Il Capo di Stato Maggiore dell’aeronautica, il Generale CQ Brown, ha detto che l’US Air Force probabilmente ritirerà tutti i suoi A-10 Warthog entro il 2029. Come abbiamo scritto altre volte, l’Aeronautica Militare statunitense e il Congresso erano in forte disaccordo su cosa fare con il famoso ed iconico aereo d’attacco.
Mentre l’A-10 è amato dalle truppe di terra per il suo ruolo di supporto aereo ravvicinato, come è successo in oltre 20 anni di guerra in Iraq, Afghanistan e contro lo stato islamico, l’US Air Force afferma che oggi e negli scenari futuri l’aereo, che opera prevalentemente a bassa quota, non sarebbe in grado di sopravvivere in un combattimento contro una nazione con moderne difese aeree, come la Cina.
Molto probabilmente l’A-10, come il suo omologo russo/sovietico Su-25 Frogfoot, nello scenario ucraino avrebbe grossi problemi di sopravvivenza a causa del massiccio uso di sistemi di difesa aerea mobili e spalleggiabili. Infatti i Su-25 Frogfoot russi attualmente sono gli assetti più soggetti a perdite in Ucraina.
L’US Air Force aveva ripetutamente chiesto al Congresso il permesso di iniziare a ritirare l’A-10 Warthog per iniziare ad utilizzare le risorse economiche risparmiate per acquistare nuovi jet, richieste sempre respinte dal Congresso fino all’approvazione del budget fiscale 2023. Il National Defense Authorization Act 2023 rilasciato dal Congresso americano lo scorso 6 dicembre 2022 aumenta il bilancio militare dell’8% rispetto ai livelli dell’anno fiscale 2022 ed ratifica il desiderio tanto atteso dell’US Air Force di iniziare a ritirare dal servizio operativo l’iconico velivolo da combattimento A-10 Warthog.
L’US Air Force aveva rinviato i lavori di riparazione strutturale della fusoliera dell’A-10 dal 2013 al 2019 cosa che aveva lasciato 120 jet a rischio di rimanere fermi a terra. Anche il numero di A-10 diretti ai depositi per importanti manutenzioni è stato ridotto di oltre la metà. Oggi anche l’invecchiamento dei motori sta rapidamente diventando un problema significativo, rappresentando una minaccia maggiore rispetto alla sostituzione delle ali.
Il Generale CQ Brown aveva affermato che l’aeronautica prevedeva di acquistare kit di ali sostitutive per circa 218 A-10. Con il ritiro dei 21 velivoli previsti dal NDAA 2023 rimarranno in servizio 260 Warthog dei quali, però, 42 non riceveranno l’upgrade alle ali. Il segretario dell’US Air Force Frank Kendall aveva detto che anche se i restanti 42 A-10 non ricevessero le ali sostitutive, sarebbero comunque in grado di volare e combattere.
Così quest’anno il ritiro inizierà con i primi 21 A-10 Warthog, ha confermato il Generale Brown ai giornalisti durante l’AFA Warfare Symposium dell’US Air and Space Forces Association qui. Questo primi ritiro porterà l’inventario dei Warthog in servizio da 281 a 260 aerei. I 21 A-10 saranno di un gruppo di volo dell’Air National Guard a Fort Wayne, nell’Indiana, che passerà quindi ad un numero uguale di F-16.
Il Generale Brown ha aggiunto che spera di poter continuare con questo trend anche nei prossimi anni. “Direi che nei prossimi cinque o sei anni, probabilmente avremo l’A-10 fuori dal nostro inventario”. Nelle guerre future, ha continuato Brown, l’US Air Force avrà bisogno di velivoli in grado di ricoprire più ruoli e le capacità dell’A-10 saranno troppo limitate. “L’A-10 è un grande aeroplano … in un ambiente incontrastato”, ha detto Brown. “La sfida è che in futuro ci troveremo in ambienti molto più contestati”.
Velivoli da combattimento come l’F-35 e i bombardieri sono in grado di svolgere missioni di supporto aereo ravvicinato, ha affermato il Generale Brown, ma in un futuro ambiente di combattimento altamente conteso, l’US Air Force probabilmente svolgerà un ruolo meno di supporto aereo ravvicinato rispetto a quello che ha fatto nel Medio Oriente.
A-10 Warthog l’iconico caccia carri incubo di tutti carristi
Il Fairchild Republic A-10 Warthog ha celebrato il suo 50° compleanno proprio nel 2022. Il suo primo volo fu il 10 maggio 1972 e fu introdotto in servizio con l’aeronautica militare statunitense tra il 1975 e il 1976 per essere dispiegato successivamente in tutti i teatri operativi nei quali sono intervenuti gli Stati Uniti. Dal Medio Oriente al Pacifico passando per l’Europa questi magnifici aerei hanno svolto sempre con successo un ruolo da protagonisti in tutte le campagne militari recenti contribuendo a fornire supporto aereo sul campo per le forze di terra statunitensi ed alleate.
Molti pensavano che la fine della Guerra del Golfo nel 1991, la Desert Storm, avrebbe segnato anche la fine dell’A-10, nonostante i circa 1.000 carri armati, 2000 mezzi militari di vario genere e 1000 di pezzi di artiglieria distrutti in 8624 missioni totali, ma così non è stato.
Conosciuto per la sua infaticabile resistenza, il suo cannone GAU-8 controcarro e per la capacità di offrire una protezione senza eguali ai suoi occupanti grazie ad una spessa vasca in titanio, l’A-10 fu appositamente progettato per il CAS – Close Air Support. Rispetto all’attuale versione A-10C, l’A-10 degli anni settanta era abbastanza primitivo. Oggi i motori sono quasi gli stessi e la cellula di base non è cambiata molto ma internamente è stato completamente aggiornato.

L’iconico A-10 Warthog è l’unico velivolo costruito con la specifica missione del supporto aereo ravvicinato. L’aereo è stato progettato per supportare, volando a bassa quota, le truppe di terra, utilizzare un enorme quantitativo di armi, attaccare veicoli corazzati, carri armati e le forze di terra nemiche. Un velivolo eccezionale capace, quando necessario, di buttarsi nel fango e nel fumo della battaglia a supporto delle truppe di terra o per scortare e difendere gli elicotteri del Combat SAR in missione di recupero di personale.
Quando bisogna volare bassi, ad una velocità consona ad identificare visualmente le forze a terra tra amici e nemici e sparare al momento giusto per salvare la vita dei colleghi a terra, bisogna farlo solo con l’A-10 Thunderbolt e il suo famoso cannone GAU-8/A Avenger a 7 canne rotanti calibro 30 mm capace di distruggere un carro armato a 6,5 km di distanza con una cadenza di tiro selezionabile secondo le necessità di 2.100 o 4.200 colpi al minuto.
Equipaggiato con due motori General Electric TF34-GE-100A, che lo spingono ad una velocità massimo di 880 km/h, il velivolo può operare da basi aeree avanzate ed ha capacità di decollo e atterraggio brevi con una lunga autonomia (800 miglia) che gli permette un’elevata persistenza sul campo di battaglia.
L’aereo nato sostanzialmente per contrastare l’avanzata dei carri russi nelle pianure europee dispone di 11 piloni sub-alari per l’attacco di armi e pod con un carico massimo di 7.260 kg. Ad oggi la flotta di A-10C Thunderbolt II conta 281 velivoli assegnati alla US Air Force, alla Air National Guard e alla US Air Force Reserve. 141 velivoli sono operati dall’USAF (116 con l’Air Combat Command, 24 con le Pacific Air Forces e 1 con il Materiel Command), 85 con la Guardia Nazionale e 55 con la Riserva.