Base Tuono, Trentino
Copyright: Stefano Monteleone

Base Tuono

A pochi chilometri da Folgaria, nell’Alpe Cimbra del Trentino, immerso in un paesaggio montano che tutto il mondo ci invidia, un’icona della Guerra Fredda resiste a memoria di un periodo storico che ha tenuto il mondo per anni in bilico tra guerra e pace.

Precisamente nei pressi di Passo Coe a circa 1600 metri sul livello del mare si trova oggi una delle tre aeree di lancio della ex base missilistica NATO di Passo Coe – Monte Toraro che continua, anche se ormai in maniera silenziosa, a sorvegliare i cieli italiani.

Siamo a “Base Tuono” allestimento museale, realizzato dal Comune di Folgaria con il supporto della Provincia Autonoma di Trento e in collaborazione con l’Aeronautica Militare, dedicato alla Guerra Fredda e al sistema di difesa missilistico Nike Hercules.

Come tutti sappiamo, forse i giovani e i giovanissimi ancora no, con il termine “Guerra Fredda” si intende il periodo di contrapposizione tra i paesi dell’Est, membri del Patto di Varsavia sotto l’influenza dell’URSS, e i paesi dell’Ovest, membri della NATO e sotto l’influenza degli Stati Uniti.

La Guerra Fredda, iniziata circa nel 1947, durò 40 anni, idealmente conclusa con il crollo del muro di Berlino nel 1989, non si concretizzò mai in un conflitto diretto tra questi due blocchi internazionali, anche perché le armi nucleari a disposizione in grande quantità, in poche ore, avrebbero cancellato definitivamente la vita sulla terra come tutti la conosciamo.

Fu un periodo buio e di corsa agli armamenti da entrambe le parti. Simbolo di quegli anni furono sicuramente i missili balistici nucleari puntati uno contro l’altro, i voli intercontinentali di sorveglianza dei bombardieri strategici americani e russi e le distese, potremmo definire infinite, di carri armati che avrebbero dovuto fronteggiarsi nelle pianure europee.

L’Italia, come membro della NATO, faceva parte di questo gioco e la sua difesa aerea contro il Patto di Varsavia, in quel periodo era basata sul sistema missilistico americano Nike Hercules.

Qualche cenno storico sul sistema di difesa aerea Nike, i missili Ajax e Hercules e le armi nucleari

Il sistema missilistico superficie-aria Nike ebbe origine da studi iniziati alla fine della seconda guerra mondiale per contrastare e colpire le grandi formazioni di bombardieri strategici, ancora lontane dai loro obiettivi. Il sistema fu messo a punto nel 1948 e nel 1951 divenne operativo con il missile Ajax.

Il missile Ajax non aveva grande autonomia in fatto di distanza d’ingaggio così, anche a seguito dello sviluppo degli ICBM i missili balistici intercontinentali e di armi nucleari trasportate dai bombardieri, fu sviluppato il nuovo missile Hercules dotato di maggiore distanza d’ingaggio e maggiori prestazioni di volo rispetto al predecessore. Inoltre il missile Hercules poteva essere equipaggiato con una testata nucleare proprio per contrastare gli ICBM.

I missili balistici intercontinentali ICBM, IRBM e SLBM lanciati dai sottomatini a propulsione nucleare facevano parte insieme ai bombardieri strategici della famosa Triade Nucleare (Nuclear Triad).
I più noti missili intercontinentali USA dell’epoca della Guerra Fredda furono:

  • Thor, Jupiter C (IRBM)
  • Atlas D, Titan I-II e Minuteman I-II-III (ICBM)
  • Polaris, Poseidon e Trident  I-II (SLBM)

Mentre per i bombardieri ricordiamo il famoso B-52 Stratofortress.

Il blocco sovietivo e l’URSS schierava invece il bombardiere TU-95 Bear e svilupparono negli anni della Guerra Fredda tutta una serie di missili intercontinentali tra i quali gli:

  • SS-6 Sapwood
  • SS-7 Saddler
  • SS-8 Sasin
  • SS-9 Scarp
  • SS-11 Sego
  • SS-13 Savage
  • SS-15 Scrooge
  • SS-16 Sinner
  • SS-18 Satan
  • SS-19 Stiletto
  • SS-24 Scalpel
  • SS-25 Sickle

Negli anni sia il sistema Nike che il missile Hercules furono continuamente migliorati per assicurare sempre prestazioni e capacità allineate con le minacce del tempo. Nel 1981 l’URSS aveva 7000 ICBM e 5000 velivoli in grado di sganciare armamento nucleare, contro gli 8000 ICBM e 4000 velivoli degli USA.

Il sistema Nike era fisicamente composto da due aree operative. L’Area di Controllo con l’area logistica e di comando che gestiva gli apparati e i radar di ricerca e inseguimento, e l’Area di Lancio che gestiva i missili Hercules sita ad una distanza che poteva arrivare anche a 6.000 metri dall’Area di Controllo.

La difesa aerea missilistica in Italia nel periodo della Guerra Fredda

Durante la Guerra Fredda l’aerea geografica più a rischio per eventuali  attacchi aerei provenienti dai Paesi del Patto di Varsavia era il settore nord-orientale, della penisola. La copertura della difesa aerea missilistica era gestita dall’Esercito per la media e bassa quota tramite le batteria del sistema missilistico Hawk, dall’Aeronautica Militare per la media e alta quota tramite il sistema Nike Hercules.

Il sistema di difesa aerea Nike entrò in servizio nel marzo 1959 con la 1^ Aerobrigata I.T. (Intercettori Teleguidati) di Padova che gestiva tre Gruppi e dodici Squadriglie dotati di missili Nike Ajax.

Con l’entrata in servizio del missile Hercules alla 1^ Aerobrigata I.T. furono assegnati  12 Gruppi I.T che garantivano un servizio di sorveglianza e allarme H24.
16° Reparto I.T. Treviso: 56° Gruppo I.T. di Ca’ Tron (VE); 57° di Ceggia (VE); 58° di Cordovado (PN); 59° di Vittorio Veneto-Monte Pizzoc (TV).
7° Reparto I.T. di Vicenza: 64° Bassano del Grappa-Monte Grappa (VI); 65° di Montichiari; 66° di Tonezza del Cimone-Monte Toraro (VI); 67° di Monte Calvarina (VR)
17° Reparto I.T. di Padova: 72° di Bovolone (VR); 79° di Zelo (RO); 80° di Bagnoli di Sopra (PD); 81° di Chioggia (VE)

mappa dei gruppi intercettori teleguidati del nord-est guerra fredda
Mappa dei gruppi IT del nord-est durante la Guerra Fredda

L’ultimo missile Nike Hercules, per l’occasione dipinto con il tricolore, prima della dismissione del sistema d’arma avvenuta nel 2007 è stato lanciato dal PISQ, il Poligono Interforze di Salto di Quirra in Sardegna, il 24 novembre 2006 alle ore 17.54.

La Base NATO di Passo Coe

Come detto in precedenza a Passo Coe c’era la Base NATO controllata da uno dei dodici Gruppi I.T. del sistema missilistico di difesa aerea del Nord Italia, il 66° Gruppo I.T.  Attivo dal 1966 fino al 1977 era uno dei tre gruppi di montagna insieme al 59° di Vittorio Veneto-Monte Pizzoc, al 64° Bassano del Grappa-Monte Grappa e al 67° di Monte Calvarina.

La Base NATO di Passo Coe  del 66° Gruppo I.T. aveva la sua Area di Controllo sul Monte Toraro a 1897 metri di quota, l’Area Logistica più in basso a Tonezza del Cimone e l’Area di Lancio a 1543 metri di quota in località Malga Zonta di Passo Coe, a più di tre chilometri di distanza dall’Area di Controllo.

L’Area di Lancio era composta da tre sezioni: la sezione Alpha (l’attuale Base Tuono) a sud, la sezione Bravo, ad ovest e la sezione Charlie a nord-ovest, oltre a tutta una serie di edifici per il supporto e la logistica e un eliporto. Le sezioni Alpha e Bravo, ma non la Charlie, erano armate con 7/9 missili Hercules. I missili in dotazione qui non prevedevano testate nucleari.
Per la gestione dei missili era presente un bunker dove si rifugiava la squadra al momento del lancio e un carro controllo LCT – Launcing Control Trailer che riceveva le informazioni tattiche dall’Area di Controllo per gestire la partenza vera e propria dei missili.

L’Area di Controllo sul Monte Toraro era dotata delle antenne e degli apparati radar ognuno dei quali con una funzione ben specifica. Il LOPAR/ACQ radar di Acquisizione a bassa potenza per la sorveglianza, ricerca e acquisizione dei bersagli; l’antenna per l’identificazione IFF (Identification Frien-or-Foe – IFF); il radar di inseguimento missili MTR (Missile Tracking Radar) per la guida del missile; il radar per l’inseguimento del bersaglio TTR (Target Tracking Radar) e il radar Rilevatore della distanza TRR (Target Ranging Radar) che coadiuvava il TTR in ambiente di guerra elettronica. Questi apparati erano gestiti da appositi carri che potevano essere spostati in caso di emergenza.

Base Tuono, oggi

Oggi quello che è rimasto dell’Area di Lancio della Base NATO di Passo Coe, e soprattutto quello che è stato recuperato, ristrutturato e reso fruibile dalla comunità è Base Tuono. La prima idea di recupero dell’area fu dei primi anni 90, ma il vero impulso fu dato nel 2009 dal Comune di Folgaria.

Grazie al supporto finanziario della Provincia Autonoma di Trento, alla collaborazione dell’Aeronautica Militare ed al sostegno della Fondazione Museo Storico del Trentino, è stato possibile il riallestimento della sezione Alpha dell’Area di Lancio, alla quale è stato dato il nome “Tuono” che era il codice usato nelle comunicazioni radio.

Il 3 ottobre del 2010 Base Tuono, con la ricollocazione dei tre missili sulle rampe, è stata ufficialmente presentata al pubblico.

Negli anni seguenti sono stati inseriti gli appartati radar dell’Area di Controllo e recuperati l’hangar, che contiene un quarto missile sul quale si possono vedere i sistemi che lo compongono e tutta una serie di pannelli illustrativi e storici sulla storia della base e della difesa aerea in Italia, e il bunker dove la squadra si sarebbe dovuta rifugiare al momento dello sparo dei missili e dal quale si potevano anche gestire i lanci tramite una console di backup che entrava in funzione qualora il carro LCT avesse avuto problemi.

La console può essere accesa per mostrare visivamente come avveniva la sequenza di lancio di un missile. Nel prossimo futuro verranno aggiunti anche i suoni per rendere l’esperienza veramente simile alla realtà.

Con il biglietto d’ingresso, di piccolo importo, si può girare per il sito, vedere l’hangar, i missili, i radar e la torre, mentre con la visita guidata che consigliamo vivamente, sempre con un biglietto di piccolo importo, si può anche entrare nei carri comando e nel bunker con il personale del museo veramente preparato e cordiale!

Con il ripristino dell’area, al posto di ciò che rimaneva delle altre due sezioni di lancio è stato ricavato un bacino idrico con l’aspetto di un lago, con una passeggiata che lo circonda, ma che serve soprattutto in inverno per l’innevamento degli impianti sciistici della zona. Di fianco al lago dove c’era l’edificio del corpo di guardia è stato ricavato un grande parcheggio libero con un bar, l’Hangar Bar.

Ad oggi le visite annuali si attestano intorno ai 20.000 visitatori, e vale veramente la pena fare una sosta a Base Tuono che si sia o meno degli appassionati di aviazione o di storia.

Base Tuono è un importante museo a cielo aperto sulla nostra storia recente che non possiamo e non dobbiamo dimenticare, sulla tecnologia dell’epoca e sulle capacità di difesa dell’Aeronautica Militare. Con i suoi tre missili elevati verso il cielo ci ricorda che la pace è un bene prezioso che va tutelato con ogni mezzo.

Per maggiori approfondimenti rimandiamo ai siti web: www.basetuono.it e nikemissile.altervista.org

Aviation Report e l’autore desiderano ringraziare il dott. Maurizio Struffi e il sig Luigi Targher per averci accolto a Base Tuono per questo articolo e tutte le persone che contribuiscono al mantenimento di questo sito museale.

Testo e immagini: Stefano Monteleone