Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato ufficialmente lunedì che il Belgio si unirà al futuro caccia di nuova generazione FCAS franco-tedesco-spagnolo. Sebbene abbia affermato che Bruxelles parteciperà “inizialmente come osservatore”, ha affermato che l’inclusione della nazione nel FCAS – Future Combat Air Sysytem, è stata un’importante evoluzione che servirà ad “ancorare ulteriormente in Europa questo progetto nel cuore del sistema di difesa aerea di domani”.
Il Belgio si unisce così a Dassault Aviation, Airbus, Safran e MTU Aero Engines per lo sviluppo un jet da combattimento di sesta generazione, un sistema di sistemi, che opererà dal 2040 e che sostituirà i Rafale in Francia e gli Eurofighter Typhoon in Germania e Spagna. “Penso che sia positivo che il Belgio aderisca”, ha detto Jean-Brice Dumont, a capo del settore degli aerei militari di Airbus. “È un programma europeo e stiamo parlando di sovranità europea, quindi avere più paesi coinvolti in linea di principio è una buona notizia”.
Dumont ha aggiunto che ci sono già contratti per la Fase 1B e la Fase 2, per il caccia di nuova generazione FCAS, firmati con tre nazioni e che verranno eseguiti a livello industriale con tre nazioni. Il ruolo del Belgio dovrà essere definito prima politicamente, tra le nazioni, e poi industrialmente.
In una dichiarazione a Reuters, Ludivine Dedonder, Ministro della Difesa belga, ha confermato la notizia, affermando che lo status di osservatore del Belgio durerà dai sei ai dodici mesi. “Stiamo consentendo alle nostre imprese di rimanere all’avanguardia dell’innovazione, avendo al tempo stesso un impatto positivo sull’occupazione e rafforzando la difesa europea”, ha dichiarato il Ministro Ludivine Dedonder dopo l’annuncio.
Macron ha fatto l’annuncio durante una conferenza sulla difesa aerea europea a cui hanno partecipato capi della NATO e funzionari governativi durante il primo giorno del Paris Air Show 2023. La conferenza è stata organizzata per cercare di armonizzare le posizioni europee sulla scia del programma Euro Sky Shield della Germania, lanciato lo scorso ottobre.
Parlando al Paris Air Show, il CEO di Dassault Eric Trappier ha reagito positivamente alla notizia. Ciò è stato molto importante, poiché alla fine di maggio aveva chiarito con decisione che era contrario all’apertura ad altri paesi sulla base del fatto che sarebbe già difficile lo sviluppo del sistema con tre partners: Francia, Germania (con Airbus) e Spagna (con Indra). “Forse, tra quarant’anni per sostituire i loro F-35, i belgi acquisteranno lo SCAF. È una decisione politica. La rispettiamo. Lo status di osservatore mi si addice”, ha detto Trappier.
Il presidente francese ha anche annunciato che Francia, Belgio, Cipro, Ungheria ed Estonia hanno firmato una lettera di intenti per l’acquisto congiunto di missili antiaerei leggeri trasportabili Mistral prodotti dalla joint venture europea MBDA. Un funzionario dell’ufficio del presidente è stato citato dai media francesi per aver specificato in seguito che la suddetta lettera riguardava diverse centinaia di missili e ha sottolineato che si trattava del primo caso di acquisto congiunto di questo tipo di equipaggiamento.
Su questo tema, in una dichiarazione, il ministro della Difesa estone Hanno Pevkur ha dichiarato che “acquistando congiuntamente da un produttore europeo, possiamo anche richiedere il sostegno dell’Unione Europea. Il nostro obiettivo è massimizzare le capacità di difesa per ogni euro investito nella difesa nazionale”.
Altrove nel suo discorso, Macron ha rivelato che il missile antiaereo franco-italiano Aster 30-SAMP/T Mamba è ora dispiegato e operativo in Ucraina. Questo missile terra-aria da 450 chilogrammi, lungo 4,9 metri con una portata superiore a 100 chilometri, prodotto da MBDA, è progettato per proteggere i siti sensibili e le forze dispiegate dalle minacce dei missili e degli aerei di Mosca.