Nel pieno della crisi tra Russia, Ucraina e NATO, il 19 febbraio 2022, sotto la guida del Comandante supremo delle forze armate della Federazione Russa V.V. Putin, si è tenuta un’esercitazione delle forze di deterrenza strategica, durante la quale sono stati lanciati missili balistici e da crociera con l’intera triade atomica di Mosca che è stata messa alla prova per verificarne la prontezza operativa.
Nell’esercitazione, una chiara dimostrazione di forza della Russia, sono state coinvolte forze e mezzi delle forze aerospaziali, del distretto militare meridionale, delle forze missilistiche strategiche, delle flotte del Mar Nero e del Nord. Questa mega esercitazione è servita sostanzialmente a verificare la preparazione dei comandi militari, degli equipaggi dei sistemi missilistici, delle navi da guerra e dei bombardieri a svolgere le loro missioni e a verificare l’affidabilità delle armi in dotazione alle forze strategiche nucleari e convenzionali.
In questo contesto sono stati lanciati diversi missili tra i quali un missile da crociera terrestre Iskander, nella regione di Astrakhan presso il sito di prova di Kapustin Yar; missili da crociera Kalibr e missili ipersonici Zirkon su bersagli marittimi e terrestri, sparati da navi e sottomarini delle flotte del Mar Nero e del Nord; un missile balistico intercontinentale RS-24 Yars è stato lanciato nel sito di test di Kura nella penisola di Kamchatka, dal cosmodromo Plesetsk; dalle acque del Mare di Barents un sottomarino nucleare strategico della Flotta del Nord ha lanciato un missile balistico Sineva sulla catena del Kura.
Le forze aerospaziali hanno messo in campo i MiG-31K del 764th Fighter Aviation Regiment (IAP) che hanno lanciato con successo due missili balistici ipersonici Kh-47M2 Kinzhal e i bombardieri strategici a lungo raggio Tu-95MS che hanno lanciato missili da crociera che hanno colpito gli obiettivi sulla catena del Kura. I compiti previsti durante questa esercitazione delle forze russe di deterrenza strategica sono stati completati in pieno e tutti i missili hanno colpito i bersagli designati confermando le caratteristiche specificate, secondo quanto dichiarato da Mosca.
Prima di questa esercitazione solo i MiG-31K del 929th GLIT (centro di test) avevano utilizzato il Kinzhal in lanci live. I MiG-31K del 764th IAP che ha lanciato questi missili durante l’esercitazione sono le matricole 30 e 31 BLU. Il 764th Fighter Aviation Regiment è il primo operatore di MiG-31K di prima linea delle forze aeree russe che come abbiamo detto più volte ha modificato l’aereo da combattimento per lanciare i missili da crociera nucleari ipersonici Kh-47M2. Il reggimento dovrebbe avere circa 24 aerei MiG-31K tra i quali il 30 BLUE (RF-95453) e il 31 BLUE (RF-92332).
Il MiG-31 (codice NATO – Foxhound) è un caccia intercettore supersonico di epoca sovietica, ora russa, biposto a lungo raggio. Il primo aereo da combattimento sovietico della quarta generazione. E’ stato sviluppato negli anni ’70 dal team del Separate Design Bureau dello stabilimento n. 155 (ora – RAC MiG JSC come parte della United Aircraft Corporation) sotto la guida del capo progettista Gleb Lozino-Lozinsky.
E’ l’aereo più pesante, quello capace di volare più alto e più veloce della sua generazione, ed è molto apprezzato per la sua capacità di trasportare carichi utili estremamente pesanti su lunghe distanze, così come la suite di sensori con i quali è equipaggiato. Sebbene originariamente progettato quale intercettore puro, l’aereo è stato adattato anche per ruoli di attacco come il MiG-31K, entrato in servizio alla fine del 2017, nonché per la guerra anti-satellite. Si ritiene però che la Russia abbia modificato finora solo circa 10/12 MiG-31K dei 50 previsti per utilizzare il Kinzhal.
Il missile ipersonico Kinzhal è un’arma estremamente manovrabile con la capacità di colpire i bersagli a velocità di Mach 10 e con un raggio d’azione di 2000 km, ma con la variante trasportata dal Tu-22M3 in grado di ingaggiare bersagli fino a 3000 km di distanza. I missili sono considerati effettivamente impossibili da intercettare e forniscono un mezzo importante per l’aviazione militare russa. Il missile è in grado di trasportare una testata a frammentazione da 1.100 libbre o una testata nucleare da 500 kilotoni anche se ad oggi sarebbe considerata un’arma strategica convenzionale poiché la capacità nucleare potrebbe non essere stata ancora implementata tecnicamente. Queste due risorse Mig-31K + missile Kinzhal rappresentano, oggi, una forte enfasi della modernizzazione militare della Russia.
L’accoppiata in questione, come abbiamo già riportato su Aviation Report nei giorni scorsi, è stata rischierata a Kaliningrad, il territorio più occidentale della Russia, pochi giorni prima del loro altro dispiegamento, in Siria. Con queste posizioni avanzate, tutta l’Europa è comodamente inserita all’interno del raggio d’azione dei missili Kinzhal, con tutte le capitali europee a tiro nel giro di pochi minuti da un eventuale attacco. Naturalmente questi dispiegamenti dei MiG-31K possono essere probabilmente intesi come un avvertimento deliberato alla NATO: una minaccia di rappresaglia qualora l’Alleanza Atlantica considerasse di intervenire contro una possibile azione militare russa in Ucraina.
Detto ciò il 19 febbraio i caccia d’attacco MiG-31K dell’aeronautica militare russa con base a Khmeimim nella Siria orientale avrebbero effettuato attacchi simulati utilizzando missili balistici ipersonici sul Mar Mediterraneo. Ciò è avvenuto nel mezzo delle forti tensioni tra la Russia e la NATO e un giorno dopo lo scoppio delle ostilità tra le forze armate ucraine sostenute dall’Occidente e le forze separatiste sostenute dalla Russia nell’Ucraina orientale. Si è verificato anche in un momento in cui diversi gruppi navali della NATO sono dispiegati nel Mediterraneo, e che si presume fossero gli obiettivi degli attacchi simulati che hanno effettuato i MiG-31K. Questa simulazione porterebbe alla chiusura del Mediterraneo alle navi di superficie alleate senza la necessità di ingaggiare le marine occidentali con le navi da guerra russe di superficie.
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