Mentre la flotta mondiale di Joint Strike Fighter supera le 500.000 ore di volo e i Marines americani stanno testando il concetto di Lightning Carrier nel Pacifico con i loro F-35B, un’altra pietra miliare viene raggiunta dallo stabilimento novarese di Cameri (Final Assembly & Check-Out) dove vengono assemblati gli F-35 per l’Aeronautica Militare, la Reale Aeronautica Olandese e, presto, anche una parte degli F-35A ordinati dalle forze aeree svizzere.
Nel pomeriggio odierno ha tenuto il suo battesimo dell’aria il 16° F-35A (AL-16) per l’Aeronautica Militare e prima macchina destinata al 6° Stormo di Ghedi, l’aereo con matricola MM7366 e seriale 6-01.
Come di consueto, il “maiden flight” è stato seguito da un F-2000 Typhoon del Reparto Sperimentale Volo nel ruolo di chase plane. Nei prossimi giorni verranno svolti gli ulteriori voli-prova prima della consegna all’Aeronautica Militare. Con AL-16, l’Aeronautica Militare attende la consegna di un’ulteriore macchina, un F-35B che ha da poco terminato i voli di collaudo (seriale 32-18).
Con l’avvenuta consegna di un numero congruo di macchine al 32° Stormo di Amendola e l’uscita di fabbrica del primo “Diavolo invisibile”, è ragionevole credere che i prossimi F-35A saranno in buona parte destinati al 6° Stormo sancendo così di fatto l’inizio del phase out dei velivoli Tornado IDS e ECR.
Proseguono nel frattempo i lavori di ammodernamento e costruzione delle nuove strutture presso l’aeroporto Luigi Olivari di Ghedi che dovrebbero ospitare entro fine anno i primi aerei di quinta generazione stealth che daranno così vita a un accattivante quanto interessante coabitazione prima del definitivo farewell degli iconici velivoli da combattimento Tornado italiani.
Immagini: Aviation Report / A. Castellazzi