Secondo quanto riportato dalla Reuters, Boeing avrebbe in programma di riavviare la produzione della 737 MAX entro maggio 2020, ponendo fine alla sospensione dei voli e della produzione innescata da un divieto di sicurezza sul suo jet più venduto dopo due incidenti mortali.
La pianificazione della Boeing dipenderà naturalmente anche dalla portata delle interruzioni dovute alla rapida diffusione del coronavirus e dalle autorità di regolamentazione statunitensi che autorizzeranno il 737 MAX a tornare in servizio, un obiettivo che Boeing prevede ancora di raggiungere a metà del 2020. Alcune fonti del settore hanno dichiarato alla Reuters che Boeing ha chiesto ad alcuni fornitori di essere pronti a spedire parti del 737 MAX ad aprile e che la produzione dovrebbe essere riavviata a maggio.
“Sarà un approccio molto lento, metodico e sistematico per riprendere la formazione e riportare gli equipaggi al loro posto“, ha detto alla Reuters Greg Smith, Chief Financial Officer di Boeing, martedì scorso, quando gli è stato chiesto informazioni sull’obiettivo di riprendere la produzione a maggio. “La priorità numero uno è ripristinare le flotte aeree dei clienti“, ha affermato Smith, aggiungendo che un aumento della produzione dovrà essere associato ad un aumento delle consegne presenti sul portafoglio ordini MAX. “Non vogliamo aggiungere ordini all’inventario.” Boeing aveva cessato la produzione del 737 MAX a gennaio 2020, accumulando un arretrato di 400 aerei fermi a terra e non consegnati ai clienti.
La pandemia di coronavirus ha frantumato la domanda di viaggi globali, ha sconvolto milioni di vite e spazzato via miliardi di dollari dal valore di mercato di Boeing, aggravando una crisi di un anno causata dai due incidenti del 737 MAX in Etiopia e Indonesia che hanno causato la morte di 346 persone. Proprio a causa della pandemia di Covid-19 lunedì scorso Boeing ha dichiarato che avrebbe arrestato la produzione nelle sue strutture di Puget Sound nello stato di Washington, a partire da mercoledì, per ridurre i rischi di coronavirus.
Boeing ha riportato dozzine di casi nelle sue strutture nell’area di Seattle, molte delle quali erano nel suo hub di Everett a nord di Seattle. Boeing ha chiesto al momento ai fornitori di interrompere le spedizioni verso le sue strutture nell’area di Seattle e ha congelato le assunzioni, tra le altre misure prese per gestire la liquidità economica dell’azienda.
Il costruttore nord americano sta cercando 60 miliardi di dollari in aiuti dal governo degli Stati Uniti per sostenere le sue finanze e la catena di approvvigionamento aerospaziale, e sta utilizzando la pausa di produzione per frenare le inefficienze, migliorare la qualità e facilitare il rientro dell’aereo sul mercato.
A tal proposito un comunicato di oggi 26 marzo della Boeing riporta che “La massima priorità di Boeing è proteggere la nostra forza lavoro e supportare la nostra vasta catena di approvvigionamento, e la legge CARES contribuirà a fornire misure adeguate per aiutare ad affrontare la pandemia. Abbiamo anche adottato una serie di misure per l’accessibilità economica e la liquidità mentre affrontiamo le sfide che il nostro settore attualmente sta affrontando, tra cui la rinuncia ai salari per il CEO Dave Calhoun e per Larry Kellner presidente del consiglio di amministrazione, la sospensione del dividendo fino a nuovo avviso e l’estensione della pausa di qualsiasi riacquisto di azioni fino a nuovo avviso.” La società aveva precedentemente sospeso il programma di acquisto di azioni nell’aprile del 2019.
Programmi della difesa Pegasus e Poseidon
La produzione del nuovo tanker per la US Air Force KC-46 Pegasus e del pattugliatore marittimo P-8A Poseidon della US Navy si ferma per il blocco di tutte le strutture Boeing nell’area di Seattle a causa della pandemia di coronavirus. Come detto l’area colpita di Puget Sound comprende le strutture di Everett e Renton, dove vengono realizzati rispettivamente il KC-46 e il P-8.
La Boeing ha dichiarato che l’azienda è impegnata attivamente con i clienti del settore difesa per ridurre al minimo qualsiasi impatto sulle loro missioni, e che alcuni lavori, di non produzione, per tutti i programmi di velivoli militari derivati da quelli commerciali, compresi i miglioramenti del sistema di visione remota KC-46, continueranno ad essere svolti da dipendenti che lavorano in remoto anche se lavorare su progetti classificati su laptop potrebbe influire su elementi più sensibili dei programmi di difesa.
Le strutture di Puget Sound di Boeing sono conosciute soprattutto per la produzione di aerei di linea commerciali, ma i velivoli militari di derivazione commerciale, come il KC-46 e il P-8, sono prodotti sulle stesse linee. Qualsiasi pausa nella produzione commerciale potrebbe rimandare anche le consegne degli aeromobili alla US Air Force e alla US Navy anche se questa produzione militare è a basso volume circa 1-2 al mese.