Dal 14 al 25 Maggio 2018 si è svolta l‘esercitazione CAEX I (Complex Avation Exercise) organizzata dal Comando dell’Aviazione dell’Esercito Italiano. Tra Lazio, Umbria e Toscana tutti i Reggimenti dipendendi dal Comando AVES di Viterbo insieme a quelli dipendenti dalla Brigata Aeromobile “Friuli” hanno dato vita ad una complessa e quanto mai realistica esercitazione allo scopo di validare l’approntamento di 4 Task Group orientati rispettivamente alle operazioni fuori area di cui fanno parte “Leonte”, “Resolute Support Mission” e “Inherent Resolve” e per l’inserimento tra le forze ad elevato stato di prontezza operativa.
Ecco quindi che alla fase Livex il 1° Reggimento AVES “Antares”, il 2° Reggimento AVES “Sirio”, il 3° REOS Reggimento Elicotteri per Operazioni Speciali “Aldebaran”, il 4° Reggimento AVES “Altair”, il 66° Reggimento Fanteria Aeromobile “Trieste”, il 5° Reggimento AVES “Rigel” e il 7° Reggimento AVES “Vega” si sono schierati nelle aree addestrative prescelte insieme ai colleghi del 186° Reggimento Paracadutisti “Folgore”, l’11° Reggimento Trasmissioni, il 41° Reggimento “Cordenons” e il 17° Reggimento Artiglieria Controaerei “Sforzesca” per pianificare, organizzare e condurre tutta una serie di attività addestrative mirate a:
- acquisire e mantenere le capacità operative tipiche delle unità aeromobili fino a livello di Task Group
- condurre le attività tattiche previste dalla dottrina di riferimento al fine di addestrare i comandanti di Task Group, di squadrone, di plotone e di squadra
- valutare, attraverso attivazioni e/o variazioni rispetto alla pianificazione originale, la capacità di ottemperare all’organizzazione e alla gestione del Comando e Controllo durante le fasi di condotta da parte dei comandanti coinvolti ai vari livelli ordinativi
Oltre alle unità già citate hanno preso parte alla CAEX I anche elementi del Comando Aviazione dell’Esercito, del Comando di Sostegno Aviazione dell’Esercito, del Comando Brigata Aeromobile “Friuli” e del Comando Brigata RISTA/EW. L’esercitazione CAEX I articolata in diverse fasi iniziate il 18 gennaio scorso è stata diretta dal Comandante AVES il Generale di Brigata Paolo Riccò.
L’AVES ha messo in campo tutta la sua migliore tecnologia e professionalità nell’ambito di uno scenario complesso ed articolato che ha fatto riferimento ad una regione fittizia baltica denominata penisola di Skolkan. Lo scenario ha riprodotto le situazioni tipiche delle cosiddette Crisis Response Operations dove si riscontrano problematiche politiche e di instabilità generale con minacce asimmetriche e che raffigurano in modo realistico le situazioni che oggi affrontano i reparti italiani nell’impiego operativo nei Teatri di Operazione.
L’evento si è sviluppato in modo continuativo per due settimane, ed è stato caratterizzato dall’alta integrazione sinergica delle specifiche capacità proprie delle unità di volo e dei reparti di terra ed ha coinvolto circa 633 tra Ufficiali, Sottufficiali e Graduati di truppa con l’impiego di 24 elicotteri (8 AH-129D Mangusta, 8 UH-90, 3 UH-205, 2 HH-412, 1 HH-212 e 4 iCH-47F), 1 aereo UC-228 e sistemi ISTAR, di Comando e Controllo e di contro-interdizione con funzioni di partito contrapposto OPFOR quali TUAS Raven, Safe Strike e Skyguard Aspide. Unitamente ai sistemi di simulazione d’arma MILES, Mallina e Long Range.
L’esercitazione ha visto anche l’impiego del Safe Strike, un sistema di gestione del campo di battaglia che consente la massimizzazione della situational awareness, sviluppato in Italia e basato su hardware iOS. In breve il sistema Safe Strike consente di aver disponibile on line e off line la cartografia d’interesse dell’area di operazioni che costituisce già di per se un notevole vantaggio per pianificare le azioni sul campo di battaglia; integra sistemi C4I, di data sharing e di visualizzazione 3D del terreno, che, fornendo la precisa altimetria del suolo tramite l’elaborazione 3D, riproduce agevolmente l’area d’interesse per ottenere anche una situational awareness tridimensionale.
L’esercitazione CAEX è stata il momento di verifica e dimostrazione del livello di addestramento raggiunto dai reparti che saranno impegnati a breve negli impegnativi Teatri di Operazioni. Durante questa esercitazione sono stati testati a tutti i livelli le capacità di pianificazione, reazione e condotta delle missioni di volo. Le simulazioni messe in atto hanno replicato i possibili eventi che le truppe a terra e in volo potrebbero trovare una volta arrivati in territorio ostile.
Durante queste fasi sono state verificate l’uso ottimale di tutte le risorse da impiegare, in termini di uomini e mezzi, nei vari atti tattici pianificando tempi e modalità di intervento e risoluzione delle problematiche, fronteggiando anche eventi imprevisti che costringono tutti gli attori ad agire tempestivamente e di propria iniziativa per individuare, fronteggiare e neutralizzare le minacce. Questo tipo di addestramento, oltre ad orientare l’impegno dell’Esercito verso obiettivi concreti di integrazione e di interoperabilità tra le varie pedine operative contribuisce ad un elevato livello di realismo che permette al tempo stesso una prontezza operativa e di reazione ai massimi livelli, attitudini che si acquistano e si mantengono con un continuo addestramento ed una continua attività operativa che vanno a formare il grande bagaglio di capacità ed efficienza del nostro personale militare, come ha confermato il Generale Riccò nel suo briefing.
Così le unità impiegate hanno posto in essere una ininterrotta serie di attività che hanno visto la costituzione di FOB (Forward Operating Base), FARP (Forward Arming and Refueling Point), la condotta di azioni di combattimento e aeromobili a supporto delle ground forces della QRF, azioni di esplorazione e scorta, di ricognizione, di elitrasporto tattico di fanteria aeromobile nonché attività di Personnel Recovery (recupero personale in territorio ostile), MedEvac (MEDical EVACuation) e VetEvac (Veterinary Evacuation), inserzione tramite Fast Rope e soppressione delle difese aeree nemiche. Allo scopo di valutare la capacità di reazione e pianificazione dei reparti esercitati, numerose e continue sono state le attivazioni coinvolgenti le unità operative che hanno permesso di testare con efficacia le capacità di comando sul terreno e durante le azioni.
In poligono con l’Aviazione dell’Esercito
Per testimoniare tutto ciò siamo stati chiamati ad assistere ad una tipica giornata di addestramento dell’esercitazione CAEX, giornata che ci ha permesso di apprezzare e di toccare con mano, tramite due eventi, la positiva sinergia sviluppatasi tra gli equipaggi di terra e di volo e l’alto livello di addestramento, interoperabilità e conoscenza delle procedure raggiunte da tutto il personale dei reparti impegnati durante l’esercitazione, in particolare finalizzata, alla capacità di condurre attività di Personnel Recovery, Raid Aeromobile, Quick Reaction Force e Medical Evacuation.
Il primo evento, in un poligono militare nei pressi di Cesano, ha visto l’intervento degli elicotteri e della QRF della Task Force Diablo per neutralizzare ed arrestare un leader ribelle, di un gruppo separatista, asserragliato con i suoi uomini nel suo compound. Gli elicotteri iCH-47F ed UH-90 hanno sbarcato le ground forces coperti da ben sei elicotteri da combattimento Mangusta. Elementi della fanteria elitrasportata hanno eliminato dapprima le postazioni di osservazione sulle colline circostanti per poi assaltare il compound nemico e catturare il leader ribelle. Nell’azione è stata simulata anche un’attività di Medevac a favore di un soldato a terra e un’attività di Personnel Recovery a favore dell’equipaggio di un Mangusta abbattuto tramite elicotteri UH-205 e UH-412.
Il secondo evento, che si è svolto in un’area militare vicino a Tarquinia, ha visto il coinvolgimento degli elicotteri e della QRF per la liberazione del console italiano e del suo staff tenuti in ostaggio nell’edificio del consolato stesso. L’azione ha visto dapprima l’accerchiamento da parte dei Mangusta che hanno costretto i ribelli a rifuggiarsi all’interno del consolato che è stato attaccato dalla QRF sbarcata dai Chinook e dagli UH-90. Notevole l’atterraggio di quattro UH-90 e il successivo rapido decollo dopo lo sbarco della fanteria. Contemporaneamente dall’altro lato della zona di operazioni tre ulteriori UH-90 hanno sbarcato elementi delle ground forces tramite discesa Fast Rope.
In questa seconda azione, che ha visto un impiego imponente e massiccio di elicotteri e fanteria, è stata simulata un’attività di Vetevac a favore di un cane anti-IED ferito e il recupero di un dipendente del consolato sfuggito alla cattura e rifuggiatosi sul tetto di una struttura adiacente al consolato. Un HH-412 coperto da un secondo elicottero ha recuperato il dipendente tramite il verricello. A chiudere l’azione una seconda attività di Personnel Recovery sempre a favore di un equipaggio di un AH-129D Mangusta abbattuto. In questa occasione il recupero dei piloti (manichino) è stato effettuato tramite verricello di un UH-205 non prima però della simulazione della loro liberazione dalla carcassa dell’elicottero tramite un team trasportato sul luogo con un Chinook e che ha letteralmente scardinato, con un kit di esfiltrazione, lo sportello di un vecchio Lince che simulava la carlinga del Mangusta.
Lasciamo il poligono ormai a pomeriggio inoltrato e sotto una leggera pioggia riuscendo a cogliere le ultime immagini degli elicotteri in partenza dal poligono. Ancora una volta abbiamo documentato l’efficienza e le capacità professionali dei nostri soldati, e che siano truppe di terra o aviatori la sostanza non cambia. Spirito di sacrificio, dedizione, passione e coraggio sono le doti che unite all’efficacia del loro operato concorrono alla difesa e alla sicurezza in patria e all’estero della nostra nazione e dei nostri interessi.
La straordinaria versatilità di impiego ed integrazione degli aeromobili dell’AVES sono capacità che possono essere impiegate in tempo di pace o in teatri di guerra, di giorno come di notte e con qualunque condizione meteorologica in atto. Capacità e tecnologia che messe insieme al fattore umano fanno dell’Aviazione dell’Esercito uno strumento potente, altamente professionale e dinamico, utilizzato indifferentemente ad uso e con finalità militari e civili (Dual Use).
L’Aviazione dell’Esercito al termine di questo importante evento che si pone a coronamento di un lungo iter addestrativo che ha visto impegnate tutte le unità dell’AVES senza soluzione di continuità e risparmio di energie ha effettuato un volo in formazione con 20 elicotteri che, decollati dall’aeroporto Fabbri, hanno sorvolato Viterbo per rivolgere alla città madrina di questa esercitazione il suo particolare ringraziamento.

Noi invece il nostro ringrazimento lo porgiamo al Comando AVES di Viterbo nella persona del Generale di Brigata Paolo Riccò e a tutto il suo staff. E ancora al Mar. Carmela D.A. del nucleo PI dell’AVES e ai nostri accompagnatori.
Testo, immagini e video: Stefano Monteleone