Copyright: Michele Monteleone

Video: a bordo della portaerei americana USS Eisenhower CVN-69

La portaerei USS Dwight D. Eisenhower CVN-69 con il suo Carrier Strike Group 10 (Ike CSG) è entrata nel Mar Mediterraneo, a supporto degli interessi USA in Europa il 13 Giugno 2016, dopo aver lasciato il porto di Norfolk in Virginia il 1 Giugno. La CVN-69 è la seconda portaerei nucleare della classe Nimitz entrata in servizio il 18 ottobre 1977.

La USS Dwight D. Eisenhower CVN-69 fa parte di un Carrier Strike Group (CSG), generalmente composto da circa 7,500 unità di personale, dalla portaerei stessa, almeno un incrociatore, un numero variabile da 6 a 10 tra cacciatorpedinieri e/o fregate e un Carrier Air Wing con più di 70 tra aerei da combattimento, supporto ed elicotteri.

E’ uno strumento aero-navale molto flessibile che può operare in mare aperto o sotto costa in ogni condizione meteo di giorno come di notte. Il ruolo principale della portaerei e dei suoi velivoli è quello di fornire la forza principale offensiva, mentre le altre unità navali provvedono alla sua difesa e al supporto logistico e di combattimento. Naturalmente, come già visto in tante occasioni, le navi dello Strike Group possono effettuare operazioni offensive come ad esempio il lancio di missili cruise sotto la copertura aerea dei caccia della portaerei.

Le navi dello Ike CSG sono gli elementi focali del progetto Great Green Fleet, attraverso il quale si stanno sviluppando ed utilizzando forme e misure energetiche alternative e bio derivate, come il combustibile green diesel, che permetteranno anche una maggiore capacità operativa e di combattimento alle unità navali militari. L’iniziativa è condivisa e sviluppata dalla US Navy e dalla Marina Militare Italiana che ha portato a termine anche il primo rifornimento navale tra unità militari americane ed italiane il 16 Giugno 2016.

Attulmente il Carrier Strike Group della Ike è composto dalle seguenti unità navali: portaerei USS Dwight D. Eisenhower (CVN 69) con il suo Carrier Air Wing (CVW) 3 imbarcato, gli incrociatori lanciamissili USS San Jacinto (CG 56) e USS Monterey (CG 61), e i cacciatorpedinieri lanciamissili USS Roosevelt (DDG 80), USS Mason (DDG 87), USS Nitze (DDG 94) e USS Stout (DDG 55) del Destroyer Squadron (DESRON) 26.

Proprio in questa occasione abbiamo avuto l’opportunità di salire a bordo della IKE in navigazione nel Mediterraneo centrale. Dal nostro reporter Michele:

“Il viaggio verso la portaerei inizia da Napoli. Ci imbarchiamo, con altri colleghi, presso la base aeronavale di Napoli Capodichino su un aereo americano C-2A “Greyhound” il famoso COD Carrier Onboard Delivery, aereo utilizzato per il trasporto di uomini e materiali. Il personale del velivolo mi prepara alle misure di sicurezza ma soprattutto a quello che succederà per l’appontaggio sul ponte di volo. Imbragato e letteralmente legato al seggiolino dell’aereo, comodità non certo paragonabile ad un aereo di linea, decolliamo e poco dopo un’ora di volo sono nel vivo dell’azione.

Il motore inizia a cambiare regime, ci siamo, il pilota accelera e decelera di continuo per allinearsi al ponte di volo, sembrano minuti interminabili e poi ecco che arriva l’urlo del capo equipaggio. Faccio in tempo a contare uno … due … tre … che il C-2 balza sul ponte di volo agganciando il cavo per arrestarsi in pochi metri! Sono sensazioni molto forti ed adrenalitiche soprattutto chiuso quasi al buio nella pancia del velivolo e senza poter vedere quello che succede all’esterno.

Il portellone si apre ed ecco apparire il ponte di volo animato dal personale avvolto dal vapore delle catapulte, con le loro casacche colorate ognuna ad indicare una precisa mansione, che rende tutto l’ambiente quasi surreale. Mi rendo conto in questo momento di come invece sia tutto estremamente reale e potente.

Oltre 330 metri di lunghezza, più di 30 nodi di velocità, un dislocamento di più di 100.000 tonnellate, più di 70 aerei ed elicotteri pronti all’azione, circa 5.000 uomini e donne di equipaggio. Una sola nave del genere può esprimere una potenza di attacco pari ad una intera forza aerea di una piccola nazione.

Ed ecco scorrermi di lato, dietro, davanti tutta una serie di caccia F-18 Hornet movimentati sul ponte di volo, le operazioni aeree sono a pieno ritmo. La mia presenza a bordo della nave al momento è solo di passaggio perchè mi reimbarco subito su un elicottero SH-60 Seahawk con destinazione nave Etna. Al rientro dalla nave rifornitrice della nostra Marina Militare ho però la possbilità di assistere a tutta una serie di decolli, con catapulta, dei jet militari americani.

Lo spettacolo è incredibile ma come già detto evidenzia tutte le capacità militari che una forza del genere può esprimere in caso di intervento. Arriva il momento di ripartire. Ripetiamo tutte le azioni dell’andata ma questa volta il decollo anche per noi è con la catapulta, è quasi impossibile pensare che un bestione come il Greyhound si possa alzare in volo con una corsa di pochi metri.

I motori sono al massimo e la spinta è poderosa. In pochi secondi siamo in aria diretti alla base della US Navy sull’aeroporto internazionale di Napoli Capodichino.”

Il gruppo aereo imbarcato sulla Ike è il Carrier Air Wing CVW-3 composto da circa 78 mezzi aerei:

  • Strike Fighter Squadron VFA 32 “Swordsmen” con gli F/A-18F Super Hornets
  • Strike Fighter Squadron VFA 86 “Sidewinders” con gli F/A-18E Hornets
  • Strike Fighter Squadron VFA 105 “Gunslingers” con gli F/A-18C Hornets
  • Strike Fighter Squadron VFA 131 “Wildcats” con gli F/A-18C Hornets
  • Tactical Electronic Warfare Squadron VAQ 130 “Zappers” con gli E/A-18G Growlers
  • Carrier Airborne Early Warning Squadron VAW 123 “Screwtops” con gli E-2C
  • Fleet Logistics Support Squadron VRC 40 “Rawhides” Det-4 con i C-2A Greyhounds
  • Helicopter Maritime Strike Squadron HSM 74 “Swamp Foxes” con gli MH-60R Seahawk
  • Helicopter Sea Combat Squadron HSC 7 “Dusty Dogs” con gli MH-60S Seahawk

Sicuramente degna di nota la presenza del VAQ 130 con i nuovissimi E/A-18G Growlers velivoli da guerra elettronica e soppressione delle difese aeree nemiche che hanno sostituito i venerandi EA-6B Prowlers rimasti in servizio in pochissimi esemplari solo nell’aviazione del Corpo dei Marines.

Il teatro operativo del Mediterraneo è oggi estremamente importante per quanto riguarda la stabilità delle regioni del Medio Oriente, del Nord Africa e per la lotta allo Stato Islamico. L’attenzione e l’interesse degli USA su questo teatro è estremamente elevata e lo dimostra il fatto che sono due le portaerei americane, con i rispettivi gruppi di battaglia, presenti nel Mare Nostrum, l’Eisenhower e la Truman, quest’ultima già da molti mesi impegnata negli attacchi aerei in Siria ed Iraq nell’ambito dell’Operazione Inherent Resolve e che ha raggiunto il traguardo delle 2.000 missioni il 19 Giugno scorso.

Ed è notizia proprio di ieri 28 Giugno 2016 che anche la USS Eisenhower è entrata nel vivo delle operazioni aeree con le prime missioni di attacco contro l’ISIS.

Aviation Report e gli autori desiderano ringraziare per l’opportunità concessa l’UPICOM della Marina Militare, l’ufficio Pubblica Informazione del Comando della Sesta Flotta della US Navy e tutto il personale della portaerei USS Dwight D. Eisenhower CVN-69.

Testo e immagini: Stefano Monteleone, Michele Monteleone