F-35I Adir Israeli Air Force
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Video: altri tre F-35I Adir arrivano in Israele

Israele, domenica 23 Aprile, ha ricevuto altri tre F-35I Adir che vanno ad aggiungersi ai due consegnati a dicembre del 2016. I velivoli sono atterrati sulla Nevatime Air Base dove è stato applicato l’emblema con la stella di David. L’F-35, secondo i piani di Israele,  dovrà fornire la superiorità aerea completa nella regione per i prossimi 40 anni.

Nonostante il primo squadron con gli F-35I Adir non sia ancora operativo, almeno tre dei cinque aerei invisibili di quinta generazione F-35I (Adir) faranno il loro debutto nel tradizionale sorvolo il 1° Maggio prossimo in occasione del giorno dell’Indipendenza.

Assemblati negli Stati Uniti dalla Lockheed Martin, gli F-35 israeliani hanno componenti costruiti da società israeliane, tra cui Israel Aerospace Industries, che ha prodotto la porzione esterna delle ali, la Elbit Systems-Cyclone, che ha costruito i componenti compositi centrali di fusoliera e la Elbit Systems Ltd che ha costruito i caschi dei piloti.

Malgrado questo progetto sia uno dei più controversi degli ultimi decenni e con un prezzo di circa 100 milioni di dollari per velivolo, Israele baserà gran parte dei suoi piani di difesa su questo velivolo del quale si aspetta di ricevere un totale di 50 esemplari da suddividere in due gruppi di volo completi entro il 2022. Ad oggi Israele ha previsto la consegna di sei/sette aerei all’anno, fino al primo gruppo di 33 caccia.

E’ importante ricordare che Israele, insieme all’Italia sono i primi due paesi ad operare il caccia stealth F-35 fuori dagli Stati Uniti. L’obiettivo di Israele è di conseguire la completa supremazia nella regione in ogni teatro: aria, mare, terreno e cyber con questo aereo che cambierà le regole del gioco. Il Ministero della Difesa israeliano ha affermato che al momento questi aerei una volta arrivati in Israele non lasceranno la nazione se non per eventuali missioni di combattimento.

Impiego operativo in combattimento?

E proprio questa breve nota ci porta indietro ai primi di marzo quando secondo un giornalista francese i primi 2 Lockheed Martin F-35A Adir consegnati a dicembre sarebbero già “scesi in campo”. Secondo quanto riferito, un primo attacco aereo sarebbe già stato condotto in gennaio contro obiettivi in ​​Siria.

Georges Malbrunot, che scrive per il giornale francese Le Figaro, ha citato fonti dei servizi segreti francesi ed ha postato lo scorso 7 marzo su Twitter immagini di caccia stealth israeliani che avrebbero partecipato la notte del 12-13 gennaio ad un raid sul territorio siriano. La missione avrebbe avuto come target il contrasto di obiettivi intorno alla capitale, Damasco.

Secondo Malbrunot, Il pacchetto d’attacco comprendente gli F-35 avrebbe colpito magazzini contenenti sistemi missilistici mobili  terra-aria (SAM) di fabbricazione russa Pantsir-S1 che Israele temeva potessero essere consegnati dalla Siria alle forze Hezbollah che operano in Libano. Il magazzino sarebbe stato localizzato a Mezzeh, un aeroporto militare nei pressi di Damasco.

Durante lo stesso attacco, come riferito dalle fonti, l’aviazione israeliana (IAF) avrebbe distrutto una batteria anti-aerea S-300 schierata nei pressi del palazzo presidenziale siriano sul monte Qassioun. Sempre secondo la fonte anonima dell’intelligence francese citata da Malbrunot, almeno un jet F-35, avrebbe sorvolato il palazzo del presidente siriano Bashar al-Assad prima di far rientro in Israele.

Malbrunot ha continuato il suo resoconto citando un soldato senza nome, spiegando che: “Con il Pantsir in mano ad Hezbollah, l’organizzazione che Israele definisce come terroristica, impedirebbe di fatto all’aviazione israeliana di operare sui cieli del Libano con la libertà che gode attualmente”.

Dando per scontato che le fonti stiano dicendo il vero, sembra improbabile che Israele ammetta l’uso di F-35 in questa fase. In passato tuttavia, la IAF è stata veloce nel far entrare in combattimento nuovi mezzi se richiesto da specifiche e da missioni altamente paganti.

Il costante contrasto delle forniture di armi avanzate nelle mani di Hezbollah  potrebbe benissimo aver portato l’aviazione Israeliana ad utilizzare sin da subito la piattaforma di 5° generazione. Certo è che vi è stato un attacco aereo contro l’aeroporto di Mezzeh e nella data specificata. Al momento, le autorità siriane attribuiscono la responsabilità dell’attacco alle forze di difesa israeliane (IDF).

A proposito di F-35I Adir

I primi due Lockheed Martin F-35I Lightning II,  ADIR per la IAF, sono giunti ​​alla base aerea di Nevatim  il 12 dicembre dello scorso anno. I primi due aerei – AS-1 (s/n 901) e AS-2 (s/n 902) – hanno ricevuto la stella di David, marchio nazionale, in una cerimonia ufficiale dopo l’atterraggio, presenti le massime autorità del Paese, degli USA e dei fornitori.

Il velivolo equipaggerà il 140° Squadrone ‘Golden Eagle’, in precedenza operativo su velivoli Lockheed Martin F-16A/B. Nella lunga trasvolara dagli USA hanno viaggiato con piloti e contrassegni americani.

Il primo F-35 israeliano, AS-1, ha effettuato il suo primo volo il 25 Luglio 2016 decollando dalla Joint Reserve Base Naval Air Station di Fort Worth, TX. Il secondo jet, AS-2, lo ha seguito pochi giorni dopo, l’8 agosto.

I due F-35 sono giunti a Nevatim via Lajes nelle Azzorre e Cameri in Italia giungendo in Israele con 24h di ritardo rispetto alla tabella di marcia a causa delle avverse condizioni meteo in Italia e l’esigenza di rispettare i protocolli di sicurezza americani.

Fino ad oggi, Israele ha ordinato 50 F-35A “convenzionali” (CTOL) usufruendo dei canali FMS (Foreign Military Sales). I primi 19 F-35A sono stati ordinati nel 2010 ad un costo di 2,7 miliardi di dollari. Nel novembre 2014 Israele ha autorizzato l’acquisto di altri 14 F-35A a cui si sono aggiunti 17 opzioni, in un accordo del valore di circa 2,8 miliardi di dollari. Le consegne del secondo lotto dovrebbero iniziare tra 2 anni per terminare nel 2021.

Al fine di acquisire la piena operatività di 50 velivoli e poter così schierare i suoi primi due squadroni composti da 24 aerei ciascuno, Israele ha approvato nel novembre 2016 la conversione in ordine fermo delle sue 17 opzioni ad un costo intorno ai 2,5 miliardi di dollari. Al di là dei 50 F-35 attualmente contrattualizzati, l’amministrazione degli Stati Uniti ha approvato l’acquisto da parte di Israele sino ad un massimo 75 F-35.

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