L’Aviazione dell’Esercito, la Specialità di volo dell’Esercito Italiano dal 1884 al servizio del Paese nei cieli di tutto il mondo, ha celebrato ieri 10 maggio il 71° anniversario della sua costituzione. Nell’occasione, il Comandante delle Forze Operative Terrestri e Comando Operativo Esercito (COMFOTER COE), Generale di Corpo d’Armata Giovanni Fungo, ha visitato il Centro Addestrativo AVES, scuola di volo e casa madre della Specialità.
Alla presenza di autorità civili, militari e religiose, tra le quali il Prefetto di Viterbo, l’evento ha assunto un senso ancor più solenne per la partecipazione del Vescovo di Viterbo, Monsignor Lino Fumagalli che, nella ricorrenza, ha voluto donare all’Aviazione dell’Esercito una Reliquia di San Giovanni XXIII, Patrono dell’Esercito. Il prezioso dono verrà collocato nella Cappella ai Caduti presso il Comando Aviazione dell’Esercito.
Il Comandante del COMFOTER COE, accompagnato dal Comandante dell’AVES, Generale di Divisione Andrea Di Stasio, nella mattinata ha reso omaggio al monumento ai Caduti dell’Aviazione dell’Esercito. Nel corso del suo saluto ai baschi azzurri, il Generale Fungo ha ringraziato gli uomini e le donne dell’Aviazione dell’Esercito per l’impegno costante in Patria e all’estero, rimarcando il ruolo chiave che la specialità ha assunto nelle operazioni e negli scenari moderni.
Il Generale Di Stasio ha espresso al Vescovo di Viterbo l’alto onore di tutta l’Aviazione dell’Esercito nel ricevere la Reliquia del Santo Patrono dell’Esercito. “Il dono che lei ci ha fatto” – ha detto il Comandante dell’AVES – “rappresenta per noi uno stimolo ancor più forte nel prestare ogni giorno servizio a difesa della pace; grazie infinite, a nome mio e di tutti i baschi azzurri”.
L’Aviazione dell’Esercito, come ha ricordato lo stesso Comandante, trae le sue origini dal lontano 1884, quando a Roma fu costituito il primo Servizio Aeronautico, presso il distaccamento della Brigata Mista del 3° Reggimento Genio, che aveva in dotazione gli aerostati da ricognizione. Nel corso degli anni, la Specialità si è evoluta con l’acquisizione e l’impiego dei più moderni aeromobili.
Oggi l’Aviazione dell’Esercito, tecnologicamente all’avanguardia e al passo coi tempi, è una componente determinante, presente in tutte le operazioni internazionali e sul territorio nazionale negli interventi emergenziali. Costituita da Reparti dislocati in tutta Italia, che impiegano gli elicotteri e gli aerei in dotazione, ha come missione quella di garantire la manovra terrestre nella e dalla terza dimensione. Gli assetti di volo dell’AVES, in virtù della loro versatilità, svolgono quindi una preziosa attività aerea, a sostegno della popolazione civile, tra la gente e per la gente.
I baschi azzurri, infatti, sono impiegati per concorsi in caso di pubbliche calamità o emergenze, per interventi a salvaguardia della vita umana, o ancora per esigenze di pubblica utilità, per la tutela ambientale e per necessità di Protezione Civile, come nell’ambito della Campagna Antincendi Boschivi (AIB), cui gli aeromobili dell’Esercito contribuiscono significativamente ogni anno, assicurando rapidità d’intervento ed efficacia.
Un pò di storia dell’AVES
La storia dell’AVES inizia il 10 maggio del 1951, quando sulla striscia di atterraggio di Monte dell’Oro, nei pressi di Bracciano, veniva costituito il “Reparto Aerei Leggeri”. L’Esercito allora disponeva degli aerei “L-18” ed “L-21” con cui svolgeva compiti di ricognizione, collegamento e osservazione del tiro di artiglieria.
La svolta avviene nel 1956, con l’arrivo dei primi elicotteri AB-47. Decollare e atterrare pressoché ovunque rappresenta un valore aggiunto per la Forza Armata. Col tempo gli aeromobili dell’Esercito aumentano di dimensioni e capacità. Negli anni a seguire, entrano in servizio nuovi elicotteri, tra cui il glorioso AB-205 ed il CH-47. Nel 1971, la Specialità riceve il copricapo che la contraddistingue: il basco azzurro.
Oggi l’Aviazione dell’Esercito è tra le componenti determinanti della Forza Armata. Costituita dal complesso dei Reparti che impiegano gli elicotteri e gli aerei in dotazione, essa svolge una preziosa attività di supporto aereo alle forze di terra nelle operazioni internazionali e sul territorio nazionale. Inoltre, è impiegata in caso di pubbliche calamità in concorso alla Protezione Civile, per interventi emergenziali a salvaguardia della vita umana, per la tutela ambientale e, non ultimo, nella intensa attività di gestione della pandemia “Covid-19”.
Questo capitolo di storia dell’Aviazione dell’Esercito rappresenta un percorso evolutivo animato da etica, passione e professionalità. I baschi azzurri di oggi continueranno a guardare alle sfide future, sempre al servizio del Paese, con lo stesso spirito di chi li ha preceduti in questi 70 anni.
Oggi l’Aviazione dell’Esercito conta nella sua flotta elicotteri moderni e potenti come l’NH-90, il CH-47F Chinook e l’AH-129D Mangusta con i quali partecipa regolarmente alle missioni internazionali in teatri operativi complessi ed impegnativi come ad esempio con il Task Group Fenice in Afghanistan, dove l’elicottero AH-129D rappresenta un assetto fondamentale per il TAAC-W HQ come misura di Force Protection, in grado di contribuire alla sicurezza del contingente, ed è costantemente impiegato sia come scorta agli elicotteri da trasporto UH-90 durante le missioni di evacuazione medica di personale ferito (MED-EVAC) sia nelle complesse operazioni di ricerca e salvataggio di personale isolato (Personnel Recovery) a favore delle forze della Coalizione.
Per il prossimo futuro l’AVES conta di schierare anche nuovi elicotteri quali il Nuovo Elicottero da Esplorazione e Scorta (NEES) e il nuovo elicottero multiruolo leggero (LUH).
Immagini: Comando AVES Viterbo
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