Il Pentagono dovrà rimandare il trasferimento del programma F-35 alla produzione a regime a causa di un altro ritardo nell’avvio dei test nell’ambiente di simulazione JSE. Prima che il sottosegretario alla difesa per le acquisizioni e il sostegno (Acquisitions and Sustainment), Ellen Lord, possa liberare l’F-35 per la produzione a pieno regime, il jet deve essere sottoposto a una serie di test nell’ambiente di simulazione congiunta, il JSE – Joint Simulation Environment, che emula minacce avanzate ed è necessario per condurre valutazioni simulate dell’F-35 in una serie di scenari ad alto rischio che non possono essere replicati nei test di volo dal vivo.
Come avevamo riportato lo scorso 22 agosto 2020 i funzionari del Pentagono avevano detto che le attività di combattimento virtuali da svolgere necessariamente con il JSE e intese a convalidare le prestazioni dell’F-35 sarebbero dovute iniziare e terminare a dicembre 2020. Sono previsti 64 attività varie virtuali e ci vorrà fino a marzo 2021 per analizzare i risultati e inviare un rapporto al Congresso per affermare che l’F-35 avrà soddisfatto tutte le condizioni necessarie per dichiararlo pronto per la produzione a pieno regime, nota anche come Milestone C.
La decisione della produzione a pieno ritmo segnerebbe la fine formale della fase di sviluppo iniziale dell’F-35 e spianerebbe la strada al Pentagono per chiedere al Congresso il permesso di acquistare l’F-35 in lotti pluriennali. Questo consentirebbe ulteriori riduzioni di prezzo. I contratti pluriennali sono vietati fino a quando un importante sistema d’arma non è ritenuto maturo.
Tuttavia, i test nel JSE sono stati posticipati da dicembre 2020 al 2021 senza precisare la data esatta, ha detto in una dichiarazione la portavoce di Ellen Lord, Jessica Maxwell, riportata nella notizia del ritardo del programma pubblicata da Bloomberg. La decisione della Milestone C, già spostata da dicembre 2019 a marzo 2021, potrebbe essere sospesa fino alla fine del prossimo anno.
Sebbene Maxwell non abbia elaborato una nuova sequenza temporale per la Milestone C, ha osservato che i test di simulazione sono un requisito fondamentale per la revisione della decisione sulla produzione a tasso pieno. Anche se i test JSE si effettueranno all’inizio del 2021, ci vorrà del tempo per convalidare i risultati e compilare il report, lasciando improbabile che la decisione venga presa entro marzo 2021. Nel frattempo, “la produzione dell’F-35 continuerà in regime “low rate”.
Non è chiaro il motivo per cui il programma dei test JSE è stato nuovamente rimandato nonostante il programma sembrava essere sulla buona strada per fornire un simulatore per i test per l’estate 2020. E’ possibile che il lavoro di sviluppo del JSE sia stato interrotto dalla pandemia COVID-19 in corso. Naturalmente la decisione sulla produzione pieno regime è in gran parte simbolica, poichè il Pentagono sta già acquistando l’F-35 in numeri che si qualificherebbero come produzione a pieno regime per la maggior parte dei programmi di approvvigionamento di aeromobili, con 134 F-35 consegnati a clienti statunitensi e internazionali nel 2019.
Tuttavia, il traguardo della Milestone C è considerato un’importante dimostrazione di fiducia nella maturità del programma perchè l’aereo risulterebbe completamente testato in condizioni operative e purtroppo il ritardo arriva quando Lockheed Martin si era appena ripresa dalle battute d’arresto della produzione causate dalla pandemia, rallentamento che porterà il costruttore statunitense alle previsione di consegnare 121 F-35 entro la fine del 2020, 20 jet in meno rispetto ai 141 originariamente previsti quest’anno. La previsione per i prossimi due anni è di produrre circa 14 F-35 al mese, o fino a 160 jet consegnati all’anno.
Programma F-35 JSF: i numeri al 1° Ottobre 2020
Più di 570 F-35 sono stati consegnati in tutto il mondo a partire da ottobre 2019 e l’approvazione della produzione a pieno regime, come già detto, consentirebbe alla Lockheed Martin di iniziare a produrre fino a 160 aeromobili all’anno entro il 2023. Ad oggi 8 servizi hanno dichiarato la IOC, la capacità operativa iniziale, 26 basi aeree su terra e su mare sono operative, 9 nazioni utilizzano il velivolo dal loro territorio, più di 1170 piloti e più di 9685 manutentori e tecnici abilitati ad operare con il velivolo, più di 325.000 ore di volo. L’Italia in particolar modo ha già superato le 5000 ore di volo con i suoi F-35 del 32° Stormo di Amendola dell’Aeronautica Militare, e il primo pilota americano della US Air Force, il Lt. Col. Jared “Vic” Santos del 388th Fighter Wing, ha totalizzato il le prime 1000 ore di volo per un pilota su F-35A lo scorso 22 ottobre 2020.