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Aeronautica Militare: gli F-35 di Italia, USA, UK, e Israele si addestrano nell’esercitazione internazionale Falcon Strike 2021 a guida italiana

F-35B Aeronautica Militare (@ Aviation Report / Gianluca Vannicelli)

Iniziata il 7 giugno scorso, la Falcon Strike 2021 è un’esercitazione multinazionale e multi-dominio basato su aeromobili di quinta generazione stealth F-35 Lightning II che operano in uno scenario di quinta generazione. L’esercitazione che si concluderà il 15 giugno coinvolge oltre 50 velivoli e circa 600 persone provenienti da tutte le nazioni partecipanti: Italia, USA, Regno Unito e Israele, ed è uno dei più importanti eventi addestrativi dell’anno dell’Aeronautica Militare.

L’esercitazione, sotto il comando e controllo del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico (Ferrara), ha l’obiettivo di riprodurre uno scenario operativo in cui si svolgono operazioni aeree complesse con assetti di 5ª generazione appartenenti a diverse nazioni.

Gli scenari esercitativi sono stati creati per offrire agli equipaggi di volo ed ai team di supporto un contesto complesso, altamente mutevole e non permissivo, in cui potersi addestrare in varie tipologie di missioni, tra cui la protezione di assetti aerei di alto valore, le operazioni di Close Air Support, l’interdizione aerea con gestione strategica e tattica, il supporto alle forze speciali a terra, le operazioni di targeting dinamico.

Questa esercitazione si inserisce nel processo di integrazione fra sistemi d’arma di 4ª e 5ª generazione che l’Aeronautica Militare sta portando avanti in modo intensivo sin dall’ingresso in linea del nuovo caccia F-35, anche con le esercitazioni nazionali Tempesta Perfetta, consentendo sia di migliorare la prontezza al combattimento dei Reparti Operativi della Forza Armata, sia di favorire la standardizzazione tra paesi alleati in termini di metodologie addestrative e tattiche operative comuni.

Ogni giorno verrà affrontata una tipologia di missione diversa e non seguirà uno scenario a rotazione prestabilito. Il focus addestrativo includerà protezione di assetti aerei di alto valore, interdizione aerea con gestione strategica e tattica, impiego sistemi SAMP-T e SIRIUS, operazioni digital-CAS (Close Air Support), supporto di forze speciali a terra, operazioni di targeting dinamico e attacco a convogli militari scortati.

L’esercitazione internazionale, la cui guida è affidata all’Aeronautica Militare, ha quale base principale di rischieramento il 32° Stormo di Amendola, ma vede al contempo coinvolte altre basi della Forza Armata in funzione di supporto, tra cui quella del 37° Stormo di Trapani e del Reparto di Standardizzazione e Tiro Aereo di Decimomannu. Le attività di volo vengono svolte all’interno di spazi aerei dedicati all’addestramento, nell’ambito dei quali saranno svolte attività EW (Electronic Warfare) e SBAD (Surface Base Air Defence); in tale contesto opereranno anche il sistema di comando e controllo/radar SIRIUS del 2° Stormo di Rivolto (Udine) e una componente SAMP-T dell’Esercito Italiano.

Gli obiettivi dell’esercitazione Falcon Strike 2021

  • Condurre operazioni aeree in un ambiente dinamico e congestionato utilizzando lo spazio aereo e strumenti di addestramento ottimizzati per velivoli di 5^ generazione.
  • Ottimizzare l’integrazione/interazione tra i velivoli di 4^ e 5^ generazione.
  • Aumentare il livello di cooperazione nel campo logistico ed expeditionary dell’F-35.
  • Creare un ambiente di sicurezza in cui gli equipaggi avranno la capacità di pianificare, svolgere la missione e fare de-briefing al livello di sicurezza appropriato per il programma F-35.

Gli assetti coinvolti operano in due ipotetici schieramenti

Blue Forces:

  • Aeronautica Militare F-35A, F-35B, G550 CAEW
  • Israeli Air Force F-35I Adir, G550 CAEW
  • Royal Air Force F-35B (provenienti dalla portaerei britannica HMS Queen Elizabeth)
  • US Marine Corps F-35B (provenienti dalla portaerei HMS Queen Elizabeth)
  • USAFE F-16CM del 31st Fighter Wing / 555th Fighter Squadron di Aviano, F-35A del 388th Fighter Wing / 4th Fighter Squadron di  Hill AFB, Utah.

Red Forces:

  • Aeronautica Militare F-2000A Typhoon, Tornado, AMX, T-346, MQ-1 Predator, HH-212

Supporto/Tanker:

  • Aeronautica Militare KC-767, KC-130J
  • Israeli Air Force B-707
  • Royal Air Force A330 VOYAGER

Altri assetti e capacità operative coinvolte nell’esercitazione

  • Dispositivo di Force Protection ;
  • Sistema di C2;
  • ALARP;
  • Logistica di aderenza;
  • Combat Controller

Expeditionary Combat Support Event: sviluppare la capacità di proiezione in zone di operazioni

L’esercitazione “Falcon Strike 21” segue un’altra esercitazione dell’Arma Azzurra che ha visto l’impiego del velivolo F-35, la “Proof of Concept Expeditionary”, che si è svolta a luglio 2020 a Pantelleria. Lo scopo è quello di esprimere la capacità expeditionary dell’Aeronautica Militare e quello di dimostrare come la capacità del sistema d’arma F-35B STOVL (Short Take-Off and Vertical Landing) possa ampliare in maniera sensibile le possibilità dell’AM di operare in modalità expeditionary in modo ancora più capillare e in profondità in tutte le possibili aree di interesse.

Proprio in questo contesto e nell’ambito del complesso scenario esercitativo dell’evento, il giorno 8 giugno ci siamo recati presso il Distaccamento Aeroportuale di Pantelleria per seguire una specifica attività di addestramento focalizzata sulla capacità expeditionary dell’Aeronautica Militare. L’Expeditionary Combat Support Event (ECSE) è un evento dell’esercitazione Falcon Strike 21 organizzato e diretto dalla DIREX dell’esercitazione e si è svolta grazie alla supervisione ed il supporto del Comandante del distaccamento di Pantelleria. Questo addestramento ha offerto ai piloti italiani e britannici l’opportunità di dimostrare la capacità di proiettare la potenza di combattimento dei velivoli di quinta generazione in ambienti operativi austeri e degradati.

L’attività ECSE ha visto coinvolti assetti F-35B italiani ed inglesi. Questi ultimi sono decollati direttamente dalla portaerei britannica HMS Queen Elizabeth, inserita temporaneamente nel contesto esercitativo ed in navigazione nel Mar Mediterraneo, ed hanno effettuato insieme agli assetti italiani un’attività di rifornimento a terra a motori accesi, in gergo tecnico “hot-pit”, effettuata da un KC-130J della 46ª Brigata Aerea di Pisa con il sistema ALARP – Air Landed Aircraft Refuelling Point operato dal personale del 3° Stormo di Villafranca (VR). Come abbiamo già riportato su Aviation Report la portaerei inglese HMS Queen Elizabeth è impegnata nella sua prima crociera operativa con il suo Carrier Strike Group.

Un F-35B Joint Strike Fighter italiano ed uno inglese sono atterrati sulla base di Pantelleria simulando che fosse una realtà operativa in zona di operazioni. Una volta atterrati, hanno fatto rifornimento mantenendo i motori accesi tramite il sistema ALARP installato su un KC-130J della 46^ Brigata Aerea. Il primo e ad oggi unico modello “B” dell’Aeronautica Militare avrebbe dovuto andare negli Stati Uniti sulla base aerea di Beaufort, per l’addestramento dei piloti, nel mese di febbraio 2020, ma è rimasto bloccato in Italia a causa delle restrizioni legate alla pandemia.

sistema ALARP – Air Landed Aircraft Refuelling Point

Ma questo alla fine si è rivelato un bene per la forza armata come ci ha detto il Generale di Squadra Aerea Gianni Candotti, Comandante della Squadra Aerea, rispondendo alla domanda sul vantaggio di avere avuto il velivolo STOVL in Italia: “…. lo stiamo operando da circa un anno e questo ci ha permesso di acquisire una notevole esperienza, sia dal punto di vista manutentivo, sia dal punto di vista dell’abilitazione dei tecnici e abbiamo avuto la possibilità di fare tutta una serie di certificazioni che consentono di fare attività come quella che avete visto oggi. La possibilità di rifornire un aereo del genere su una base poco attrezzata come questa utilizzando un sistema di rifornimento alarp e del personale particolarmente addestrato è il frutto di una serie di certificazioni tecnico-operative che l’AM, attraverso il suo Reparto Sperimentale Volo, ha maturato in questi mesi”.

Nell’ambito della cooperazione tra forze armate alleate e in particolar modo tra quelle che già utilizzano gli F-35B, il Generale Candotti ha detto che condividere l’esperienza operativa è di assoluta importanza e che la forza armata sta esplorando possibilità di cooperazioni future per lavorare insieme perché oggi nessuno ha la possibilità di realizzare un’operazione aerea complessa da solo.

Tornando al tema dell’importanza di avere in linea gli F-35 a decollo corto e atterraggio verticale il Gen. Candotti ci ha detto che:  “ l’Aeronautica Militare con l’F35B vorrebbe riacquisire una capacità di utilizzo di piste con dimensioni più contenute rispetto allo standard NATO, capacità che peraltro avevamo già negli anni ’60. Ci ricordiamo che con il G-91 facevamo attività di questo tipo da strutture di “fortuna” che fu anche il motivo per il quale il G-91 vinse a suo tempo il concorso della NATO. A seguire questa capacità è stata un pò persa dal successore del G-91, il velivolo AMX. Per un periodo abbastanza lungo l’Aeronautica Militare non ha avuto un aereo da combattimento che potesse essere operato da strutture diverse dallo standard. Vi ricordo, quando siamo andati in Afghanistan abbiamo dovuto prima portare i nostri assetti in una base che avesse piste di dimensioni sufficienti, successivamente abbiamo dovuto allungare la pista nella base dove si trovavano gli italiani. Dopo un anno di lavori, di costi e di rischi corsi siamo finalmente arrivati ad operare nella base resa idonea per i Tornado. Se avessimo avuto gli F-35B saremmo potuti andare lì direttamente fin dall’inizio del rischieramento.

Gen. SA Gianni Candotti

L’aeroporto di Pantelleria è quindi particolarmente utile per l’addestramento su una base “austera”, dove la pista è troppo corta per i caccia convenzionali e dove manca il tradizionale supporto tecnico e logistico. Qui l’addestramento al supporto delle operazioni da basi aeree avanzate EABO – Expeditionary Advanced Base Operations, svolto anche dal Corpo dei Marines USA, diventa di fondamentale importanza.

Le tattiche che utilizzano atterraggi e decolli su piste brevi assicurano che gli utilizzatori della versione STOVL dell’F-35 possano essere in grado di operare in qualsiasi luogo, anche quelli che sono stati danneggiati dal combattimento o zone nel mondo che semplicemente non possiedono le infrastrutture dei tradizionali aeroporti. La capacità di eseguire operazioni di volo utilizzando il decollo corto e atterraggio verticale dell’F-35B consentirà ai piloti di utilizzare piste non tradizionali in qualsiasi spazio di battaglia, come autostrade, strade o altre superfici, ampliando notevolmente la capacità di proiezione delle aviazioni militari.

In molti teatri operativi sono presenti piste e aviosuperfici non idonee alle operazioni di velivoli a decollo standard (in gergo dette bare/austere), con la conseguente necessità di schierare questi ultimi in Basi di rischieramento avanzate spesso lontane dal teatro di operazioni vero e proprio, con un incremento di costi e rischi operativi dovuti ad un aumento delle distanze da coprire durante le missioni. Avere, invece, a disposizione velivoli a decollo corto e atterraggio verticale offre flessibilità e migliore capacità di impiego al mezzo aereo, consentendo il posizionamento dei velivoli in prossimità delle aree d’operazione – sin dalle prime fasi del build-up delle forze – riducendo i tempi di intervento a supporto delle forze.

La capacità expeditionary (la capacità di “proiettare le proprie Forze”) si lega in maniera logica e naturale alle caratteristiche distintive del Potere Aerospaziale dell’Aeronautica Militare (quota, velocità, raggio d’azione, tempestività e presenza virtuale, comando e controllo) contando su tempi ridotti /contenuti e sostenendo nel tempo gli effetti che la componente aerospaziale può generare in diverse forme e modalità. Questa capacità esalta il ruolo di potere aerospaziale caratterizzato da maggiore flessibilità e capacità di adattamento rispetto alle forze di superficie.

Abbiamo anche chiesto al Gen. Candotti un commento sulla eventuale creazione di una STOVL Joint Force tra l’Aeronautica Militare e la Marina Militare per l’utilizzo degli F-35B. “Tutto è possibile e lo abbiamo visto oggi con i nostri colleghi inglesi che già lo fanno e lo facevano con gli Harrier. Ovviamente ci possono essere varie tipologie di integrazioni, dalla più leggera con cooperazioni minime fino a quella completa. I nostri Stati Maggiori stanno esaminando delle opzioni, ma la decisione finale non è stata ancora presa.

Il 32° Stormo dell’Aeronautica Militare

Il 32° Stormo, con sede ad Amendola (Foggia), è uno dei Reparti di volo dell’Aeronautica Militare dipendente dal Comando Squadra Aerea di Roma, per il tramite del Comando Forze da Combattimento di Milano. Primo Reparto in Europa ad operare con il velivolo F-35A che, da marzo 2018 è integrato nel sistema di Difesa Aerea Nazionale, contribuendo alla difesa dei cieli italiani con specifiche capacità operative e tecnologia di ultima generazione.

Dopo il raggiungimento della Initial Operational Capability (IOC) nel 2018, dal 2019 partecipa regolarmente alle Operazioni NATO di Air Policing fuori i confini nazionali. Da febbraio 2020 il 32° Stormo è l’unico Reparto del panorama internazionale che impiega congiuntamente sia F-35A (CTOL) che F-35B (STOVL) contribuendo, con il velivolo di 5^ Generazione, alla capacità Expeditionary della Forza Armata. Inoltre, impiegando gli Aeromobili a Pilotaggio Remoto MQ-1C e MQ9-A, effettua operazioni di Intelligence Surveillance Target Acquisition Recoinnissance (I.S.T.A.R.), sia nazionali che di coalizione.

Nel 2019 e nel 2020 i velivoli F-35A del 32° Stormo hanno partecipato ad operazioni di Air Policing NATO in Islanda, permettendo all’Italia di utilizzare per la prima volta velivoli di 5ª generazione in un contesto operativo internazionale sotto l’egida della NATO.

Inoltre, da Maggio 2021, gli F-35A dell’Aeronautica Militare sono anche rischierati nel Baltico ad Ämari, in Estonia, nell’ambito della missione NATO Baltic/Enhanced Air Policing. Baltic Eagle II è il nome della missione italiana che vedrà impegnati fino a fine agosto quattro caccia F-35A ddi Amendola ed una task force di circa 130 militari, tra piloti, tecnici e specialisti. E’ la prima volta che i nuovi caccia di 5ª generazione F-35 vengono impiegati dalla NATO a protezione dei cieli del fronte orientale dell’Alleanza. Si tratta di un ulteriore primato per l’Italia e per l’Aeronautica Militare in questo ambito.

L’Aeronautica Militare, ad oggi, ha in servizio un F-35B e tredici F-35A, con almeno altri due in consegna nei prossimi mesi. L’F-35 rappresenta un assetto fondamentale per la Forza Armata ed è un vero game changer per la difesa italiana. Un velivolo modernissimo e veramente rivoluzionario che grazie alla sua tecnologia, ai sensori allo stato dell’arte, al motore, alle armi, alla sua bassa osservabilità, alla sua capacità di condividere e scambiare i dati con gli altri velivoli viene definito velivolo “omniruolo”.


APPROFONDIMENTI


Gli F-35 israeliani in Italia

Gli F-35I Adir israeliani partecipano per la prima volta ad una esercitazione internazionale fuori dai confini nazionali e gli equipaggi, durante l’esercitazione in Italia, simuleranno vari scenari in un ambiente sconosciuto addestrandosi con gli altri F-35, delle diverse nazioni alleate, in missioni di difesa, combattimento aria-aria, attacco, contrasto alle minacce dei missili terra-aria, supporto aereo alle forze di terra.

L’Israeli Air Force ha schierato sulla base aerea di Amendola sei velivoli da combattimento di quinta generazione stealth F-35I, due tanker per il rifornimento in volo Re’em (Boeing 707) e un velivolo di comando e controllo G550 “Nachshon Eitam”. L’esercitazione “Falcon Strike” è di grande importanza strategica e avrà un impatto significativo sulle forze aeree di Israele che continueranno a rafforzare la cooperazione con le forze aeree di tutto il mondo, migliorando nel contempo le relazioni e gli interessi reciproci, la prontezza operativa e l’apprendimento condiviso.

Il Comandante della Israeli Air Force, il Magg. Gen. Amikam Norkin ha detto: “L’esercitazione Falcon Strike rafforza la nostra cooperazione strategica multiregionale con le nazioni europee e con gli Stati Uniti e consente all’aeronautica militare israeliana di migliorare le sue capacità operative in una nuova e lontana area geografica, in un ambiente sconosciuto. Ciò crea una sfida per i piloti degli Adir e offre loro l’opportunità di sperimentare minacce avanzate insieme agli F-35 di altre forze aeree. Questa è la prima volta che lo squadrone Adir israeliano viene schierato oltre i confini del nostro paese, cosa che ci porta un altro passo avanti nel processo di ampliamento e rafforzamento delle nostre capacità“.

Testo: Stefano Monteleone
Immagini: Aviation Report / Gianluca Vannicelli

Stefano Monteleone: Direttore editoriale e Capo redattore di Aviation Report. Ho volato a bordo di aeromobili militari quali: AB-212, EH-101, SH-90 (Marina Militare); AW-139 (Guardia Costiera); HH-139A, HH-101A, G-222, C-27J, KC-767A, KC-130J (Aeronautica Militare); CH-47C, CH-47F, NH-90, AB-412, AB-205 (Esercito AVES); ATR-42, HH-412, AW-139 (Guardia di Finanza); ACH130 Aston Martin (Airbus). // Editorial Director and Chief Editor of Aviation Report. I have flown aboard military aircraft such as: AB-212, EH-101, SH-90 (Italian Navy); AW-139 (Coast Guard); HH-139A, HH-101A, G-222, C-27J, KC-767A, KC-130J (Italian Air Force); CH-47C, CH-47F, NH-90, AB-412, AB-205 (Italian Army Aviation); ATR-42, HH-412, AW-139 (Italian Custom Police).

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