Come abbiamo già scritto in altre occasioni, il programma FCAS è un “sistema di sistemi” complesso con una estensione importante in rete, del quale un velivolo da combattimento di prossima generazione “NGF – New Generation Fighter” con equipaggio rappresenterà l’elemento chiave. Tali piattaforme pilotate si uniranno a quelle senza pilota, chiamate “RC – Remote Carrier”, che forniranno ulteriori capacità di combattimento per completare le missioni. Le architetture di sistema scalabili ed interoperabili consentiranno l’integrazione delle piattaforme esistenti e aggiornate nel FCAS.
Il solo NGF non sarà sufficiente per le missioni più impegnative in ambienti altamente contestati. Per contrastare tali minacce, il NGF collaborerà con piattaforme a pilotaggio remoto chiamate RC – Remote Carrier che fungono da moltiplicatori di forza. L’aggiunta di capacità in modo scalabile e flessibile migliorerà l’efficacia, l’efficienza e la sopravvivenza complessive della missione del NGWS.
I Remote Carriers saranno una famiglia di piattaforme senza equipaggio che andranno da 200 chilogrammi per RC monouso, a meno di 2 tonnellate per quelli recuperabili e persino diverse tonnellate nel caso dei Loyal Wingman. Airbus sta attualmente studiando e ottimizzando il loro design. I Remote Carriers forniranno varie capacità quali Target Acquisition and Reconnaissance, Airborne Electronic Warfare, A2G SEAD / DEAD e Strike.
Con i “pacchetti” di RC che collaborano con NGF, il NGWS – New Generation Weapon System stabilirà chiaramente una nuova dimensione operativa. Un livello aumentato di efficacia sarà raggiunto aprendo nuovi campi di tattiche basate sul combattimento collaborativo, l’uso dell’inganno e dell superiorità numerica. L’efficienza migliorerà garantendo il dispiegamento della combinazione necessaria di capacità per una determinata missione. Operativamente il NGF rimarrà a una distanza di sicurezza mentre gli RC più vicini si occuperanno delle minacce, mantenendo così i piloti fuori pericolo e aumentando la sopravvivenza della piattaforma pilotata.
All’interno di NGWS, l’Air Combat Cloud o ACC collegheranno le piattaforme con e senza pilota e forniranno l’intelligenza di squadra per un combattimento collaborativo più rapido. L’ACC fornirà una situational awareness comune acquisendo, condividendo, fondendo ed elaborando istantaneamente enormi quantità di dati da tutti gli NGF e RC collegati. L’analisi della campo di battaglia dell’ACC e il coordinamento in tempo reale forniranno una migliore situational awareness, le opzioni tattiche e le decisioni.
Remote Carriers: strumenti versatili per il combattimento del futuro
Esistono molte possibili applicazioni per questi vettori remoti, che come accennato possono pesare da pochi chilogrammi a diverse tonnellate: penetrare nelle difese nemiche saturandole, ingannare gli aerei nemici, svolgere missioni di guerra elettronica (jamming), designare obiettivi per altri velivoli, effettuare missioni di ricognizione, effettuare missioni di attacco, ecc.
In particolare, MBDA sta esaminando la tipologia di vettori remoti più piccoli, che possiamo ipotizzare come “materiali di consumo”, cioè non sarebbero recuperabili. Possono essere dotati di una carica esplosiva in modo che possano essere distrutti in caso di smarrimento, in modo che il nemico non tragga vantaggio dalla loro tecnologia. Anche questi piccoli vettori remoti dovranno essere poco costosi in quanto dovranno essere utilizzati in gran numero.
Airbus sta lavorando su vettori remoti più grandi, potenzialmente del peso di diverse tonnellate, che sarebbero lanciati da aerei di grandi dimensioni come ad esempio l’A400M. Potrebbero essere recuperati a terra o in volo mentre alcuni potrebbero essere dotati di carrello di atterraggio. Accompagnando gli aerei con equipaggio, assolveranno alla funzione di “Loyal Wingman” in grado di svolgere operazioni di combattimento, difendere gli aerei da combattimento pilotati e raccogliere informazioni. Tutto all’interno di una “nuvola da combattimento aereo – Air Combat Cloud” che avrà la funzione di collegare tutte le piattaforme per consentire il concetto di “combattimento collaborativo”.
Nel video è possibile vedere il meccanismo di lancio a grandezza naturale montato nella stiva di un velivolo da trasporto Airbus A400M, e il modello di drone Remote Carrier. La sfida del team di sviluppo è quella di passare in sei mesi dal concetto di sviluppo al dimostratore di volo.
Airbus ha concluso una fase pilota dell’iniziativa “Innovations for FCAS” (I4 FCAS) che mira a coinvolgere gli attori tedeschi della difesa non tradizionale, tra cui startup, piccole e medie imprese (PMI) e istituti di ricerca, nello sviluppo del Future Combat Air System (FCAS). Questa iniziativa, lanciata nell’aprile 2020, è stata finanziata dal Ministero della Difesa tedesco.
Durante la fase pilota, 18 attori innovativi hanno lavorato su 14 progetti in diverse aree, coprendo l’intera gamma di elementi del FCAS: cloud da combattimento, connettività, caccia di nuova generazione, vettori remoti, sistema di sistemi, sensori. Tra questi 14 progetti, uno riguarda proprio i Remote Carriers.
Un primo lanciatore è stato approvato per i test di volo di un velivolo senza pilota (UAV) da un aereo da trasporto. Questo progetto è il risultato di una collaborazione tra Airbus come produttore dell’A400M, Geradts GmbH per il lanciatore e SFL GmbH di Stoccarda per l’integrazione UAV e supportato dalle simulazioni di DLR. Un approccio di progettazione e sviluppo agile ha consentito la prototipazione rapida e la prontezza al volo in soli 6 mesi.
Definito il più grande programma di difesa europeo nei prossimi decenni, FCAS mira a spingere l’innovazione e i confini tecnologici. Il suo sviluppo porterà in primo piano tecnologie dirompenti come l’intelligenza artificiale, il teaming con macchine senza pilota, il cloud da combattimento e la sicurezza informatica.