Rafale egiziani
Caccia Rafale egiziani (© Dassault Aviation / A. Pecchi)

A partire dalla notizia di un’eventuale acquisizione da parte dell’Iran di ex Su-35 egiziani, ricapitoliamo le acquisizioni di aerei ed elicotteri militari dell’Egitto tra Francia, Russia e USA

Partiamo da quanto pubblicato su Twitter dal noto giornalista e analista di temi della difesa Babak Taghvee, su un ipotetico accordo di cooperazione per la sicurezza e la difesa da 10 miliardi di dollari tra Iran e Russia e che verrà firmato il prossimo mese di gennaio 2022, accordo che includerebbe l’acquisto di velivoli da combattimento Su-35 e sistemi per la difesa aerea S-400. L’addestramento per personale iraniano inizierebbe a febbraio 2022 e le consegne terminerebbero nel 2024.

Inoltre nei 10 miliardi di dollari i russi avrebbero previsto anche la revisione e l’estensione della vita operativa di 23 caccia MiG-29 e 25 cacciabombardieri Su-24MK dell’Iranian Air Force e a tale scopo sarebbe già stato costruito un centro di revisione nell’aeroporto di Mehrabad. L’Iran pagherebbe i 3 miliardi di dollari per i 24 Su-35SE, ex velivoli acquistati e pagati e mai consegnati all’Egitto. Il Cairo avrebbe così autorizzato la United Aircraft Corporation (UAC) a rivenderli per suo conto, ed ora il cliente più probabile sembra essere l’Iran, che pagherà il loro costo di 3 miliardi di dollari con barili di greggio di pari importo!

Ora tralasciando questa presunta notizia, tutta da verificare, facciamo il punto della situazione sugli aeromobili militari egiziani partendo dal contratto di acquisto dei velivoli da combattimento francesi Rafale. Le esportazioni militari francesi in Egitto dovrebbero aumentare a partire dal 2022, con l’entrata in vigore del contratto per l’acquisizione di 30 Rafale aggiuntivi per equipaggiare l’aeronautica egiziana.

Annunciato il 4 maggio, questo contratto completa la prima acquisizione di 24 Rafale, firmata nel 2015, e porterà a 54 il numero di Rafale operati dall’aeronautica militare egiziana, il secondo operatore al mondo, dopo l’aeronautica militare francese, ad operare una tale flotta di Rafale. Gli ordini aggiuntivi, del valore di 5,4 miliardi di euro, segnano una nuova pietra miliare nella partnership strategica tra Egitto e Francia e dimostrano la soddisfazione delle autorità egiziane per la regolare esecuzione del primo contratto.

In un contesto geopolitico impegnativo, l’Egitto ha scelto il Rafale per assicurarsi il suo ruolo di attore chiave nell’arena regionale e internazionale, in piena sovranità. Questo è un onore per Dassault Aviation e i suoi partner e l’ordine successivo è anche una conferma da parte dell’Egyptian Air Force dell’eccellenza tecnologica e operativa del Rafale.

Con la Francia come nuovo partner per l’approvvigionamento della difesa, l’Egitto acquisirà ulteriori attrezzature militari tra cui il satellite di osservazione FalconEye e l’aereo da trasporto multiruolo cisterna A330 MRTT prodotto da Airbus. Secondo quanto riportato da media egiziani, il Cairo ha firmato un contratto con la Francia per l’acquisto del suddetto satellite di osservazione e di due velivoli MRTT.

Nell’aprile di quest’anno, l’EAF – Egyptian Air Force, il più grande operatore al mondo del velivolo da trasporto C295, ha firmato con Airbus un contratto quinquennale di servizi per il supporto basato sulle prestazioni della sua flotta, composta da un totale di 24 aeromobili. L’EAF ora si unisce alla comunità degli operatori C295 che beneficiano della fornitura di servizi integrati e basati sulle prestazioni che assicurano che tutti gli elementi di supporto siano presenti dove e quando richiesto, per ottimizzare la disponibilità della flotta e la prontezza della missione.

Dalla consegna del primo velivolo nel 2011, Airbus ha fornito supporto attraverso un ampio portafoglio di servizi con i più alti standard di qualità, comprese le risorse tecniche e di personale. Con la firma di questo contratto, l’Egitto va oltre, riaffermando ed estendendo la propria fiducia in Airbus implementando il primo contratto di supporto integrato. Stephan Miegel, Head of Military Aircraft Services presso Airbus Defence and Space, aveva dichiarato: “Questo accordo è un significativo passo avanti nel servizio di supporto integrato che offriamo ai nostri clienti nella regione. Il nostro obiettivo e impegno nei confronti dei nostri clienti è massimizzare la disponibilità della loro flotta, garantire la loro prontezza alla missione, il tutto risparmiando sui costi di manutenzione“. L’Egitto ha inoltre recentemente ricevuto quattro unità di un sistema radar di difesa aerea 3D mobile a lungo raggio di fabbricazione francese chiamato Thales Ground Master 400 (GM400) AESA, che ha una portata massima di 515 km.

Due recenti accordi firmati dall’Egitto forniscono speranza anche alle aziende della difesa statunitensi, tra cui Boeing, Raytheon Technologies, Northrop Grumman, Kratos Defense and Security Solutions, Bell e AeroVironment. Nel maggio dello scorso anno, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti aveva approvato la vendita militare estera FMS relativa all’aggiornamento e alla modernizzazione di 43 elicotteri d’attacco Apache AH-64D all’ultimo standard AH-64E “Guardian”. L’accordo, che coinvolge Boeing e Lockheed Martin, vale 2,3 miliardi di dollari. Nel febbraio di quest’anno, l’amministrazione Biden ha approvato la richiesta dell’Egitto di acquistare fino a 168 missili tattici RIM-116C RAM Block 2 di Raytheon e attrezzature associate.

L’Egitto sarebbe impegnato anche in colloqui per acquisire i missili aria-aria avanzati a medio raggio (AMRAAM), anch’essi costruiti da Raytheon Missile Systems, per equipaggiare la sua flotta di F-16. Inoltre e per acquisire l’aereo di allerta precoce (AEW) E-2D Advanced Hawkeye di Northrop Grumman.

Tornando alle questione relativa all’Iran e all’acquisto dei caccia ex-egiziani, quanto sarebbe emerso dalla fiera della difesa EDEX 2021 è che il rischio calcolato dall’Egitto di procedere comunque con l’acquisto di caccia Su-35 dalla Russia potrebbe essere la prova del fatto che il paese non sarebbe intimidito dalle minacce di sanzioni da parte degli Stati Uniti. Washington, infatti, si era rifiutata di vendergli i caccia F-35 di fabbricazione Lockheed-Martin e aveva messo in dubbio la sicurezza della flotta egiziana di 212 F-16 e di dozzine di elicotteri AH-64 di costruzione americana.

Mentre l’acquisto da 2 miliardi di dollari di caccia Su-35 che dovrebbero essere consegnati entro il 2023 è il più grande acquisto di armi dell’Egitto che coinvolge la Russia, negli ultimi anni il Il Cairo ha firmato altri accordi con società russe, inclusi quelli per l’aggiornamento della sua flotta di velivoli MiG-29M, per la fornitura degli elicotteri d’attacco Ka-52 per l’utilizzo sulle due navi portaelicotteri francesi classe Mistral e per la fornitura del sistema di difesa missilistico terra-aria S300VM.

Per quanto riguarda gli elicotteri da combattimento l’Egitto sta costruendo silenziosamente la sua flotta, sia aggiornando le macchine più obsolete sia acquistandone di nuove. Gli elicotteri d’attacco Boeing AH-64D Apache Longbow operativi verranno aggiornati all’ultimo standard AH-64E Apache Guardian. L’anno scorso il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti aveva preso la decisione approvando una possibile vendita di tipo FMS al governo egiziano per modernizzare 43 elicotteri d’attacco Apache AH-64E per un costo stimato di 2,3 miliardi di dollari. Gli Stati Uniti, dopo un dialogo strategico con l’Egitto avvenuto il 9 novembre scorso, hanno notato l’importanza del contratto finanziato a livello nazionale per rinnovare gli elicotteri Apache egiziani, sostenere centinaia di posti di lavoro negli Stati Uniti e aumentare la prontezza  operativa egiziana.

Nell’aprile 2019, il ministero della Difesa russo aveva firmato un contratto di ricerca e sviluppo con Russian Helicopters per aggiornare il Ka-52 alla versione Ka-52M “Super Alligator”, basato sulla precedente versione “Alligator”. Il prototipo della macchina ha completato il suo volo inaugurale il 10 agosto 2020. I test dovrebbero essere completati nel 2022. Le macchine sono utilizzate sia a terra che su navi anfibie egiziane di tipo Mistral che l’Egitto aveva acquisito dalla Francia per dotarle di 46 elicotteri d’attacco Ka-52 russi.

Resta inteso che la Russia intende dotare ulteriormente le navi d’assalto anfibio egiziane di classe Mistral di armamenti ed elicotteri Ka-52, ed entrambe le parti sono attualmente in trattativa. L’agenzia di stampa russa TASS aveva affermato che Il Cairo ha rifiutato l’offerta di elicotteri europei o americani per equipaggiare le due portaelicotteri e che la Russia ha offerto armamenti moderni, sistemi di guerra elettronica e di comunicazione per le Mistral, nonché l’elicottero Ka-52K.

Alla fine di agosto 2018 Alexander Mikheyev, responsabile commerciale della russa Rosoboronexport, aveva affermato che la società avrebbe presto avviato i colloqui sulla fornitura di elicotteri Ka-52K all’Egitto. È interessante inoltre notare che anche l’Italia è diventata una delle più importanti fonti di armamenti per lo stato nordafricano, insieme a Stati Uniti, Russia e Francia. L’Egitto è anche diventato uno dei principali importatori di armi in Medio Oriente. Secondo il rapporto 2021 dello Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI) le importazioni di armi egiziane sono aumentate del 136% tra il 2011 e il 2020.

SU-35S Flanker-E
SU-35S Flanker-E @ Archivio Aviation Report / Andrea Avian

Al fine di modernizzare e diversificare il suo arsenale, l’Egitto ha ampliato e rafforzato le sue relazioni militari con diversi partner negli ultimi otto anni firmando diversi accordi sulle armi maggiormente con Russia e Francia. Concludendo e riallacciandosi alla notizia iniziale dei Su-35 per l’Iran, dovremo attendere metà gennaio prossimo per vedere se sarà confermata o meno … anche se i dubbi sono molti soprattutto per il fatto che Teheran non sarebbe veramente in grado, a livello economico, di acquisire e gestire una così moderna flotta di caccia, nonostante la vicinanza con Mosca.