aiut alpin dolomites
Copyright: Stefano Monteleone

Aiut Alpin Dolomites: l’elisoccorso delle Dolomiti

La regione Alto Adige è famosa in Italia, come in tutta Europa, per il suo patrimonio naturale montuoso delle Dolomiti, un ambiente che in tutte le stagioni viene utilizzato dall’uomo per vivere e lavorare e per fare sport. A supporto di tutte queste attività la Provincia Autonoma di Bolzano ha messo in campo un dispositivo di elisoccorso molto efficiente che fa capo al 118 con i suoi 3 elicotteri, ai quali si affianca una realtà molto dinamica chiamata Aiut Alpine Dolomites, che siamo andati a trovare alla fine di Dicembre 2014.

La Aiut Alpine Dolomites è una ONLUS che ha come compito istituzionale il soccorso in elicottero, e i cui soci sono i 17 centri del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) basati in Alto Adige. La dotazione di volo è fatta di un elicottero Airbus Helicopters EC-135T2I che verrà a breve sostituito dalla versione più performante, la EC-135T3. Questa versione è stata consegnata ad Ottobre 2014, ma è al momento della nostra visita era presso la ditta per l’installazione di alcuni apparati della strumentazione di bordo.
Il nuovo elicottero più performante consentirà di operare con maggior sicurezza anche in condizioni estreme grazie alle migliorate capacità di riserva significative per margini di sicurezza incrementati durante il volo e in manovra, un inviluppo di volo potenziato specialmente in ambienti hot-and-high e un migliorato peso massimo al decollo di 2.980 kg.
Questi elicotteri dispongono di un verricello con cavo d’acciaio di 90m con un peso massimo di 230kg, il rotore di coda intubato, molto importante per la sicurezza durante le operazioni a terra, e costi di operatività sostenibili.
L’elicottero utilizzato è operato e mantenuto dalla società di lavoro aereo Star Work Sky che fornisce, quindi, anche il personale di supporto tecnico nonché i piloti ei verricellisti che lavorano nell’ambito dell’elisoccorso.
L’Aiut Alpine Dolomites normalmente opera durante 2 stagioni ben precise, da Giugno a Ottobre e da Sant’Ambrogio a Pasqua, e tramite una convenzione con la Provincia di Bolzano è alle dipendenze della sua competente USL per dare pieno supporto al 118 principalmente in tre zone d’intervento sul territorio alto atesino. In caso di necessità queste zone possono estendersi anche alla provincia di Trento e di Belluno.
Gli interventi riguardano principalmente i soccorsi in montagna e sulle piste da sci, per le valanghe, per incidenti stradali e per soccorsi sanitari più generici. Inoltre l’elicottero da soccorso deve presenziare i vari eventi sportivi sugli sci come le gare di coppa del mondo della FIS.

Abbiamo parlato di tutto questo con il suo Direttore Operativo, nonché verricellista, il Sig. Raffael Kostner che ci ha spiegato anche il funzionamento operativo dell’Aiut Alpin Dolomites.
L’equipaggio impiegato in una missione di soccorso è composto generalmente da 4 persone: pilota, verricellista/operatore sanitario, medico anestesista/rianimatore ed elisoccorritore del CNSAS. In caso di valanghe viene imbarcato anche un operatore cinofilo con il cane da ricerca, durante la settimana tramite personale della Guardia di Finanza, Polizia o Carabinieri e nei weekend tramite personale del CNSAS.

Sig. Kostner quanti interventi avete effettuato nel 2014? In media vengono eseguiti circa 700 interventi all’anno, con una media tra le due e le cinque missioni di soccorso al giorno, delle quali spesso due/tre vengono eseguite consecutivamente senza rientrare alla base. Il 10-12% circa delle missioni viene effettuato con l’utilizzo del verricello, le restanti con l’elicottero a terra. Con il nuovo velivolo tutto questo potrà essere affrontato più agevolmente grazie alla maggiore autonomia in termini di carburante imbarcato.

Sig. Kostner la rapidità di risposta è un elemento vitale in attività HEMS, qual è il vostro tempo medio di risposta e d’intervento? I tempi di decollo dell’elicottero dalla sua base operativa, ad Ortisei, sono di circa 2/3 minuti, cosa che ci permette una velocità d’impiego e d’intervento veramente elevata.

Sig. Kostner qual è l’esperienza dei piloti, provengono da linee militari o civili? Data la complessità del volo in montagna, spesso effettuato anche in condizioni meteo difficili, come vengono selezionati e come e dove si addestrano gli equipaggi? La provenienza non è importante, i piloti possono essere civili come militari, l’essenziale è l’esperienza e il monte ore accumulate nella carriera. I requisiti minimi di un pilota, per essere impiegato nell’elisoccorso, sono di 3000 ore di volo e di almeno 500 ore di trasporto al gancio baricentrico. Quest’ultima peculiarità è molto importante poiché a volte l’elicottero, durante il recupero di un infortunato, potrebbe trovarsi ad operare molto vicino alla parete di una montagna rischiando di sfregare il cavo d’acciaio del verricello sulla roccia.
In queste condizioni, quindi, si potrebbe ricorrere all’utilizzo della cesta agganciata al doppio gancio baricentrico posto sotto l’elicottero e certificato per il trasporto umano.
Attualmente l’Aiut Alpine Dolomites impiega 4 piloti che hanno un ciclo lavorativo di 7 giorni all’elisoccorso e 7 giorni di riposo seguiti poi da altri 7 giorni di lavoro generico, per poi riprendere con il turno all’elisoccorso e così via.
I piloti durante il turno di lavoro aereo “generico” volano anche su altri elicotteri, quindi lavorando in questo ambito fanno anche addestramento continuo. Per il soccorso, inoltre, la Provincia assegna delle ore per fare addestramento insieme al personale del soccorso alpino.

Sig. Kostner la variazione delle condizioni meteo in montagna è un elemento che può in qualche modo compromettere l’intervento, come viene gestita? In montagna alcune volte il maltempo può complicare le cose e si può essere costretti a tornare indietro oppure ad arrivare fino ad un certo punto e completare l’intervento in altro modo. Con la nebbia invece le cose possono complicarsi molto fino a dover rinunciare alla missione.

Prima di lasciare la base dell’Aiut Alpin Dolomites abbiamo scambiato due parole anche con il medico rianimatore in servizio al momento della nostra visita, la Dott.ssa Lydia Rauch in servizio presso l’Ospedale di Bolzano. La Dott.ssa Rauch, come altri suoi colleghi, si occupa di elisoccorso al di fuori della loro normale attività di lavoro ospedaliero, nei giorni di riposo o in quelli di ferie, dedicandoci molto del loro tempo libero, spinti dalla passione per il loro lavoro e per la passione della montagna.
I medici a bordo degli elicotteri sono tutti scalatori e durante l’anno partecipano sempre a 2 corsi di aggiornamento e preparazione sia teorici che pratici di alpinismo e di medicina.
Lydia effettua circa 100 interventi medici a stagione, dei quali la maggior parte sono chiamati “politraumi in ambiente impervio”. Ci spiega che sull’elicottero c’è tutta la strumentazione, leggera e trasportabile, indispensabile ad un medico per lavorare e per effettuare anche delle rianimazioni, e che la velocità con cui si interviene è di vitale importanza soprattutto in caso di valanghe. In questa eventualità, di solito, nei primi 15 minuti dall’incidente la probabilità di sopravvivenza è del 90%, dal 20° minuto la percentuale di sopravvivenza scende repentinamente al 10%.

Aviation Report e l’autore desiderano ringraziare per la disponibilità e l’ospitalità il Sig. Raffael Kostner, la Dott.ssa Lydia Rauch e la Sig.ra Alexia Perathoner.

Testo: Stefano Monteleone
Immagini: Stefano Monteleone