Con questa prima pubblicazione Aviation Report da il via ad un progetto editoriale che ha come tema le Scuole Volo Aeronautica Militare. Di volta in volta i nostri inviati si troveranno ospiti e protagonisti, sia in volo che a terra, in una delle tante giornate “tipo” previste durante il percorso d’addestramento e formazione di un giovane Allievo pilota della nostra Arma Aerea. Con questo ed i successivi reportage, integrati anche da interviste agli addetti ai lavori, si vuole rendere il giusto merito ai cosiddetti reparti “secondari” ed agli uomini che li compongono, che sebbene rimangono spesso “dietro le quinte” in realtà sono la spina dorsale essenziale per la costruzione di un pilota militare o di un intero equipaggio professionista, pronto a dare il proprio valido contributo nei reparti dove sarà destinato ad operare sia in patria che all’estero.
L’aeroporto “A. Barbieri” di Guidonia è stato sede del Comando Generale delle Scuole AM, del Centro di Selezione AM, della Scuola di Aerocooperazione, della Direzione di Commissariato, del Centro Volo a Vela e del Centro Logistico Polivalente, ma a seguito della ristrutturazioni dell’Arma Aerea, nel 2008 viene trasferito a Bari e rinominato Comando Scuole AM/3^RA viene posto ai comandi di un Generale di Brigata Aerea.
Il 28 marzo 2013, assume la nuova denominazione di Comando Aeroporto Gruppo Volo a Vela di Guidonia evoluzione quest’ultima che conferisce al reparto una fisionomia assimilabile a quella di uno Stormo e l’ex Centro di Volo a Vela con tutti i connotati di un “Gruppo” vero e proprio… il 15 Febbraio 2015 durante la cerimonia dell’alza bandiera, il Comando Aeroporto Gruppo Volo a Vela viene sciolto e, quasi a voler rendere omaggio al nuovo Stemma adottato, dalle sue ceneri rinasce il 60° Stormo.
Il Volo a Vela ha una tradizione storica molto radicata in seno all’Aeronautica Militare infatti già nel 1923 il campo di volo di Pavullo, sarà destinato da lì a poco ad ospitare la prima e più importante “Scuola Volo Senza Motore” d’Italia. Nel 1927 si tenne il primo corso regolare concluso con l’assegnazione a 27 Allievi dei brevetti “A e B”. Il 2 luglio 1931, con Regio decreto n. 1610, nasce ufficialmente l’Aeroporto di Pavullo e con esso la “Scuola Centrale di Volo a Vela” che nello stesso anno iniziò a selezionare e formare i futuri istruttori di Volo Senza Motore, ed anche i tecnici “verricellisti” allorquando nel 1932 dal primordiale lancio ad elastico si passò al lancio al verricello, una rivoluzionaria tecnica di decollo ideata, realizzata e utilizzata per la prima volta in Italia proprio in quella Scuola, adattando allo scopo un’autovettura FIAT 509. I velivoli impiegati in quegli anni erano i libratori “Zögling” e allievo “Cantù” veri e propri muli che hanno forgiato generazioni di Aliantisti.
La storia passata dell’Aeroporto di Guidonia, invece ha poco a che vedere con gli Alianti, infatti il “Campo di Aviazione di Montecelio” nasce nel 1916 durante gli anni della Grande Guerra come sede per la Scuola Allievi Piloti Aviatori dell’allora Aeronautica per il Regio Esercito.
A metà degli anni ’20, a seguito delle creazione della Regia Aeronautica come Arma autonoma, l’aeroporto subirà ampie trasformazioni e nel 1935 sarà inaugurato il Centro Sperimentale del Volo dotato di strutture all’avanguardia per l’epoca quali un futuristico impianto aerodinamico con ben 6 gallerie del vento di cui una verticale per meglio studiare l’avvitamento ed i flussi aerodinamici, la più avanzata galleria ultrasonica al mondo per potenza e dimensioni con la quale si svilupparono gli studi per il volo supersonico, una imponente galleria idrodinamica lunga 500 mt con ampliabile fino a 1500 munita di rotaie livellate per meglio simulare la curvatura terrestre e non per ultima la geniale pista di lancio in “discesa” pavimentata lunga 1300 mt. (uno sky Jump al contrario) da dove si levarono in volo i velivoli che stabilirono record mondiali, tutt’oggi utilizzata dagli alianti del CVV.
Tutte le innovazioni tecniche introdotte in quei tempi e ciò che oggi è normalmente utilizzato in campo Aeronautico deve molto allo studio, ricerche e sperimentazione operate negli anni di massimo fulgore negli impianti e laboratori del Centro Sperimentale del Volo. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, le attività di ricerca e sperimentazione ebbero un forte rallentamento fino a scemare inevitabilmente e l’aeroporto divenne sede di reparti d’addestramento per la Caccia Notturna.
A seguito dei fatti dell’8 settembre 1943, la struttura fu abbandonata, occupata dai tedeschi e il 13 Gennaio 1944 bombardata dagli alleati con la distruzione delle strutture “tecniche” che non vennero mai più riscostruite. Nel dopoguerra, l’aeroporto fu riaperto, ma senza il fervore degli anni passati ormai solo lontani ricordi, ospitando reparti secondari e da collegamento della rinata Aeronautica Militare.
Ciò che rimane dei fasti di un tempo oggi è visibile grazie all’importante opera di bonifica fortemente promossa ed attuata dall’attuale Comandante del 60° Stormo, e portata a termine nel 2016 anno del centenario della base.
Oggi l’aeroporto è sede di:
- 60° Stormo dipendente dal Comando scuole dell’Aeronautica Militare/3^ Regione Aerea
- Centro Logistico Polivalente dipendente dal Comando Logistico dell’Aeronautica Militare
- Direzione di Commissariato dipendente dal Comando Logistico dell’Aeronautica Militare
- Scuola di Aerocooperazione
- Centro di Selezione Aeronautica Militare
Il 60° Stormo è l’unico Reparto Volo AM equipaggiato con alianti, ed è preposto a:
- Operare i Corsi di Volo a Vela per gli allievi dei Corsi Normali dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli e della Scuola Militare “Giulio Douhet” di Firenze.
- Concorrere all’attività promozionale dell’immagine della Forza Armata, mediante lo svolgimento dei Corsi di Cultura Aeronautica.
- Fornire adeguato supporto logistico agli Enti e Reparti presenti sul sedime aeroportuale, quali la Scuola di Aerocooperazione, il Centro di Selezione, i Magazzini Centrali, la Sezione Calibrazione e nucleo Velivoli Storici.
- Supportare il programma nazionale di addestramento della Scuola di Aerocooperazione (JACT)
- Supportare ed operare Attività di Volo Minima (AVM) o semestrale per il personale navigante in forza presso gli Enti Centrali.
L’organico del reparto è quello di uno Stormo tradizionale dell’Aeronautica Militare ovvero:
Il Gruppo Volo a Vela, composto da due Squadriglie la 422^ e la 423^, è il “braccio” operativo dello Stormo in quanto si occupa di tutte le attività inerenti al volo. Il reparto è dotato di:
- Grob G103 Twin Astir II – (aliante scuola biposto bicomando)
- Nimbus 4D – (aliante biposto per competizioni volovelistiche classe libera)
- Nimbus 4DM – (aliante dotato di flaps, carrello retrattile e motore da 63HP)
- LAK 17A – (aliante monoposto per competizioni volovelistiche classe 15/18 mt)
- SIAI 208M – (monomotore ad elica quadriposto impiegato per il traino alianti e corsi di Cultura Aeronautica)
- MB339 A/CD – (impiegato attività di volo dei piloti impiegati presso Enti Centrali per il mantenimento della capacità operativa)
- Pilatus PC-6/B2-H2 Turbo Porter – (velivolo da trasporto e collegamento acquisito nel 2017 in leasing annuale). L’assetto viene usato per lancio Paracadutisti, in supporto alle attività addestrative degli Incursori AM del 17° Stormo, 16° Stormo e del COFS).
Con queste macchine i piloti e gli Istruttori del GVV assolvono i compiti istituzionali del reparto inerenti il volo grazie ad una ottima organizzazione, alle spiccate capacità di lavorare in Team, all’alta professionalità del personale navigante che possiede l’abilitazione su tutti i velivoli in dotazione al reparto.
Servizio Efficienza Velivoli (SEA)
Questo reparto costituito nel 2007 raccoglie l’eredità del 2° GMV (Gruppo Manutenzione Velivoli), e si occupa della manutenzione dei SIAI 208M e degli Alianti in dotazione al reparto volo con organizzazione interna che segue normative di sicurezza e qualità dettate dal “Manuale di Qualità” , la trasposizione Militare dello standard ISO 9000. I diversi settori manutentivi assicurano l’efficienza dei velivoli mediante la manutenzione sistematica e programmata effettuando ispezioni sia per limite di ore di volo che per limite di vita temporale dei velivoli rispettando le indicazioni suggerite della documentazione fornita da Armaero e dalle Ditte costruttrici. Tempistica e tipologia di manutenzione sono stabiliti dall’Ufficio Tecnico che passa l’incarico di esecuzione alla Sezione Manutenzione, che stabilisce le priorità assegnando i compiti ai vari settori manutentivi suddividi per specializzazioni;
- – Motoristi assicurano interventi su motore e sistemi secondari
- – Montatori si occupano della parte strutturale dell’assetto
- – Elettromeccanici assicurano interventi sulla parte elettrica
- – Marconisti assicurano l’efficienza dell’ avionica
Per il SIAI 208M le ispezioni programmate avvengono ogni 25 ore di funzionamento e 100 ore di volo, quest’ultima obbliga il fermo velivolo in hangar per un periodo che varia da 3/4 settimane. Alla scadenza dei 5 anni o 1000 ore di volo l’assetto rientra in ditta produttrice. Sui Pilatus PC6 ed MB-339A /CD, i tecnici del SEA del 60° Stormo eseguono solo i tradizionali controlli pre/post volo mentre per le ispezioni programmate le macchine rientrano alla RUAG di Lodrino in Svizzera e al GEA del 61° Stormo. Le ispezioni programmate per i 4 tipi di Alianti seguono invece una schedulazione annuale ben precisa con tempi e modalità diverse per ogni tipo di macchina.
Un altro aspetto curato dagli uomini del SEA è quello relativo la gestione e l’utilizzo del sistema di lancio “Sky Launch Gliders” prodotto dalla Britannica Skylaunch Ltd, sistema che verte su un’unità semovente dotata di motore Diesel che aziona due verricelli di traino. Il funzionamento e la procedura di lancio è semplice come nell’antesignana FIAT 509 della scuola Pavullo; nell’argano del verricello e avvolta la fune di traino che una volta srotolata in tutta la sua lunghezza verrà agganciata al baricentrico dell’aliante da “lanciare”… quando viene dato il “pronto” il verricellista dalla sua cabina di comando a bordo dello SkyLaunch, aziona l’argano per riavvolgere la fune ad una velocità stabilita sulla base del peso da trainare, e a lancio effettuato il pilota sgancia la fune librandosi in aria. Per le operazioni di volo tradizionali e quelle di lancio con SkyLaunch la base di Guidonia è attrezzata con due piste, quella storica in “discesa” ormai asfaltata di 1468×80 mt con orientamento 18/36 ed una in erba di 1200×60 mt con orientamento 04/22.
A dispetto della “high technology” i Corsi di Volo a Vela per l’abilitazione su Aliante, rappresentano ancora oggi un’importante step formativo del nuovo iter addestrativo denominato IPTS 2020 (Integrated Pilot Training System) propedeutico al conseguimento del BPM (Brevetto Pilota Militare) degli Allievi d’Accademia Aeronautica, e delle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato. Nell’ambito di queste attività gli allievi piloti giungono al 60° Stormo di Guidonia a seguito del conseguimento del BPA (Brevetto Pilota Aeroplano) ottenuto presso il 70° Stormo di Latina, e da qui proseguiranno il loro percorso professionale fino al raggiungimento del BPM come sotto schematizzato.
IPTS 2020 (Integrated Pilot Training System)
Corsi Volo a Vela
Il Training presso il 60° Stormo è articolato su diverse tempistiche che hanno inizio alla fine del primo anno di Accademia, con un primo corso di abilitazione sul veleggiatore biposto-bicomando Grob Twin Astir II con 20 missioni circa, durante le quali gli Aspiranti piloti acquisiscono i primi rudimenti del volo a vela ed in questa fase ci si avvale anche del fly simulator per il GROB 103 di cui il reparto dispone. A conclusione del 2° anno gli Aspiranti piloti ritornano ancora a Guidonia per svolgere la fase di mantenimento ed acquisizione delle tecniche avanzate del volo a velaNel periodo invernale l’attività di volo prosegue sulla base di Grazzanise sede del 9° Stormo dove l’Accademia Aeronautica ha attivato il “Progetto IAVA” (Incremento Attività Volo Allievi ) costituendo una cellula di Volo a Vela in grado di operare anche con l’utilizzo del sistema di lancio “Sky Launch”.
Il progetto IAVA è di grande importanza poichè ha l’obiettivo di sviluppare nell’Aspirante sia il “know how” specifico del volo ma sopratutto quella che in gergo viene chiamata ”Airmenship” ovvero l’acquisizione della sensibilità, dell’abilità, della competenza in ambito aeronautico già nelle fase embrionale dell’ addestramento, caratteristica necessaria per il percorso di formazione professionale che attende il futuro pilota. Il volo senza motore impone all’Aspirante di prendere piena consapevolezza dell’ambiente nel quale vola, portandolo a sviluppare e maturare maggiori capacità in chiave di lettura delle condimeteo per riuscire a trovare e ben utilizzare le termiche che consentiranno all’aliante di proseguire il volo.
Da ciò si evince l’importanza dell’attività svolta dagli IP (Instructor Pilot) del GVV, che in buona sostanza puntano a far acquisire anticipatamente quelle doti di sensibilità e capacità cognitiva che i neo piloti avrebbero comunque sviluppato nel tempo, ma su velivoli con costi e tempi decisamente superiori. Altro aspetto non meno importante dei corsi Volo a Vela è quello di consentire agli IP di “vedere” sin dai primi voli, quale potrebbe essere il potenziale dell’allievo nel percorso che lo porterà a diventare pilota militare; infatti il risultato che l’allievo avrà ottenuto alla fine del corso Volo a Vela è così importante che nella Selezione Corsi del IPTS 2020, concorrerà alla valutazione finale.
Corsi di Cultura Aeronautica (CCA)
L’Aeronautica militare da circa trent’anni svolge gratuitamente Corsi di Cultura Aeronautica, nelle città italiane che ogni anno vengono selezionate, predisposti dallo Stato Maggiore Aeronautica in accordo con il Ministero della Pubblica Istruzione e rientranti nel quadro delle attività informative volte a diffondere la cultura Aeronautica tra gli studenti delle scuole medie superiori.
I CCA hanno il duplice scopo di presentare sia le potenzialità e il lavoro svolto dall’AM a favore del Paese, che la possibilità un futuro di impiego dei giovani nelle fila della forza Armata a studi ultimati. Normalmente i Corsi vengono svolti nel periodo Primaverile, di solito due o tre l’anno, ed organizzati in regioni dove sono presenti aeroporti Militari per poter usufruire del necessario supporto tecnico logistico. Ogni corso ha la durata di 2 settimane circa ed è suddiviso in due fasi in cui la prima settimana è dedicata a lezioni teoriche sui fondamentali del volo mentre nella settimana successiva gli studenti possono sperimentare la sensazione entusiasmante del volo.
L’attività di volo viene svolta con gli assetti in dotazione allo Stormo, il SIAI 208M, con i quali gli IP del GVV, portano in volo un centinaio di studenti per tutta la durata del corso. Di questi, quelli che al test finale di verifica avranno conseguito un alto punteggio classificandosi entro i primi tre avranno la possibilità di essere ospiti per circa dieci giorni del Centro Volo a Vela di Guidonia, durante i quali avranno l’opportunità di partecipare a missioni di familiarizzazione ed affinamento al volo. A tutti i partecipanti al corso sarà comunque rilasciato un attestato di frequenza che dà diritto a un punteggio di merito per alcuni concorsi indetti dall’Aeronautica Militare.
Aerocooperazione (JTAC/FAC)
La Scuola di Aerocooperazione è l’Ente Militare interforze di formazione specialistica a valenza tecnico-operativa nel campo della cooperazione aeroterrestre che eroga i corsi di Forward Air Controller (FAC) ora denominati JTAC (Joint Terminal Attack Controller). I corsi operati presso la Scuola sono rivolti prevalentemente al personale delle Forze Armate, tuttavia lo Stato Maggiore della Difesa può autorizzare la partecipazione di personale di altre Amministrazioni, NATO e Partnership for Peace( PfP).
Il personale qualificato dai corsi è un militare altamente specializzato ad operare da posizioni avanzate o dietro le linee nemiche, in grado di dirigere azioni di assetti, ad ala fissa o rotante, in operazioni di Close Air Support (CAS) alle truppe impegnate in operazioni di terra. Le operazioni CAS sono tra le più complesse in quanto dirette verso obiettivi ostili a contatto con le forze amiche. Durante la fase di addestramento simulato gli Istruttori del GVV intervengono a supporto di tale attività fornendo il loro apporto sia nelle attività teoriche che in quelle relative al volo con gli assetti in dotazione. Questi iter formativi/addestrativi per JTAC utilizzati dalla Scuola di Aerocooperazione hanno ottenuto la certificazione NATO.
Supporto Attività Volo Minima (AVM)
Quest’attività è rivolta a favore degli Ufficiali Superiori piloti che non sono più assegnati a reparti operativi, e svolgono mansioni amministrative presso Enti Centrali o Alti Comandi, i cosiddetti “sei oristi” per via delle sei ore di volo semestrali necessarie per il mantenimento del BPM.
L’attività di volo viene svolta sulla base del profilo di appartenenza dell’Ufficiale pilota come sotto schematizzato;
- 1° Profilo sei ore su jet (MB 339A/CD)
- 2° Profilo due ore su jet (MB 339A/CD) + simulatore
- 3° Profilo due ore su jet (MB 339A/CD) + attività legata alla linea di provenienza
- 4° Profilo sei ore su velivolo convenzionale
L’attività di volo addestrativa a cui abbiamo partecipato è stata articolata in due missioni su assetti diversi ognuno su un velivolo nella fattispecie l’ SM.208M e Grob G103 Astir II, durante la quale abbiamo avuto la possibilità di apprezzare alcuni degli aspetti “operativi” delle attività giornaliere svolte del Gruppo Volo a Vela di Guidonia. Il resoconto del volo sull’Aliante sarà oggetto di un altro lavoro.
L’autore e Aviation Report desiderano ringraziare per la realizzazione di questo reportage: SMA, Comando Scuole Aeronautica Militare/3^RA, Col. S. Trincone Comandante il 60° Stormo, Magg. Marco B., Cap. Carlo B., Cap. Francesco D., Cap. Carla A. per la disponibilità e fattiva collaborazione. Un ringraziamento particolare a tutti gli uomini e le donne del 60° Stormo per l’accoglienza e la gentilezza dimostrata
Testo e grafici: Gianni Scuderi
Immagini: SMA, Gianni Scuderi, Sergio Bottaro