di sacrificio che da sempre li contraddistinguono. Al termine della Seconda Guerra Mondiale l’Italia è distrutta ma pronta ad affrontare la sfida della ricostruzione, rinascendo, in primis, quale Repubblica.

Viene, così, costituita nel 1946 l’Aeronautica Militare, il cui simbolo, l’aquila, abbandona la corona monarchica per fregiarsi della torre. La giovane Aeronautica viene riorganizzata in tutte le sue componenti e specialità e inizia a ridistribuire reparti e assetti su tutta la penisola.

Intanto, secondo quanto previsto dall’Organizzazione dell’Aviazione Civile Internazionale (ICAO), alla quale l’Italia aderisce, viene costituito e affidato all’Aeronautica Militare il Servizio di Ricerca e Soccorso (SAR– Search And Rescue) che diventa uno dei compiti istituzionali della Forza Armata.

Nel 1949, l’Italia aderisce anche alla NATO e questo permette all’Aeronautica di espandere i propri orizzonti, confrontandosi attivamente e crescendo con le aviazioni militari alleate, mentre inizia a delinearsi il contesto geopolitico dei due blocchi, occidentale e sovietico, che caratterizzerà i decenni successivi.

L’Alleanza Atlantica consentì all’Aeronautica di beneficiare, nell’ambito dei programmi di assistenza da parte degli alleati, di ingenti finanziamenti e nuovi mezzi, forniti soprattutto dagli Stati Uniti. In questo periodo avviene lo storico passaggio dall’era dei motori a pistoni a quella dei motori a reazione, con l’arrivo dei primi De Havilland DH-100 Vampire. Proprio i Vampire, ritirati dalla Gran 21 Bretagna, segnano una svolta epocale per l’Aeronautica Militare e per l’industria nazionale, che ne ottiene la produzione su licenza. Inizia l’era dei jet!

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